(Minghui.org) La signora Wang Xiuping, 54 anni, ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1996. Dopo il 20 luglio 1999, data d’inizio della persecuzione della pratica spirituale da parte del regime comunista, è stata arrestata, detenuta, sanzionata e ha subito il saccheggio della sua casa più volte. Ha inoltre perso il lavoro in una scuola media affiliata alla Facoltà di Agraria dello Shandong.

Poiché ha rifiutato di rinunciare alla pratica, dal dicembre 2006 al giugno 2008 è stata inviata in un campo di lavoro forzato. Dall'ottobre 2009 all'ottobre 2012 è stata poi detenuta presso la prigione femminile dello Shandong.

Il 15 luglio 2014 è stata nuovamente arrestata e successivamente condannata a tre anni e mezzo anni di carcere. Quanto segue è il racconto delle torture da lei subite durante la sua seconda reclusione nel carcere femminile dello Shandong.

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Per un periodo sono stata monitorata ventiquattro ore al giorno dalle altre detenute, costretta a stare in piedi e talvolta a rimanere seduta senza potermi muovere per giornate intere. Ho dovuto chiedere il permesso per mangiare, dormire e utilizzare il bagno, e quando non seguivo le loro regole venivo picchiata e maltrattata verbalmente. Le mie mani, i miei piedi e le miei gambe si erano gonfiati al punto tale da impedirmi di muovermi.

Una detenuta in particolare mi ha afferrata per il colletto fino quasi a soffocarmi. Mi ha schernita e mentre mi indicava ha affermato: “Conosco la struttura ossea del tuo collo, se rompo questo piccolo osso qui morirai immediatamente”.

Dopo essere caduta esausta mi ha afferrata per i vestiti e trascinata in cerchio.

Nel momento in cui ho cercato di fare gli esercizi del Falun Gong in bagno diverse detenute mi hanno picchiata e costretta a stare dritta con le gambe unite e le braccia ai lati. Quando mi sono seduta perché non ce la facevo più a stare in piedi, mi hanno alzata a forza e scaraventata ripetutamente sul pavimento. Il mio corpo era coperto di lividi.

Una detenuta mi ha passato una spazzola da gabinetto sui denti, sul viso e sui capelli.Successivamente le guardie della prigione hanno istigato le detenute a coprirmi gli occhi e la bocca con degli stracci sporchi e quando mi sono lavata i vestiti li hanno stesi accanto ad essi. Le mie robe sono rimaste contaminate a lungo e hanno causato la formazione di vesciche rosse sulla mia spalla sinistra.

A volte mi portavano via il cibo così che non avevo niente da mangiare. Una sera durante la cena una detenuta di nome Liao Xianhui mi ha sottratto la ciotola e ha gettato il mio pane di mais a terra. Quando l'ho raccolto me l’ha sfilato di mano e l'ha ridotto a pezzi, poi li ha gettati sul pavimento e infine pestati.

Le guardie si giravano dall'altra parte quando vedevano le detenute che mi aggredivano.

Sono quasi crollata a causa delle continue percosse e delle umiliazioni subite. Sono stata costretta a denunciare il Falun Gong, guardare video propagandistici che lo diffamavano e scrivere “rapporti dei miei pensieri”. Ho dovuto fare quello che mi dicevano di fare e dire quello che volevano che dicessi: ero come uno zombie completamente sotto il loro controllo.

Mi sono sentita piena di sensi di colpa ed è stato peggio che essere morta. Dopo qualche mese ho annullato tutte le parole che avevo detto e scritto dopo essere stata trasformata con la forza.

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