(Minghui.org) Il 7 gennaio 2018 la signora Wu Yefeng di 55 anni è morta a causa di una disfunzione multiorgano.
I famigliari della donna hanno attribuito la sua morte prematura agli abusi e alle torture subite nel carcere femminile della provincia del Liaoning.
La praticante della città di Shenyang era stata arrestata il 15 giugno 2008 per aver rifiutato di rinunciare al Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese. Il 6 febbraio 2009 era comparsa in tribunale ed era stata condannata a cinque anni di prigione. Il 26 maggio 2009 il suo appello era stato respinto e poche settimane più tardi era stata trasferita in carcere.
Le guardie della prigione l'avevano costretta a guardare e leggere materiali che diffamavano il Falun Gong: essendosi rifiutata era stata torturata mediante l'inserimento di aghi nel ginocchio.
Le incessanti sessioni di lavaggio del cervello avevano messo a dura prova la sua salute. Poco tempo dopo il suo arrivo nella prigione aveva sviluppato sintomi di autismo e afasia (disturbo del linguaggio).
Nel settembre del 2011 era stata trasferita nell'ospedale della prigione, dove era costretta ad assumere ogni giorno sostanze non identificate. La detenuta Wang Cuiping la picchiava frequentemente e così nel giro di pochissimo tempo Wu aveva accusato un crollo mentale.
Quando il 16 giugno 2013 è stata rilasciata, presentava edemi su tutto il corpo. È morta alla fine della prima settimana del 2018.
Il corpo della signora Wu
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