​Ginevra, Svizzera: Sensibilizzare i cittadini sulle brutalità commesse in Cina

(Minghui.org) Il 24 gennaio i praticanti della Falun Dafa vicino a Ginevra sono venuti in rue du Marché per raccontare alle persone della pratica di meditazione e della continua persecuzione della Falun Dafa in Cina. Rue du Marché, situato tra il centro storico e il lago, è una grande area commerciale di grande interesse.

 I passanti apprendono la pratica della Falun Dafa

Una donna di mezza età e sua madre hanno firmato la petizione che chiede la fine della persecuzione in Cina e del prelievo forzato d’organi dai praticanti ancora in vita. Le due donne hanno riferito di aver sentito parlare della Falun Dafa attraverso la televisione e di aver visto i praticanti mentre eseguivano gli esercizi in un parco. La madre ha detto: "Sappiamo che state facendo la cosa giusta e vi sosteniamo".

Una coppia, sorpresa e turbata dopo aver sentito i maltrattamenti che subiscono i praticanti in Cina per la loro fede, ha definito "orribili" le atrocità commesse dal regime cinese.

Due donne colpite dai racconti dei praticanti hanno entrambe firmato la petizione; una di loro ha detto che la figlia di otto mesi avrebbe bisogno di un trapianto d’organi: "So che la pubblicità sui trapianti di organi in Cina nasconde dei problemi e non vorrei che qualcuno sia ucciso per mia figlia".

Molti passanti firmano la petizione dopo aver saputo della persecuzione in Cina

Un gruppo costituito da una dozzina circa di persone stava conducendo una campagna elettorale per una posizione governativa in uno stand vicino; all'udire del prelievo forzato d’organi in Cina, la maggior parte dei partecipanti ha firmato la petizione. Uno di loro ha chiesto informazioni sul luogo e gli orari per gli esercizi di gruppo e ha detto: "Mia moglie molto tempo fa ha detto che vorrebbe unirsi al gruppo degli esercizi".

Dopo aver sentito parlare dei benefici per la salute che si manifestano grazie alla pratica della Falun Dafa, un uomo di mezza età ha detto che vorrebbe praticarla e anche una donna anziana ha detto lo stesso nella speranza che i suoi problemi di salute, compresa l'artrite, possano essere risolti.