(Minghui.org) Il 16 Aprile di quest’anno il marito di Wang Xiaorong ha ricevuto una telefonata che lo informava riguardo l'udienza della moglie, che sarebbe avvenuta il giorno successivo. La donna è imprigionata in un centro di detenzione dopo essere stata arrestata per aver praticato il Falun Gong.
Il Falun gong è conosciuto anche con il nome di Falun Dafa ed è una pratica di meditazione per il benessere della mente e del corpo perseguitata dal regime comunista dal 1999.
Wang Xiaorong
Il marito di Wang ha subito contattato un avvocato di Pechino, il quale ha accettato di rappresentare la donna. Dopo essersi recato in tutta fretta presso la contea di Bin, dove risiede la coppia, è riuscito a fotocopiare i documenti relativi al caso ed a studiarli durante la notte, in modo da essere preparato per l'udienza del giorno successivo.
Il 17 aprile Wang, molto pallida e debole, si è presentata davanti alla corte.
L'avvocato aveva richiesto al giudice Zhang Anke di rinviare l'udienza di dieci giorni, in modo da avere il tempo di revisionare il caso, ma Zhang ha respinto la sua richiesta.
Il difensore ha inoltre richiesto che il giudice fosse ricusato dall'udienza perché sotto investigazione e sospettato di aver accettato tangenti da membri di clan criminali, e quindi non idoneo al processo.
Il giudice si è infuriato a causa della richiesta dell'avvocato ed ha rifiutato di lasciare il caso.
L'avvocato ha presentato una dichiarazione di non colpevolezza per Wang, subito dopo aver dichiarato che la donna non aveva violato nessuna legge praticando il Falun Gong, ma il giudice lo ha interrotto, ordinandogli di non menzionare mai più il nome della pratica spirituale.
Il difensore ha fatto notare che le uniche prove presentate dall'accusa consistevano in testimonianze non verificate, il giudice ha poi gridato in direzione dell’avvocato: «non fa niente! Se non vuoi continuare con l'udienza sei libero di andartene».
Wang, trentanovenne, è stata arrestata durante un’operazione di arresti di massa avvenuta nella provincia dell‘Heilongjiang il 9 novembre dello scorso anno, da allora la donna è detenuta presso il centro di detenzione N°2 di Harbin.
L'arresto della praticante ha provocato una tremenda angoscia ai familiari, il figlio di soli dieci anni si ammala spesso e piange di frequente cercando la madre. Il marito è molto impegnato a mandare avanti l'azienda di famiglia ed è stato costretto a chiedere aiuto alla suocera che abita a Pechino; il giorno dopo il suo arrivo, la corte ha comunicato all'uomo che l'udienza di Wang era fissata per il giorno seguente.
Tutti i contenuti pubblicati su questo sito sono protetti dal copyright di Minghui.org. Per l’uso non commerciale si deve citare la fonte (Es.: “Come riportato da Minghui.org,…”) e indicare il link dell’articolo originale. Per uso commerciale contattare la nostra redazione per ottenere l’autorizzazione.
Categoria: Resoconti della persecuzione