(Minghui.org) A partire dalla prima metà del 2017 la signora Liu Wanqiu, praticante del Falun Gong, è detenuta insieme allla figlia Liu Lei nella Prigione femminile di Jiuzhou, nella città di Lanzhou.

In prigione la mamma viene torturata ogni giorno per essersi rifiutata di rinunciare alla sua fede e anche sua figlia viene maltrattata sebbene non pratichi il Falun Gong.

Le due donne erano state arrestate dagli ufficiali del dipartimento di polizia del distretto di Xigu verso la fine del 2015, mentre stavano distribuendo informazioni sul Falun Gong. Dopo essere state trattenute in prima istanza nel centro di detenzione distrettuale di Xigu, sono state successivamente trasferite nel primo centro di detenzione di Lanzhou.

Torture

All'interno della prigione il direttore Zhu Hong ha ordinato ai detenuti criminali di picchiare la signora Liu Wanqiu. Successivamente le guardie non le hanno permesso di usare la toilette e l'hanno torturata sottoponendola a scariche elettriche con molti bastoni elettrici contemporaneamente.

A causa dei maltrattamenti la donna ora ha il corpo coperto da contusioni e una spalla e un gomito dislocati. Una delle sue mani è deformata e non può più trattenere nulla con essa.

Si ritiene che delle sostanze tossiche siano abitualmente introdotte nel cibo o nelle bevande che ingerisce, dal momento che ha avuto spesso la diarrea durante i pasti. Non le è permesso usare il bagno, quindi spesso le feci le escono dai pantaloni rendendo la cella e i corridoi della prigione terribilmente maleodoranti. Sua figlia cerca di fare il possibile per mantenere pulito con una bacinella e degli asciugamani.

Quest'ultima è stata a sua volta imprigionata perché la madre ha rifiutato di rinunciare alla sua fede. Viene insultata, picchiata e torturata, ad esempio costringendola spesso a mantenere una posizione accovacciata per lunghi periodi di tempo.

Da quando è iniziata la persecuzione del Falun Gong nel 1999, la signora Liu Wanqiu è stata detenuta molte volte, ha subito una condanna a quattro anni di lavoro forzato, una a tre anni di carcere ed è stata sottoposta a varie forme di tortura durante la detenzione.