(Minghui.org) Chen Yuhua, residente nella città di Heze provincia dello Shandong, è deceduta in carcere all’età di settant’anni, dopo circa sei mesi passati prigione per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
È stato comunicato che il corpo di Chen è stato cremato il 25 settembre di quest’anno. Ulteriori dettagli sul suo caso sono da esaminare.
Chen era una donna d'affari ormai in pensione quando il 25 marzo del 2018 è stata arrestata dalla polizia per aver distribuito del materiale informativo sul Falun Gong. Insieme a lei c’erano Cheng Panyun, un’ex procuratrice di settant’anni e Li Zhenhuan, ex direttrice di un’emittente televisiva,anche lei pensionata.
Dopo essere state rinchiuse per un anno nel centro di detenzione di Heze, le tre donne si sono presentate per la sentenza nel tribunale della contea di Juancheng, dove sono state condannate al carcere, con una pena di quattro anni per Chen, tre anni e mezzo per Cheng e tre anni per Li, da scontare nella prigione femminile dello Shandong.
Circa 120-130 praticanti del Falun Gong sono attualmente incarcerati nell'undicesimo reparto della prigione, dove le guardie carcerarie li sottopongono a continui lavaggi del cervello, per costringerli a rinunciare alla loro fede.
Coloro che mantengono fermamente la propria fede, sono portati in isolamento, e costretti a sedersi su un piccolo sgabello per lunghe ore, dove non possono dormire né lavarsi, e l’accesso al bagno è limitato.
Una guardia di nome Xu Yumei ha ordinato ai detenuti di mettere droghe nei pasti dei praticanti. Quelli anziani hanno iniziato ad avere ipertensione, problemi cardiaci, vista offuscata e ridotta mobilità, dopo aver mangiato il cibo pieno di droghe. Invece i praticanti più giovani hanno riportato anemia e bassi livelli di zucchero nel sangue, mentre le donne anche problemi ginecologici.
Non è chiaro se anche Chen sia stata drogata durante la sua prigionia.
Dopo che il regime comunista ha dato inizio alla persecuzione del Falun Gong, poiché Chen non ha mai rinunciato alla sua fede, è stata arrestata otto volte, e ha ricevuto due pene da scontare nei campi di lavoro.
Il 14 ottobre del 2007 è stata arrestata mentre si prendeva cura del marito costretto a letto. In seguito è stata condotta nella prigione femminile dello Shangdong, dove le torture le hanno causato una frattura lombare.
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