(Minghui.org) Da circa venti anni il regime comunista in Cina sta costruendo uno Stato di polizia per attuare la repressione del Falun Gong. Le cifre a livello finanziario indicano che il regime non risparmia sui costi quando si tratta della persecuzione del Falun Gong e non può ammettere di aver perso la propria stabilità.
Monitoraggio e repressione a tutti i costi
Recentemente è stato riferito che il Partito Comunista Cinese (PCC) sta testando degli strumenti di sorveglianza all'avanguardia. Il NIST (National Institute of Standards and Technology, agenzia del governo degli Stati Uniti d'America che si occupa della gestione delle tecnologie) ha pubblicato i risultati del FRVT (Face Recognition Vendor Test, valutazione dei sistemi per il riconoscimento facciale), in cui gli algoritmi di intelligenza artificiale sviluppati dai gruppi cinesi occupano le prime cinque posizioni in classifica.
Queste aziende leader in Cina hanno ricevuto il pieno supporto del PCC, incluso il Ministero della Pubblica Sicurezza, per lo sviluppo dei prodotti FRVT. Secondo una pubblicazione dell'azienda cinese Leiphone, la tecnologia di monitoraggio del PCC ha raggiunto una posizione di leadership nel mondo.
Invece di usare le più recenti tecnologie a beneficio dei cittadini, il PCC le utilizza per monitorare e sopprimere le persone per le loro convinzioni ideologiche e religiose, e tutto a spese dei contribuenti.
Costi per il mantenimento della stabilità
Il bilancio del 2018 comunicato dal PCC mostra lo stanziamento di 200 miliardi di yuan (circa 25,5 miliardi di euro) per “mantenere l'ordine sociale”. Tuttavia, alcuni esperti hanno sottolineato che la somma destinata al mantenimento della stabilità ha raggiunto livelli di 500-600 miliardi di yuan (circa dai 64 agli 76,5 miliardi di euro) all'anno negli ultimi dieci anni. Man mano che il risentimento della popolazione aumenta, la posizione del PCC diventa sempre più precaria e instabile.
Lv Bingquan, docente presso il Dipartimento di Giornalismo dell'Università Battista di Hong Kong, ha monitorato a lungo le spese di mantenimento della stabilità sostenute dal PCC e ha rivelato che queste spese hanno tre pilastri principali: oltre al già citato budget del governo centrale, vi sono anche una “sovvenzione data dal governo ai diversi distretti” e un importo destinato direttamente ai distretti per mantenere la stabilità.
Lv ha riassunto i dati dal 2011 al 2014 ed ha riscontrato che la somma stanziata del governo centrale rappresenta dal 16 al 17 per cento di quella totale nazionale per il mantenimento della stabilità e che il tasso di crescita medio annuo è dello 0,275 per cento. Pertanto, considerando i 200 miliardi di budget del governo centrale nel 2018, si può calcolare che la somma totale nazionale stanziata per mantenere la stabilità superi di 1,1 trilioni di yuan (circa 128 miliardi di euro).
Il dilemma della sicurezza sociale
Mentre la spesa per il mantenimento della stabilità usata per la repressione aumenta costantemente, continua ad esserci un ampio deficit nella sicurezza sociale. Un alto funzionario del Consiglio del Fondo per la Sicurezza Sociale ha recentemente affermato che l'attuale sistema di sicurezza sociale non è sostenibile.
Secondo il Ministero delle Finanze, le sovvenzioni finanziarie per la sicurezza sociale a tutti i livelli erano pari a 1,2 trilioni di yuan nel 2017 (circa 153 miliardi di euro). Nei cinque anni precedenti il saldo annuale era di molto inferiore al sussidio finanziario totale per lo stesso periodo. In altre parole, la sicurezza sociale è sempre stata in deficit e i sussidi finanziari sono stati utilizzati per colmare il divario.
Sebbene il tasso di contribuzione per la sicurezza sociale della Cina (40 per cento) sia il doppio di quello della maggior parte dei Paesi sviluppati, il deficit pensionistico in confronto al loro sta aumentando. Secondo il “China Pension Development Report 2016”, nel 2015 il deficit per i conti di assicurazione pensionistica della Cina ha raggiunto i 4,5 trilioni di yuan (circa 574 miliardi di euro).
Come si è formato questo deficit? La causa diretta è stato il disordine lasciato da Jiang Zemin, ex capo del PCC, che ha dato inizio alla persecuzione del Falun Gong il 20 luglio del 1999. Ha istituito l'Ufficio 610, noto anche come “ufficio di mantenimento della stabilità”, specificamente per portare avanti la repressione del Falun Gong.
Finanziare la persecuzione del Falun Gong
Nei primi anni della persecuzione Jiang Zemin ha richiesto che, attraverso il governo centrale e il Ministero delle Finanze, i dipartimenti finanziari del governo a tutti i livelli stanziassero “più del doppio dei fondi per gli affari politici e legali rispetto ad altri dipartimenti amministrativi”, così come ha chiesto di “dare la priorità al personale e ai finanziamenti per gli affari politici e legali” e così via. Gran parte dei fondi è stata usata direttamente per perseguitare il Falun Gong.
Ingenti somme di denaro sono state assegnate alla polizia, alla sicurezza nazionale, ai Comitati per gli Affari politici e legali, all'Ufficio 610 e ad altre agenzie dedicate alla persecuzione del Falun Gong. Nel sistema giudiziario sono stati fatti enormi investimenti per ampliare le prigioni e i campi di lavoro, e per istituire centri per il lavaggio del cervello per la detenzione e la “trasformazione” dei praticanti del Falun Gong.
Per diffamare il Falun Gong il regime comunista ha fatto uso di tutte le macchine di propaganda a disposizione dello Stato. Grandi investimenti sono stati fatti per le pubblicazioni sui giornali, la propaganda attraverso la radio, la televisione, la letteratura, la cultura e l'istruzione. Enormi finanziamenti sono stati investiti per censurare le informazioni sul Falun Gong e per istituire un sistema completo di sorveglianza, sia sul campo che su internet.
Per estendere la persecuzione all'estero, il PCC ha fatto una grande scommessa sulla diplomazia e compra il favore di altri Paesi per evitare la condanna delle Nazioni Unite. Inoltre compra e si infiltra nei media cinesi all'estero per coprire la sanguinosa persecuzione del Falun Gong. Invia anche un gran numero di spie per raccogliere informazioni sui praticanti del Falun Gong fuori dalla Cina.
Il futuro della Cina
Dalle precedenti analisi si può notare che la persecuzione del Falun Gong da parte del PCC utilizza una grande porzione dei fondi nazionali. Secondo le parole dei funzionari del PCC la repressione del Falun Gong ha già superato il costo di una guerra. Indubbiamente questa persecuzione viene portata avanti a spese dei bisogni finanziari del resto della società.
Perché il PCC continua a perseguitare il Falun Gong a tutti i costi? Come esposto nei Nove Commentari sul Partito Comunista, il PCC è posseduto essenzialmente da uno spirito malvagio. Finché esisterà, la sua natura malvagia rimarrà. Come descritto nel libro di recente pubblicazione The Ultimate Goal of Communism (Il fine ultimo del comunismo) “il comunismo è in sostanza uno spettro. Ѐ composto da elementi di odio e degenerazione dell'universo. Ha un odio profondo per gli esseri umani e vuole distruggerli”.
Per raggiungere il suo obiettivo il PCC attacca coloro che seguono i principi di Verità, Compassione e Tolleranza del Falun Gong. Lo fa per odio, senza riguardo per il fatto che sta mettendo in pericolo le persone e senza considerarne le conseguenze.
Per i cinesi, per ristabilire i valori morali e l'ordine sociale che la società dovrebbe avere, l'unico modo è disintegrare il regime comunista. Per ogni persona cinese, riconoscere la natura del Partito Comunista e dimettersi da esso e dalle sue organizzazioni affiliate è l'unico modo per assicurarsi un futuro luminoso.
Tutti i contenuti pubblicati su questo sito sono protetti dal copyright di Minghui.org. Per l’uso non commerciale si deve citare la fonte (Es.: “Come riportato da Minghui.org,…”) e indicare il link dell’articolo originale. Per uso commerciale contattare la nostra redazione per ottenere l’autorizzazione.
Categoria: Prospettive