(Minghui.org) La signora Yan Ping, una insegnante della città di Luoyang, nella contea di Boluo, è stata duramente perseguitata per la sua fede nel Falun Gong. Prima è stata sottoposta a una detenzione illegale per diciotto mesi e dopo essere stata finalmente rilasciata è stata costantemente molestata dai funzionari del luogo. Per concludere è stata licenziata dalla scuola dove insegnava.
Yan era un insegnante presso la scuola elementare n.6 della città di Luoyang. Lavorava sodo ed era disponibile ad aiutare gli studenti meno abbienti della campagna. Ha aiutato molto gli scolari a migliorare i loro voti ed è stata ricompensata per il suo eccellente metodo d’insegnamento.
Il 23 aprile 2016, mentre si trovava casa di un praticante per partecipare al gruppo di studio del Falun Gong, è stata arrestata dagli agenti del Dipartimento di polizia del distretto di Huicheng, nella città di Huizhou. Poi è stata reclusa illegalmente nel centro di detenzione di Xiajiao, citta di Huizhou, fino a quando nel 2017 è stata trasferita nella prigione femminile di Guangzhou.
Un processo segreto e ostruzione della giustizia
Poiché l’Ufficio 610 della contea di Boluo e del distretto di Huicheng hanno fabbricato un’accusa contro la signora Yan, la donna ha assunto un avvocato difensore che non ha però potuto incontrarla perché impedito dai funzionari giudiziari. Inoltre il capo dell'Ufficio 610 della contea di Boluo, Lin Weimei, ha fatto pressione sul datore di lavoro del marito affinché a sua volta facesse pressione su di lui per impedirgli di avvalersi della prestazione dell'avvocato.
Il 19 settembre 2016 la praticante è stata segretamente processata dalla corte distrettuale di Huicheng, che non ha né informato la famiglia dell’udienza né consentito a un qualsiasi avvocato di difenderla. Anche se ha cercato di difendersi da sola dichiarandosi non colpevole, è stata comunque condannata a un anno e mezzo di carcere e multata di 5.000 yuan (circa 647 euro) perché praticante del Falun Gong. La corte non ha neppure comunicato il verdetto alla sua famiglia.
Abusata durante la detenzione
Mentre era nella prigione e nel centro di detenzione la donna ha subito vari abusi. Nel centro, dopo che ha protestato per la persecuzione ed ha fatto uno sciopero della fame, l’hanno ammanettata, incatenata e torturata, finché è rimasta quasi paralizzata.
Durante la reclusione, dopo che ha sperimentato un estremo dolore allo stomaco, tanto che da riuscire a mangiare nulla, è stata portata in un ospedale dove ha eseguito diversi esami, tra cui una risonanza magnetica e l'analisi del sangue. Tuttavia il centro di detenzione non le ha rivelato gli esiti.
Il 18 gennaio 2017 è stata poi trasferita al carcere femminile di Guangzhou.
Continuano le molestie
Alla fine del 2017, terminato il suo periodo di detenzione è stata rilasciata. Una volta a casa ha appreso che la corte distrettuale di Huicheng aveva congelato il suo conto in banca e ha dovuto pagare una multa di 5.000 yuan (circa 647 euro) per riattivarlo.
Nonostante il rilascio è tuttora continuamente molestata dai funzionari locali del Partito Comunista Cinese. Due vice capi dell’Ufficio di Giustizia di Luoyang le hanno fatto visita a casa, mentre il vice capo Lin l’ha filmata e in seguito (il 12 e 15 gennaio, 11 febbraio e il 2 marzo 2018) le ha telefonato per importunarla.
Perseguitata per la sua fede nel Falun Gong non è una novità per Yan. Già nel 2011 era stata licenziata dalla scuola dove lavorava e nello stesso anno l’Ufficio 610 della contea di Boluo l’aveva arrestata e detenuta presso il centro di lavaggio del cervello di Sanshui, nella città di Guangzhou, per quasi un anno.
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Categoria: Resoconti della persecuzione