(Minghui.org) Per molti anni dopo, nei giorni in cui si commemorava il Venerabile, arcobaleni solcarono la volta celeste e fiori discesero dal cielo, melodie celestiali e profumi si diffusero nell'aria e accaddero molti altri tipi di miracoli. Inoltre, svariati tipi di fiori meravigliosi sbocciarono su tutta la terra, i raccolti furono abbondanti anno dopo anno e non si manifestarono malattie o ebbero luogo guerre. Si verificarono tutti i tipi di miracoli, uno dopo l'altro... troppi per essere elencati.
(Continua dalla Parte 11)
Il Venerabile appariva malato e il cielo era pieno dei segni di buon auspicio, con arcobaleni e fiori che cadevano come pioggia, proprio come durante l'insegnamento del dharma. Di conseguenza, tutti sapevano che il Venerabile sarebbe davvero andato in un altro mondo. I discepoli come Repa Zhiwa O, Ngandzong Repa e Seban Repa gli chiesero: “Maestro, in quale terra pura andrai dopo il nirvana? Verso quale direzione dovremmo pregare noi discepoli?”.
Il Venerabile disse: “Non importa in quale direzione pregherete. Finché avrete fede e pregherete sinceramente, sarò sicuramente davanti a voi. Vi darò certamente tutto ciò per cui pregherete”.
“Questa volta andrò ad incontrare Budda Akshobhya nella Terra Pura Orientale Abhirati. Ho detto prima che ho altro da dirvi, e cioè voglio parlarvi delle mie volontà e del mio testamento. Dopo che io, Milarepa, morirò, a parte qualche oggetto di uso quotidiano non rimarranno altri beni. Potete dare i miei vestiti di cotone e il mio bastone a Rechungpa... tornerà molto presto. Per favore, ditegli che queste due cose sono collegate alla genesi dipendente della nostra pratica. Prima che arrivi Rechungpa non dovete assolutamente muovere il mio corpo”.
“Considerate la vista acuta e la buona osservazione nel diffondere il dharma, il cappello del maestro Maitripa e la bacchetta in legno di agar possono andare a Upa Tonpa. Zhiwa O, per favore prendi questa ciotola di legno, e tu Ngandzong, per favore prendi questa calotta di teschio. La pietra focaia va a Seban Repa e il cucchiaio d'osso a Drigom Repa. Questo tappetino di panno può essere tagliato in più pezzi per gli altri discepoli, affinché ne prendano uno ciascuno. Questi oggetti non hanno alcun valore monetario, li do a voi principalmente per mostrare la genesi dipendente”.
“Le mie volontà più importanti e il testamento, l'oro che io, Milarepa, ho accumulato per molti anni sono tutti conservati sotto questo focolare. Dopo la mia morte molti discepoli ignoranti potrebbero trovare da ridire sulle mie disposizioni funebri. A quel tempo potete aprire il testamento e guardare, in esso ci sono altre istruzioni per la vostra pratica”.
“Alcune persone che imparano il dharma non hanno molto merito. Per cercare fama e rispetto svolgono alcune funzioni buddiste qui o fanno delle buone azioni per il loro merito là, e in effetti quando fanno un'offerta di cento pensano a un ritorno di mille. Quando questi laici tengono riti buddisti avidi di meriti, è come se mescolassero il veleno con del cibo delizioso e lo mangiassero. Quindi non dovreste bere il veleno della ricerca della fama in questa vita. Dovreste abbandonare completamente queste cose che in superficie sembrano essere dharma, ma in realtà sono fenomeni mondani. Sarebbe bene che riusciste a rimanere devoti e diligenti e praticare il puro dharma del Budda”.
I discepoli poi chiesero: “Se ne beneficiano gli esseri senzienti, possiamo compiere piccole azioni mondane?”.
Il Venerabile disse: “Se il motivo per cui lo fate è totalmente altruista, è permesso. Ma è davvero molto difficile. Se uno fa cose per beneficiare gli altri guidato dalla propria avidità, allora non è in grado di aiutare se stesso, per non parlare di aiutare gli altri. È proprio come una persona che non sa nuotare che va a nuotare: non solo non sarà in grado di farlo ma andrà anche incontro a una morte violenta affogando. Quindi è meglio non parlare di fare cose a beneficio degli altri prima di capire la realtà del vuoto. Il fatto di dare benefici agli esseri senzienti senza la coltivazione e la realizzazione, è paragonabile a un cieco che guida un altro cieco: alla fine si finirebbe per cadere nell'abisso dell'egoismo. In effetti lo spazio vuoto è illimitato così come lo è il numero di esseri senzienti. Dopo aver completato la pratica ci sono tanti modi per salvare gli esseri, si può offrire loro la salvezza in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Prima del compimento dovreste avere intenzioni pure e grande compassione, cercando diligentemente la Buddità per beneficiare tutti gli esseri. Vi prego di rinunciare ai pensieri su abbigliamento, cibo, fama e guadagno... vi prego di sopportare le difficoltà e portare il peso nel vostro cuore. Questo è il modo in cui dovreste praticare, questo è salvare esseri senzienti, questo è raggiungere la via, praticare e ottenere tutti i benefici ultimi per se stessi e per gli altri”.
Il Venerabile Milarepa continuò: “Ora non posso restare qui ancora per molto. Per favore, ricordate le mie parole e portate avanti la mia tradizione”. Con queste parole entrò in una profonda meditazione e all'alba del 14 dicembre 1135, all'età di 84 anni, morì. Le stelle erano quasi sparite e il sole stava sorgendo. Il corpo fisico del Venerabile ottenne la natura del dharma, sotto forma di nirvana.
In quel momento la scena sacra di un raduno di esseri celesti e dakini era ancora più gigantesca e magnifica. Un arcobaleno immenso e luminoso apparve nel cielo, vivido come se fosse possibile toccarlo con la mano. Tutti i colori erano intrecciati nel cielo, con un fiore di loto a otto petali al centro dell'arcobaleno, sopra il quale c'era un mandala estremamente bello. Persino il miglior pittore del mondo non sarebbe riuscito a raffigurare una scena così suggestiva. Le nuvole di cinque colori alla sommità del cielo si trasformarono in bandiere, collane, ombrelli e altre forme illimitate. Fiori di ogni tipo e di tutti i colori caddero dal cielo come pioggia. Nuvole colorate giravano attorno alle cime delle montagne nelle quattro direzioni. Nubi grandi come uno stupa circondarono il centro di Chubar. Tutti furono in grado di ascoltare una piacevole musica e lodi celestiali. La terra traboccava di fragranza. Anche i laici poterono vedere esseri celesti e dei in tutto lo spazio vuoto fare grandi offerte. Vedendo gli esseri celesti nudi, gli umani non furono sorpresi; ma gli esseri celesti avevano timore di sentire l'odore dei corpi di carne degli umani e spesso coprivano i loro volti quando passavano vicino a qualcuno. A volte gli esseri celesti e gli umani si parlarono o salutarono. Tutti assistettero a queste scene straordinarie.
I benefattori di Nyanam sentirono parlare dell’entrata nel nirvana del Venerabile e andarono tutti a Chubar. Sostennero molte ragioni davanti ai principali discepoli e benefattori di Chubar per giustificare la loro richiesta di spostare il corpo del Venerabile a Nyanam per la sepoltura, ma la richiesta fu respinta dai discepoli principali. I benefattori di Nyanam chiesero quindi di posticipare il funerale per dare ai credenti di tutti i luoghi un'altra possibilità di vedere il Venerabile, e i benefattori di Chubar acconsentirono. La gente di Nyanam, tra cui un gruppo di persone robuste, tornò poi per discutere e per cercare di portare via con la forza il corpo del Venerabile. Litigarono con i benefattori di Chubar e il caos degenerò quasi in un combattimento. Nell'osservare la scena i discepoli principali dissero: “Siamo tutti fedeli del Venerabile... per favore, smettiamo di litigare. Dal momento che il Venerabile è entrato nel nirvana a Chubar, sarebbe inappropriato organizzare il funerale a Nyanam. Per favore, aspettate semplicemente qui; dopo che la cremazione sarà finita avrete certamente alcune reliquie e della cenere per le vostre offerte”. Tuttavia la gente di Nyanam, pensando di essere in superiorità, pianificava di prendere con la forza il corpo. Poi all'improvviso un essere celeste apparve nel cielo, parlando con la voce del Venerabile.
I benefattori, i credenti e i discepoli erano incredibilmente gioiosi e felici, come se avessero visto di nuovo il Venerabile, perciò smisero di litigare e pregarono sinceramente. Alla fine, grazie a una trasformazione inimmaginabile, le persone di Nyanam ottennero un altro corpo del Venerabile in aggiunta a quello che sarebbe rimasto ai discepoli principali e benefattori di Chubar, e che andarono poi a cremare a Dudul Puk sulla Montagna Innevata di Lapchi. Ancora una volta apparvero l'arcobaleno di cinque colori, le nuvole colorate, la musica celestiale, i profumi e altri fenomeni di buon auspicio, proprio come quelli che si erano manifestati durante il nirvana.
A Chubar i discepoli principali e i benefattori pregarono sinceramente per sei giorni di seguito e il volto del Venerabile divenne improvvisamente radioso, come quello di un bambino di otto anni. Diversi discepoli principali discussero: “Rechungpa probabilmente non verrà. Se ritardiamo ulteriormente potremmo non aver più nulla, nemmeno la cenere per fare le offerte. Procediamo alla cremazione al più presto”. Dopo la discussione si alternarono a guardare il volto del Venerabile un'altra volta e spostarono il corpo sul davanti della grotta. Prepararono un supporto per la cremazione, vi posero sopra il corpo e disegnarono un mandala. Anche se questo non poteva essere paragonato ad un'offerta celeste, era una varietà delle migliori offerte nel mondo umano. La cremazione avrebbe dovuto essere eseguita all'alba dopo tutte le preghiere e i rituali, ma indipendentemente da come ci provarono, non poterono accendere il fuoco. A quel punto un arcobaleno apparve improvvisamente nel cielo, insieme a cinque dakini.
Ngandzong disse: “Il testamento e le dakini dicevano entrambi di non spostare il corpo prima dell'arrivo di Rechungpa, ma lui non è venuto e il corpo probabilmente inizierà presto a decomporsi. Cosa dovremmo fare?”.
Repa Zhiwa O disse: “Basandoci sulle istruzioni del Venerabile e delle dakini, così come sull'incapacità di accendere un fuoco per bruciare il corpo, Rechungpa arriverà certamente presto. Preghiamo sinceramente”. Riportarono quindi il corpo nella caverna e tutti continuarono a pregare intensamente.
In quel momento Rechungpa stava meditando in un tempio a Lorodol. Un giorno, dopo mezzanotte, durante la sensazione di luminosità e di sonno, vide uno stupa di cristallo illuminare tutto intorno lo spazio vuoto, e che innumerevoli dakini scortarono poi in un altro mondo. Sulla terra i suoi fratelli e benefattori vajra erano ovunque. Il canto degli esseri celesti e delle dakini riempiva il cielo, con nubi di offerte inimmaginabili ovunque. Rechungpa si inchinò allo stupa e all'improvviso vi apparve all'interno la faccia del Venerabile, che disse: “Figlio mio, anche se non hai seguito le mie parole per tornare in tempo, sarò molto felice se noi, padre e figlio, potessimo incontrarci di nuovo. Tu e io potremmo non essere in grado di vederci spesso in futuro. Per favore, non perdere questa preziosa opportunità e facciamo una bella chiacchierata”. Con queste parole il Venerabile posò la mano sulla sua testa e gli sorrise, e lui con un misto di tristezza e gioia avvertì una fede senza precedenti e una magnifica sensazione.
Dopo essersi svegliato si ricordò che il Venerabile gli aveva chiesto di tornare a una certa ora, e provò una sensazione di costernazione: “Il Venerabile è entrato nel nirvana?”. Un dolore insopportabile e una forte fede crebbero immediatamente in lui e pregò sinceramente: “Maestro, sono così dispiaciuto di non essere venuto in tempo... ma ora arrivo!”. Mentre pensava a questo, due giovani dame celesti apparvero nel cielo e gli dissero: “Rechungpa, ora il Venerabile sta andando in una terra pura. Se non sarai abbastanza veloce, potresti non essere in grado di vederlo in questa vita. Per favore sbrigati!”.
Pensando solo al suo maestro nella sua mente, Rechungpa era molto desideroso di tornare indietro e iniziò immediatamente il viaggio. Gli uccelli al tempio stavano cinguettando per annunciare l'arrivo dell'alba.
Rechungpa pregò nella sua mente e usò i suoi poteri soprannaturali. In mezza mattinata coprì in volo la distanza che un cavallo o un asino impiegherebbero due mesi a percorrere. Quando arrivò a Drin il sole si era alzato ed era già giorno. Sedendosi per riposarsi, alzò gli occhi e vide dappertutto nuvole propiziatorie. In particolare, sulla cima della montagna dove il Venerabile era entrato nel nirvana, c'era una gigantesca volta di nuvole senza limiti che irradiava una forte luce. Innumerevoli esseri celesti e dakini stavano facendo una grande offerta per i cinque sensi. Alcuni esseri celesti stavano pregando, alcuni pronunciando voti, altri inginocchiandosi e altri ancora cantando canzoni di lode. Vedendo questa scena Rechungpa provò sentimenti contrastanti di tristezza e gioia. Sospettoso, chiese a un essere celeste: “Perché state facendo questa offerta e adorazione?”.
L'essere celeste disse: “Sei sordo o cieco? Non conosci questo speciale raduno di cielo e terra? Mila Zhepa Dorje sta andando nelle terre pure delle dakini. Gli esseri celesti e gli esseri umani stanno tutti adorando con le offerte. Non lo sapevi?”.
Rechungpa ascoltò quelle parole e si sentì estremamente addolorato, come se un coltello gli avesse trapassato il cuore, e corse allora verso la grotta dove il Venerabile era entrato nel nirvana. Quando arrivò a un altopiano a forma di stupa, come in un sogno vide il Venerabile che gli sorrideva e diceva: “È mio figlio Rechungpa che sta arrivando?”.
Vedendo ciò era pieno di gioia e pensò che il Venerabile fosse ancora vivo. Si inchinò e salutò il suo maestro; gli fece anche molte domande e ricevette risposte ad ognuna di esse. Alla fine il Venerabile gli disse: “Figlio mio, devo partire prima. Per favore, unisciti a me più tardi e io ti accetterò. Ti prego, non dimenticare le mie parole”. E mentre finiva di parlare scomparve all'istante.
Sentendosi inquieto Rechungpa andò a Chubar e arrivò alla grotta, dove vide i discepoli e i benefattori pregare tristemente attorno al corpo del Venerabile. Molti nuovi discepoli non avevano mai visto Rechungpa prima e gli impedirono di avvicinarsi. Con estremo dolore, lui pianse, cantando:
“Il mio cortese maestro è come un padre compassionevole,
con benevolenza incondizionata,maestro, riesci a sentire il mio pianto,
con benevolenza incondizionata?
Hai pietà di me per il mio dolore,
Uh, mio compassionevole padre e maestro?”.
Mentre la canzone di Rechungpa risuonava nella caverna la faccia del Venerabile divenne improvvisamente radiosa come se fosse vivo e il suo corpo improvvisamente prese fuoco da solo. Sentendo la canzone, Repa Zhiwa O, Ngandzong Repa e altri discepoli principali e i benefattori uscirono per accoglierlo. Poiché i nuovi discepoli non lo conoscevano e non lo lasciarono entrare, Rechungpa era molto triste e non entrò fino a quando non ebbe cantato sette canzoni come offerta. La sua passione e le sue canzoni sincere commossero il Venerabile, che sebbene fosse già entrato nel nirvana della luminosità e della natura del dharma, si sedette nello splendore e disse ai nuovi discepoli: “Miei discepoli che hanno iniziato di recente a praticare, per favore, non fatelo. Rechungpa è come un leone e merita il vostro rispetto”. Poi disse a Rechungpa: “Figlio mio, per favore non sentirti così male... puoi venire qui da tuo padre”.
Vedendo questo miracolo, tutti rimasero sorpresi e colmi di ammirazione, e divennero pieni di gioia.
Rechungpa si avvicinò al corpo, abbracciò il Venerabile e pianse fragorosamente; poi, sopraffatto dalla tristezza, svenne e cadde a terra. Quando si riprese vide discepoli e benefattori che circondavano l'altare. Come un puro vajra, il corpo del Venerabile non stava sdraiato, ma seduto stabilmente all’interno di un fuoco dalla forma di un fiore di loto con otto petali: come gli stami di un fiore, il corpo del Venerabile stava seduto al centro. La sua mano destra accennava il gesto di tenere una lezione sulla punta delle fiamme, mentre la sua mano sinistra sosteneva la sua guancia in una posizione di canto. Davanti a Rechungpa e ad altri discepoli, il Venerabile disse: “Per favore, ascoltate me, un vecchio uomo, cantare la canzone finale”. Sull'altare, cantò una canzone di sei elementi essenziali:
“Mio adorabile figlio Rechungpa,
ascolta la mia volontà e la mia canzone finale,
Reincarnandosi nel mare di fuoco del Triplice Mondo,
i cinque aggregati e il corpo illusorio sono la chiave;
avidi di vestiti e facendo commissioni,
le cose del mondo non hanno modo di finire.
Mai più azioni mondane, Rechungpa!”.
“Nella trasformazione illusoria,
una mente non sostanziale è la chiave;
se la mente è guidata dal corpo,
la natura e la realtà del dharma non possono mai essere raggiunte.
Mantieni una mente gentile, Rechungpa!”.
“La mente e la materia, la scelta e il rifiuto sono sottili,
essendo la saggezza fondamentale la chiave;
concentrandosi sui cambiamenti delle relazioni karmiche,
non si può mai capire il significato del senza-nascita.
Osserva bene l'infinità della vita, Rechungpa!”.
“Questa vita e quella vita, scegliendo e rifiutando,
la mente e i sensi al bardo sono la chiave;
pensando o no spesso riguardo al corpo,
non si può mai comprendere il significato della realtà.
Osserva bene la realtà, Rechungpa!”.
“Sei regni nel caos come una città senza luce,
i peccati e il karma si aggregano come una montagna;
quando le afflizioni persistono come l'avidità e la rabbia,
non si può mai riconoscere l'uguaglianza delle persone.
Niente più avidità e rabbia, Rechungpa!”.
“Migliaia di Budda in terre pure,
eloquenti e bravi alle lezioni sul dharma;
Se si risponde con una lingua dolce per parlare di principi simili,
non si può mai capire il significato ultimo.
Non è permesso insegnare provvisoriamente, Rechungpa!”.
“Maestri, divinità e dakini,
si uniscono in uno per pregare;
comprensione integra, buone azioni e pratica retta,
medita senza alcuna differenza tra questi tre.
Questa vita, la vita futura e il bardo,
pratica come se fossero un'unica cosa e ricorda bene il dharma.
Sono le ultime parole da parte mia per te,
come mia volontà, alla fine.
Con nessuna parola da trasmettere oltre a queste,
pratica seguendole, figlio mio”.
Dopo queste parole il Venerabile entrò di nuovo nella luminosità e nella natura del dharma. Non appena entrò nel nirvana, l'altare irradiò luce e si trasformò in un palazzo a pianta quadrata. C'erano tutti i tipi di offerte vaste e magnifiche, tra cui ombrelli luminosi, nuvole colorate e stendardi. Nella luminosità apparvero innumerevoli fanciulle celesti che cantavano e ballavano una musica meravigliosa. Sopra l'altare, fanciulli e fanciulle celesti nello spazio vuoto tenevano bottiglie piene di dolce rugiada come offerta. Tra i discepoli e i benefattori, alcuni vedevano nell'altare il Venerabile come Hevajra, altri come Chakrasamvara o Guhyasamaja e altri ancora come Vajrayogini. A seconda delle diverse relazioni e basi karmiche, tutti videro diversi corpi di Budda.
A quel punto innumerevoli dakini che riempivano lo spazio vuoto cantarono insieme:
“Poiché il Venerabile è entrato nel Nirvana,
gli umani e gli esseri celesti sono tutti addolorati;
Alcuni piangono tristemente con lacrime che scorrono di continuo,
altri sono confusi e frustrati e non riescono a confortarsi.
Il calore interno dà fuoco a se stesso,
con fiamme come un fiore di loto a otto petali;
Sette tesori e otto auspici,
migliaia di offerte compaiono a volontà.
Il liuto e il salterio e tutti gli strumenti musicali sono in scena,
suonando melodie estremamente meravigliose;
Le fanciulle celesti escono dal fuoco,
portando grandi offerte interiori ed esteriori.
Circondati da una fragranza e da una piacevole atmosfera,
gli ombrelli e gli stendardi sono in magnificenza;
Le offerte provengono da fanciulle celesti propiziatorie,
le reliquie vengono da un corpo di purezza.
Un corpo fisico cremato senza residui,
le reliquie del Maestro sono rare e preziose;
Il corpo reale grande come lo spazio vuoto,
con desideri misericordiosi il corpo del godimento è come le nuvole del dharma.
Il compimento del corpo di trasformazione come pioggia di fiori,
porta innumerevoli esseri senzienti alla maturità;
La natura del dharma è vuota e senza nascita,
dove non c'è affatto nascita.Il vuoto è diverso dalla nascita e dalla morte,
mentre la nascita e la morte stessi sono vuoti;
Questo è il significato profondo della vacuità e dell'esistenza,
e tu non dovresti avere confusione a questo riguardo”.
Quando le dakini finirono la canzone era quasi il tramonto; il cielo gradualmente si era oscurato e il fuoco sull'altare si era già spento. Sorpresi dalla luminosità all'interno e all'esterno dell'altare, i discepoli guardarono dentro e videro uno stupa luminoso al centro dell'altare. All'interno dello stupa alcuni vedevano Chakrasamvara, altri Vajrayogini o Hevajra, altri ancora la campana, il pestello, la bottiglia, il mudra e tutti i tipi di caratteri di corpo, bocca e mente, di Vajra. C'erano anche alcuni che vedevano una luminosità dorata, l'acqua di mare, il fuoco o persino niente.
I discepoli aprirono la porta che conduceva all'altare per far uscire l'aria calda, pianificando di tornare il giorno dopo per le reliquie. A quel tempo accaddero anche molti segni inimmaginabilmente meravigliosi. Quella notte tutti dormirono con la testa rivolta verso l'entrata che portava all'altare. Il mattino dopo Rechungpa, proprio mentre si svegliava, vide cinque dakini andare all'altare portando collane, ornamenti di ossa e gioielli e altre offerte per i cinque sensi. Dopo un po' vide cinque tra le principali dakini reggere qualcosa che emanava luce dall'altare e volare via, e stupito nel vedere ciò si rese improvvisamente conto che avevano portato via le reliquie del Venerabile. Si precipitò fuori in preda al panico e vide le dakini già sollevate nell'aria con le reliquie. Tornò allora indietro e svegliò tutti gli altri discepoli. Il gruppo aprì dunque la porta che conduceva all'altare e guardando dentro, constatò che non era rimasta una sola reliquia. Con estremo dolore, Rechungpa pregò le dakini di lasciare alcune reliquie per i discepoli nel mondo umano.
Le dakini risposero: “Voi discepoli principali avete ottenuto le migliori reliquie e visto il corpo reale. Se questo non è abbastanza, per favore pregate il Venerabile e lui naturalmente vi darà ciò che chiedete. Per quanto riguarda le altre persone, rispetto al Venerabile che è brillante come il sole e la luna, non sono nemmeno lucciole. Per cosa hanno bisogno delle reliquie? Queste reliquie appartengono a noi”; poi si fermarono nell'aria immobili. Sentendo e riflettendo sulle loro parole, i discepoli sapevano che erano corrette e si sentirono pieni di rimorso.
Poi videro una luce radiante di cinque colori che emanava dalle mani delle dakini e dalle reliquie del Venerabile – grandi come un uovo di uccello – cadere sull'altare. I discepoli videro precipitare le reliquie e tutti si allungarono per prenderle. All'improvviso le reliquie si sollevarono in aria e si riunirono con la luce emessa delle mani delle dakini. Improvvisamente le luci divennero due: una era un trono del leone con un cuscino con un sole e una luna, e l'altra era uno stupa rivestito di smalto ceramico. Lo stupa emetteva una luce di cinque colori, rossa, bianca, blu, gialla e verde, che illuminava i tremila mondi. Circondato da mille e due Budda, il Venerabile Milarepa sedeva al centro, con milioni di dakini che si radunavano intorno per presentare delle offerte. Due fanciulle celesti stavano reggendo lo stupa da sotto.
Dopo che la canzone terminò, le dakini tennero lo stupa e si apprestarono ad invitare il Venerabile nelle loro terre pure. In quel momento Repa Zhiwa O pensò: “A nome degli esseri senzienti di questo mondo dovrei implorare le dakini di lasciare questo stupa per le offerte dei discepoli di questo mondo umano”. Poi pregò tristemente e seriamente.
Mentre le dakini tenevano lo stupa e volavano sopra i discepoli principali, improvvisamente molti raggi di luce furono emessi dallo stupa; anche la testa di ogni discepolo ne emise uno. Tutti videro il Venerabile volare in aria dal centro dello stupa, trasformandosi in Hevajra, Chakrasamvara, Guhyasamaja e innumerevoli altri Budda, circondato dalle dakini. Alla fine i Budda e i Bodhisattva si trasformarono tutti in luce e si fusero nel cuore del Venerabile. Con la musica celestiale il Venerabile fu accolto nella Terra Pura Orientale Abhirati.
Alcuni discepoli videro il corpo di godimento del Venerabile seduto su un trono del leone rifinito con ornamenti, e quattro dakini, guidate da Guhyasamaja, che lo stavano scortando. Con musica paradisiaca inimmaginabile e offrendo nuvole, volarono nella Pura Terra Orientale Abhirati.
Non riuscendo più a vedere il Venerabile e incapaci di ottenere delle reliquie a cui fare offerte, tutti i principali discepoli piansero fragorosamente e pregarono con tristezza. All'improvviso sentirono la voce del Venerabile nel cielo: “Miei discepoli, per favore non siate così tristi. Troverete quattro caratteri scolpiti sotto una roccia del dirupo. E dopo di ciò troverete un'offerta”. Guardarono dappertutto vicino al dirupo e videro le parole incise su una pietra, che ancora oggi può essere osservata in un tempio a Chubar.
I discepoli videro che il Venerabile era andato in un altro mondo ed erano molto tristi. Sapevano anche che avrebbero potuto rinascere nella sua terra pura e capirono che tutte le sue manifestazioni erano per il dharma di Budda e gli esseri senzienti. Determinati e devoti a trarne beneficio per se stessi e gli altri, andarono a leggere il suo testamento e cercarono l'oro sotto il focolare.
Sebbene sapessero che il Venerabile non avesse oro, seguirono tutti comunque le sue volontà e controllarono sotto il focolare. Come previsto trovarono solo un pezzo di stoffa di cotone all'interno del quale c'erano un piccolo coltello con la lama affilata e un punteruolo attaccato al manico. Inoltre, avvolti nel tessuto, c'erano un piccolo pezzo di zucchero candito e una pietra per affilare. Controllarono attentamente il coltello e trovarono diverse parole incise su di esso: “Usate questo coltello per tagliare lo zucchero e il panno, e loro non si consumeranno mai. In questo modo potrete spartirli tra tutti voi. Chiunque mangi lo zucchero o riceva il panno non cadrà nei tre regni inferiori, poiché il cibo e il vestiario samadhi di Milarepa erano stati sostenuti da maestri e Budda. Chiunque ascolti il mio nome e abbia fede non cadrà nei tre regni inferiori per le prossime sette generazioni e sarà in grado di ricordare le cose di oltre le ultime sette generazioni. Questa è una profezia di Budda e Bodhisattva. Se qualcuno dice che Milarepa ha dell'oro, quella persona dovrebbe mangiare le feci”. Mentre erano immersi in un profondo dolore, i discepoli lessero l'ultima frase delle sue volontà e non poterono fare a meno di ridere. Tutti erano gioiosi.
Così tagliarono lo zucchero con il coltello, e indipendentemente da quante volte lo tagliassero restava sempre intero. Accadde lo stesso con il panno, per quante volte lo tagliassero rimaneva ancora delle sue dimensioni originali. Alla fine, dopo averli tagliati molte volte, tutti ricevettero un po' di stoffa e di zucchero candito. Quando in seguito mangiarono lo zucchero, i discepoli malati guarirono e quelli con scarsa qualità innata e coloro che erano afflitti aumentarono lentamente la loro saggezza e gentilezza.
Durante la cerimonia funebre scesero dal cielo fiori di cinque colori. La maggior parte di loro svanì quando raggiunsero la testa delle persone e alcuni caddero a terra. Quando la gente li raccolse, scoprì che i petali dei fiori erano sottili e delicati come le ali delle api ed estremamente belli.
I fiori celestiali calarono a terra e coprirono il terreno vicino a Chubar fino all'altezza dei piedi o delle ginocchia, e caddero come fiocchi di neve anche in altre regioni. Mentre la cerimonia si concludeva, questi meravigliosi segni lentamente diminuirono.
Per molti anni dopo, nei giorni in cui si commemorava il Venerabile, arcobaleni solcarono la volta celeste e fiori discesero dal cielo, melodie celestiali e profumi si diffusero nell'aria e accaddero molti altri tipi di miracoli. Inoltre, svariati tipi di fiori meravigliosi sbocciarono su tutta la terra, i raccolti furono abbondanti anno dopo anno e non si manifestarono malattie o ebbero luogo guerre. Si verificarono tutti i tipi di miracoli, uno dopo l'altro... troppi per essere elencati.
(Fine)
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Categoria: Cultura tradizionale