(Minghui.org) Qualche giorno dopo il capodanno cinese del 2018, Zhang Shude un praticante di ventotto anni originario del villaggio di Xincheng è stato condannato a sette anni di carcere e multato con 20000 Yuan (2500 Euro). Ad ora un totale di 1.744 residenti nella sua città natale hanno firmato una petizione per chiedere il suo rilascio incondizionato.
Zhang è stato arrestato il 29 giugno 2017 e condannato il 12 febbraio 2018 per aver rifiutato di rinunciare alla Falun Dafa, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese. Poiché nessuna legge in Cina criminalizza la Falun Dafa (nota anche come Falun Gong), la polizia ha fabbricato prove contro di lui, che sono state poi utilizzate per incolparlo e condannarlo.
Zhang Shude
L'arresto
Dopo aver conseguito un master presso l'Università tecnologica di Harbin, Zhang ha ottenuto un impiego presso l'Istituto di design della scienza e della tecnologia di Dalian e nei mesi precedenti al suo arresto stava lavorando ad un incarico nella città di Panjin.
Quando il 26 giugno 2017 il giovane praticante è andato alla stazione di polizia del distretto di Xingheng per rinnovare il suo permesso di soggiorno temporaneo, è diventato un bersaglio della persecuzione: alcuni agenti gli hanno subito chiesto se praticava il Falun Gong, Zhang ha risposto di si e anche se la polizia ha rifiutato di elaborare la sua domanda, ha minacciato di condurre un'indagine su di lui.
Tre giorni dopo tre agenti si sono presentati al suo domicilio e hanno perquisito la casa senza mostrare alcun mandato, hanno confiscato quarantasei copie di materiale informativo sul Falun Gong, contandole di fronte a lui, e hanno inoltre portato via il suo portatile, la stampante, le chiavette USB, il cellulare e i libri della pratica spirituale.
Prove false
Durante l'interrogatorio alla stazione di polizia, un ufficiale di nome Luo Shaoting ha aumentato il numero di materiali del Falun Gong da quarantasei a sessantadue. Zhang ha notato che alcuni dei materiali che gli venivano mostrati nella stanza dell'interrogatorio non gli appartenevano affatto, ma è stato comunque costretto a firmare la lista degli oggetti confiscati.
Il praticante è stato poi portato all'ospedale Zhongxin della città di Panjin per un controllo e successivamente ricondotto alla stazione di polizia dove un ufficiale ha compilato un mandato di perquisizione da fargli firmare, ma Zhang ha rifiutato di farlo. A quel punto lo hanno quindi scortato al centro di detenzione della città di Panjin.
Il 14 luglio 2017 è stato emesso un mandato di arresto formale contro Zhang e Il primo settembre alcune persone della Procura del distretto di Xinglongtai lo hanno interrogato nel centro di detenzione. Il praticante ha raccontato loro di come la polizia aveva fabbricato prove contro di lui e così la Procura ha rinviato il caso al 22 settembre.
Il 20 ottobre la polizia ha ripresentato il caso dopo aver fabbricato ulteriori prove contro il praticante, sostenendo che aveva inviato più di 8.000 messaggi di testo sulla Falun Dafa.
Condanna infondata
Quando la madre di Zhang è andata a Panjin per chiedere la sua liberazione, l'ufficiale Luo ha spiegato che dovevano seguire la politica di repressione del Partito Comunista Cinese nei confronti dei praticanti del Falun Gong.
Nonostante il procuratore capo Liu Rongzhi aveva promesso di prendere il caso in esame, ha permesso al suo vice Yue Yang di incriminare Zhang sulla base delle prove fornite dalla polizia e così il 10 novembre Yue ha inoltrato il caso al tribunale distrettuale di Xinglong.
Il 16 gennaio 2018 il praticante è andato in tribunale, ma fortunatamente il vice procuratore Yue non è stato in grado di specificare quale legge Zhang avesse violato. Il 12 febbraio il tribunale ha notificato alla sua famiglia che era stato condannato al carcere e così il giorno seguente il padre è andato a Panjin per aiutare il figlio a presentare un appello.
Cessazione dell'impiego
Il datore di lavoro di Zhang ha cercato, senza successo, di far firmare a sua madre una garanzia in cui prometteva di impedire a suo figlio di praticare il Falun Gong. Ha inoltre provveduto a ritirare la residenza concessa e l'auto aziendale fornitagli per il suo utilizzo a Panjin, nonché ad annullare il contratto di lavoro un anno prima della data di scadenza. Nella dichiarazione rilasciata alla sua famiglia, il suo datore di lavoro ha affermato che il mancato presentarsi al lavoro dopo il suo arresto nel giugno 2017, aveva rappresentato una “volontaria” rinuncia al suo impiego.
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Categoria: Resoconti della persecuzione