(Minghui.org) Il 21 marzo 2019 Forbes ha pubblicato un’inchiesta scritta da Ewelina U. Ochab, dal titolo “Arriveremo mai alla verità sul prelievo forzato di organi in Cina?”.

Rappresentazione del prelievo forzato di organi approvato dal partito comunista cinese. Nella rappresentazione un praticante vivo del Falun Gong viene sottoposto a questa tortura - Hong Kong 12 gennaio 2013.

L’articolo di Forbes comincia menzionando la giornata internazionale indetta dalle Nazioni Unite per il diritto alla verità riguardo la violazione dei diritti umani e per la dignità delle vittime.

L’autore descrive come la pratica del prelievo di organi da prigionieri di coscienza sia approvata dal partito comunista cinese:

“Negli ultimi anni molte ricerche, che includono investigatori e avvocati, hanno sollevato il problema riguardo il prelievo forzato di organi in Cina, vale a dire la rimozione di organi da persone che non hanno dato il loro consenso”.

Continua:

“Nonostante la Cina controbatta sostenendo che ogni anno avvengono 10.000 trapianti di organi in accordo alla legge, le ricerche mostrano che l’affermazione è molto lontana dalla verità. Viene riportato che il numero di trapianti è invece fra i 60.000 ed i 100.000 ogni anno, cifre significativamente maggiori rispetto a quanto dichiarato dagli ufficiali cinesi”.

I responsabili dei crimini sono ufficiali del PCC che collaborano con chirurghi e autorità delle prigioni assieme ad ufficiali militari.

Le ricerche rivelano che la maggior parte degli organi sono ottenuti attraverso il metodo illegale di prelievo forzato di organi da prigionieri di coscienza quali praticanti del Falun Gong, Buddisti tibetani, Uiguri e Cristiani.

I prigionieri di coscienza muoiono a causa della rimozione dei loro organi, nello specifico vengono uccisi durante l’intervento.

Cresce l’attenzione sul prelievo forzato di organi in molte nazioni

Il reportage afferma che il problema del prelievo forzato di organi ha sollevato l'attenzione del Parlamento Europeo, degli Stati Uniti, del Canada, del Regno Unito e di molti altri stati.

Una delle sfide più dure è sopperire alla mancanza di prove perché le vittime che subiscono il prelievo forzato vengono cremate.

L’articolo afferma poi che il Tribunale Cinese, un tribunale indipendente, ha iniziato a sollevare questioni riguardo al prelievo forzato di organi in Cina. Il tribunale ha raccolto molte dichiarazioni da testimoni che hanno fornito elementi importanti riguardo alla pratica.

In cerca di prove e testimoni

Una praticante del Falun Gong che è stata imprigionata e torturata per alcuni anni in Cina ha dichiarato: “Ogni praticante del Falun Gong veniva sottoposto ad esami medici e prelievi del sangue, neanche quelli che mostravano segni di disturbi mentali venivano risparmiati”.

“Gli altri carcerati non praticanti del Falun Gong non venivano sottoposti agli stessi esami: a quel tempo sapevo bene che i test medici non erano per la nostra salute e dopo gli esami ho scoperto che alcuni praticanti erano spariti. Non sapevo dove fossero finiti… non ho più avuto nessuna notizia di coloro che sono stati trasferiti”.

“Ho realizzato il motivo di questi esami medici dopo aver sentito che il PCC prelevava organi dai praticanti vivi del Falun Gong, soltanto allora ho capito quando profondo era l’inganno”.

L’articolo prosegue affermando che questa non era una dichiarazione singola, ma che molti praticanti del Falun Gong hanno assistito a diversi test medici.

Il Tribunale Cinese è in cerca di testimoni e prove ed è in procinto di rilasciare un giudizio finale per il mese di giugno.

Il report afferma che anche il parlamento del Regno Unito ha preso provvedimenti dopo aver ricevuto queste informazioni ed ha richiesto al governo di agire attraverso un’investigazione.

Si spera che “Il lavoro effettuato dal Tribunale Cinese e dai parlamentari britannici possa fare luce sulla situazione dei prigionieri di coscienza in Cina in modo da onorarne le vittime”.

L’articolo si conclude con “... per la dignità delle vittime, del passato e del futuro, dobbiamo investigare e ricercare la verità con lo scopo finale di porre fine a questa terribile violazione dei diritti umani”.