(Minghui.org) La sera del 6 dicembre 2018 al Teatro Iris di Adelaide, nel sud dell'Australia, è stato proiettato il premiato documentario Human Harvest che espone il prelievo di organi ai praticanti vivi del Falun Gong da parte del Partito Comunista Cinese (PCC). Dopo la visione il pubblico si è attivamente impegnato in una discussione con gli ospiti invitati su come fermare i crimini del PCC contro l'umanità e la sua infiltrazione in Australia.

Il documentario Human Harvest espone il prelievo di organi su larga scala del PCC, dai praticanti vivi del Falun Gong.

Human Harvest, vincitore del prestigioso Peabody Award, racconta come David Matas e David Kilgour, candidati al premio Nobel per la pace, abbiano indagato in modo indipendente sul prelievo di organi ai praticanti del Falun Gong e sul loro commercio illegale. Il documentario presenta interviste a ex pazienti che hanno ricevuto trapianti di organi in Cina, l'ex moglie di un chirurgo cinese, praticanti del Falun Gong che sono stati imprigionati in Cina, un ufficiale di polizia armato che ha assistito, insieme ad altri, a prelievi di organi negli ultimi dieci anni.

Il vicesindaco Damian Wyld di Tea Tree Gully, e John Xiao, Amministratore Delegato di The Epoch Times a Melbourne, hanno risposto alle domande del pubblico dopo la proiezione.

L'Australia ha bisogno di una voce più forte

Il vicesindaco Damian Wyld ha detto che l'Australia deve fare “voce più forte” e intraprendere maggiori azioni per combattere il prelievo forzato di organi da parte del PCC: "È importante avere conversazioni dirette. Sono passati dodici anni da quando gli australiani hanno iniziato a conoscere le questioni relative al prelievo forzato di organi e ai trapianti illegali".

Alcuni giorni prima della proiezione il deputato Kevin Andrews, presidente della sottocommissione per i diritti umani della commissione congiunta permanente per gli affari esteri, la difesa e il commercio, aveva presentato al Parlamento un rapporto sul traffico e il trapianto di organi umani. Wyld afferma che è importante farlo conoscere a più persone e continuarne la sensibilizzazione in tutto il mondo.

John Xiao ha discusso di come il quotidiano The Epoch Times abbia seguito questo problema e di come la società australiana abbia cambiato le proprie opinioni, da scettica a profondamente preoccupata.

Abbiamo la responsabilità di informare più persone sui crimini del PCC

Un membro del pubblico, il sig. Wilson, ha detto che la persecuzione del PCC è irrazionale e che tutti abbiamo la responsabilità di dire alla gente cosa sta succedendo e di lavorare per porvi fine.

Attraverso il documentario, Wilson (a sinistra) e Amy hanno acquisito una comprensione più profonda delle violazioni dei diritti umani del PCC.

Amy, anche lei membro del pubblico, ha detto che i cinquemila anni di cultura cinese erano meravigliosi ed ammirevoli, ma è triste che il PCC li avesse distrutti nel giro di pochi anni.

Molti tra il pubblico hanno dichiarato di essere felici di vedere così tante persone coraggiose che si espongono per far sentire la propria voce. Non solo hanno acquisito una comprensione più profonda della natura del Partito Comunista, ma hanno anche ritrovato il coraggio e la speranza grazie al documentario e la discussione.