(Minghui.org) Liu Jianxia, una praticante del Falun Gong della provincia del Henan, è stata maltrattata per più di cento giorni e tenuta in isolamento presso la prigione femminile di Xinxiang da fine 2017 ad inizio 2018. A quel tempo la sua faccia era diventata molto gonfia e il suo petto era congestionato, i sintomi continuano ancora oggi. La praticante versa in condizioni gravissime ed è costretta ad assumere farmaci ogni giorno.

Il Falun Gong, anche conosciuto come Falun Dafa, è un sistema di meditazione che consiste in movimenti lenti e si basa sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza. La pratica viene repressa dal partito comunista cinese dal luglio 1999.

Liu è stata ripetutamente bersaglio a causa della sua fede nel Falun Gong, e nell’aprile 2016 è stata arrestata e condannata a sei anni e due mesi.

Arresti e Detenzioni

Liu vive nella città di Sanmenxia ed ha cinquanta anni. Dopo essersi recata a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong, è stata arrestata e mandata al campo di lavoro di Shibalihe, ed in seguito la corte di Sanmenxia l'ha condannata a sei anni di prigione.

Dopo essere stata rilasciata è stata costretta a stare lontano da casa per sfuggire ad ulteriori persecuzioni, allora gli ufficiali dell'ufficio 610 l'hanno schedata e aggiunta ad una lista di persone ricercate in tutta la nazione.

Il 10 aprile del 2016 Liu assieme ad un altro praticante, Yang Zhongsheng, sono stati pedinati dalla polizia e arrestati; dieci giorni dopo un ufficiale del terzo centro di detenzione di Zhengzhou ha chiamato il padre di Yang dicendogli che il figlio era morto.

Il fratello maggiore di Yang, Yang Zhonggeng era stato picchiato a morte dalla polizia mentre era in custodia il 28 giugno 2013, solo quattro giorni dopo il suo arresto, all'età di trentotto anni.

Liu è stata detenuta nel dipartimento di polizia di Zhengzhou e in seguito trasferita nel centro di detenzione di Sanmenxia. Dopo essere stata segretamente condannata a sei anni e due mesi, è stata mandata alla prigione femminile dello Xinxiang.

Lavaggio del cervello e lavori forzati

Dopo il suo arrivo alla prigione, Liu è stata imprigionata nel braccio(?) numero nove, un’area designata alla tortura e detenzione dei praticanti del Falun Gong. Inizialmente Liu è stata separata dagli altri praticanti e sottoposta a sessioni di lavaggio del cervello tenute da altri carcerati o ex praticanti che hanno rinunciato alla loro fede. L’intensivo lavaggio del cervello è proseguito giorno e notte e la praticante poteva dormire solo da mezzanotte alle quattro del mattino, al risveglio veniva forzata a scrivere una dichiarazione diffamatoria contro il suo credo.

Ai praticanti che si rifiutano di collaborare vengono inferte punizioni o messi in isolamento in piccole celle di dimensioni ridotte, meno di un metro quadrato.

I praticanti sottoposti a questa tortura vengono nutriti a mala pena e sono costretti a rimanere in piedi tutto il giorno. Molti praticanti, fermi nella loro fede, sono stati torturati in questa maniera, inclusa Liu. Come risultato le sue gambe sono diventate estremamente gonfie fino a che non era più in grado di stare in piedi o camminare.

Nella prigione dello Xinxiang vengono detenuti praticanti del Falun Gong dal 1999, quando è iniziata la persecuzione. I praticanti di tutta la provincia dell’Henan che vengono condannati sono imprigionati in questo centro e sono sottoposti a lavaggio del cervello, torture e lavori forzati. Molti praticanti hanno perso la vita a causa di questa persecuzione, i decessi sono avvenuti nella prigione o a breve tempo dal rilascio. Tutt'oggi in questa prigione continuano ad essere detenuti praticanti del Falun Gong.

Personale responsabile:

Zhang Chuansheng: direttore della prigione dello Xinxiang, +86-13735092601

Hou Meili, assistente direttore della prigione dello Xinxiang, +86-13735092603

Yu Haijian: assistente direttore della prigione dello Xinxiang, +86-13735092605

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