(Minghui.org)Il 31 dicembre del 2017 alla camera ardente della città di Jinzhou si è tenuto il funerale della signora Wang Yanqiu, morta due giorni prima. La donna era stata imprigionata e torturata fino allo stato vegetativo perché si era rifiutata di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong, una pratica spirituale vietata in Cina dal Partito Comunista Cinese. Alla funzione suo figlio era devastato dal dolore.
La signora Wang
La signora Wang in ospedale
Tre anni fa, mentre la signora Wang era ancora in prigione, suo figlio le aveva scritto una lettera che probabilmente non ha mai ricevuto. La lettera diceva: “Nei miei venti anni di vita i momenti migliori li ho trascorsi dopo che hai iniziato a praticare il Falun Gong. Sei stata sempre gentile e piena di salute. Sei stata amorevole con papà e per questo ti ringrazio. Sono molto orgoglioso di avere una madre come te. Vorrei tanto poter tornare indietro nel tempo, quando ancora ti prendevi cura di me”.
“È passato un anno dall'inizio della tua prigionia e mi sento fortemente angosciato per i gravi problemi di salute che ti hanno diagnosticato. Per favore mamma, abbi cura di te. Sii ottimista e cerca di stare bene per me, tuo figlio”.
Prima del suo ultimo arresto, avvenuto il 23 luglio 2013, Wang era già stata arrestata quattro volte. Il 12 dicembre 2013 è stata poi processata e nel gennaio del 2014 condannata a quattro anni di carcere.
Nel centro di detenzione di Jinzhou è stata torturata per un mese, era ormai in condizioni critiche e doveva essere rilasciata perchè aveva bisogno di immediate cure mediche, ma le autorità erano intenzionate a incarcerarla. A maggio, dopo aver provato cinque volte ad imprigionarla, il giudice ha autorizzato la sua reclusione e l'ha fatta portare nella prigione femminile del Liaoning a Masanjia.
Per nove mesi non era stato permesso a suo figlio di farle visita; dall'inizio della sua prigionia il giovane aveva potuto vederla per la prima volta solo nel febbraio 2015, durante le festività del Capodanno cinese. A giugno del 2017, un mese prima del termine della sua condanna, Wang era entrata in coma e aveva ripreso conoscenza dieci giorni dopo. Il 25 luglio la sua famiglia l'aveva finalmente riportata a casa e cinque mesi dopo, il 12 dicembre, è morta all'età di 56 anni.
Cinque tentativi per fare ammettere al carcere la signora Wang
Dopo il processo, viste le sue condizioni di salute critiche, il giudice si è rifiutato di ammetterla al carcere. La donna soffriva di ipertenzione, aveva coaguli di sangue nel cervello, aveva problemi alla colonna vertebrale ed era gravemente anemica.
Avrebbero dovuto farla visitare in un ospedale locale per ottenere l'idoneità all'ammissione al carcere, ma poiché le autorità si erano rifiutate ben quattro volte di accettarla, basandosi sui rapporti dell'ospedale, il direttore del centro di detenzione l'ha fatta invece visitare in un'altra struttura, dove aveva delle conoscenze personali.
Nel maggio del 2014, dopo il quinto controllo sanitario eseguito sulla praticante, il direttore del centro di detenzione l'ha portata personalmente alla prigione femminile del Liaoning, dove ha dovuto parlare a lungo con l'ufficiale responsabile dell'ammissione, affinché la donna venisse accettata nonostante il suo stato di salute.
Torturata in prigione
La signora Wang è stata spesso torturata da altre prigioniere che cercavano di compiacere le guardie nel tentativo di farsi ridurre la pena. Questo succedeva perchè i praticanti del Falun Gong si rifiutavanoo di essere trattati come priogionieri in quanto innocenti. Le guardie che eseguivano bene il loro lavoro, picchiando le praticanti e costringendole ai lavori forzati, ottenevano dei bunus.
Nel luglio 2014 la praticante ha continuato a essere sottoposta ai lavori forzati nonostante fosse gravemente sottopeso e la sua pressione sanguina fosse diventata pericolosamente alta (oltre i 200 mmHg).
Per impedirle di fare gli esercizi del Falun Gong che l'aiutavano a stare meglio, un vice capo ha ordinato ad altre prigioniere di controllarla. Non appena Wang chiudeva gli occhi veniva accusata di fare meditazione, di conseguenza la immobilizzavano a terra, le tappavano la bocca e abusavano di lei.
A giugno una guardia l'ha presa a calci in faccia per sfogare la sua rabbia, poi l'ha trascinata in ufficio e ha continuato a picchiarla.
Un'altra volta una guardia capo l'ha immobilizzata e le ha tappato la bocca per impedirle di urlare, nel frattempo un'altra le ha rotto una tazza dell'acqua sulla testa e l'ha schiaffeggiata una dozzina di volte, fino a farle diventare il viso livido e gonfio.
Il giorno successivo un altro agente l'ha costretta a guardare, con le mani ammanettate dietro la schiena, un video che diffamava il Falun Gong. Poi le hanno chiuso la bocca con il nastro adesivo e l'hanno presa a calci. Per un mese non ha potuto camminare e accovacciarsi per usare il bagno. Successivamente altri agenti hanno scritto delle parole calunniose sulla sua biancheria intima e l'hanno messa in isolamento.
Impedito alla famiglia di farle visita in prigione
Poco dopo l'arresto, il figlio e il nipote sono andati a farle visita, ma la guardia non ha concesso loro di vederla, affermando che poiché la detenuta non voleva collaborare non le veniva permesso di ricevere visite.
Quando nel febbraio 2015 la famiglia della praticante si è recata a Shenyang nel tentativo di riuscire a incontrarla, la loro conversazione è avvenuta in presenza di due guardie al fine di impedirle di parlare della sua fede e delle torture subite in prigione. Una delle due guardie ha mostrato alla famiglia la cartella clinica di Wang, in cui venivano indicati gli innumerevoli problemi di salute. Per loro è stato difficile comprendere come potesse avere tutti quei disturbi, poiché prima dell’arresto era in ottima salute e svolgeva diversi lavori per sostenere la sua famiglia. Come era possibile che solo dopo un anno di prigionia fosse in tali pessime condizioni?
Gli ultimi giorni
Il 22 giugno 2017, un mese prima del suo rilascio, una guardia ha contattato la famiglia per comunicare che la praticante era stata ricoverata in ospedale per un’emorragia cerebrale. Quando sono arrivati in ospedale Wang era cosciente e riconosceva ogni singolo parente, ma non riusciva a parlare. Nonostante le sue condizioni di salute era ancora ammanettata e a causa di ciò la famiglia era sconvolta.
Successivamente è stata trasferita all’unità di terapia intensiva. Nei primi due giorni è rimasta cosciente e alla famiglia è stato permesso di vederla per mezz’ora al giorno. Quando il terzo giorno la praticante ha perso conoscenza il medico ha affermato che era perfettamente normale e l'ha trasferita dal reparto di terapia intensiva a quello di medicina generale. Da allora Wang non si è più ripresa.
Prima che i familiari la riportassero a casa, le autorità del carcere hanno promesso loro un risarcimento di 10.000 yuan, ma quando hanno chiesto una copia della cartella clinica, le autorità si sono rifiutate di concederla, giustificandosi che gli serviva ai fini del rimborso.
Nonostante Wang avesse riacquistato la libertà, è rimasta incosciente e non ha mai più lasciato il suo letto. Di tanto in tanto aggrottava la fronte o teneva la sua mano contro lo stomaco. Cinque mesi dopo è morta.
Ricordata come una donna premurosa e gentile
Il marito della signora Wang aveva un brutto carattere ed era un alcolizzato, spesso quando era ubriaco picchiava lei e il loro figlio. Wang era anche affetta da fibromi uterini e da una grave anemia. La coppia aveva poi divorziato e suo marito aveva ottenuto la custodia del figlio, tuttavia, poiché continuava a picchiarlo, alla fine si era trasferito dalla madre ― che per riuscire a mantenerlo aveva dovuto lavorare molto duramente. I problemi finanziari avevano ulteriormente penalizzato la sua salute e nonostante avesse provato numerosi farmaci, niente aveva funzionato.
Nel 1996, dopo aver visto alcuni suoi amici beneficiare fisicamente e mentalmente dalla pratica del Falun Gong, aveva deciso di iniziare lo stesso percorso. Dopo aver letto il libro Zhuan Falun era diventata ottimista riguardo al suo futuro e alla sua vita. Aveva compreso il significato della sua esistenza e le ragioni della sua sofferenza, aveva smesso di odiare il suo ex marito e aveva rapidamente riacquistato la salute. Aveva iniziato a lavorare per mantenere la sua famiglia, suo figlio l’aveva vista migliorare ed era diventato un grande sostenitore della pratica.
Wang era diventata premurosa e gentile. Era frugale quando si trattava di se stessa, ma generosa con gli altri. Al suo ex marito aveva comprato un televisore quando si era trasferito e durante le vacanze lo aveva aiutato a pulire la casa. Si era anche presa cura di lui dopo che si era sottoposto a degli interventi chirurgici e si era offerta volontariamente di aiutare suo fratello e sua sorella, che andava spesso a trovare. Quando le sue amiche l’aiutavano, restituiva sempre il favore.
I suoi colleghi rubavano la merce nel negozio in cui lavorava, ma lei non faceva altrettanto, si era sempre comportata onestamente e non si era mai approfittata del suo datore di lavoro. Successivamente aveva prestato servizio in un centro di assistenza per anziani, dove si era mostrata paziente e aveva svolto un gran lavoro di pulizie. Quando il suo principale aveva avuto intenzione di darle una mancia, lei aveva rifiutato dicendo che stava semplicemente svolgendo il suo lavoro.
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