(Minghui.org) L’11 gennaio di quest’anno,Qu Yuanzhi, una donna di Pingdu nella provincia dello Shandong, stava tornando a casa quando è stata arrestata da un agente che la stava pedinando. La praticante è stata presa di mira perché si è rifiutata di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong, una disciplina di meditazione che mira al miglioramento della mente e del corpo, perseguitata in Cina dal 1999.

Qu è stata mandata in un centro di detenzione il giorno successivo al suo arresto e tutt’oggi è ancora in carcere. Il suo caso ora è passato al tribunale locale che procederà con un processo. La sua famiglia e i suoi amici stanno lottando per la sua scarcerazione, sostenendo che stava semplicemente esercitando il suo diritto costituzionale alla libertà di credo; inoltre molti residenti di Pingdu hanno firmato una petizione per richiedere il suo rilascio.

I cittadini di Pingdu hanno firmato, o messo le loro impronte digitali su una petizione nel tentativo di far rilasciare Qu.

Prima di iniziare a praticare il Falun Gong, Qu era così debole che spesso sveniva a lavoro. Dopo essere diventata una praticante la sua salute è migliorata drasticamente, e così la sua fede è rimasta salda anche dopo l’inizio della persecuzione. Da allora è stata incarcerata e torturata più volte.

L’arresto più recente

Il giorno del suo ultimo arresto Qu stava tornando a casa con un'altra praticante,Sheng Shuli, che portava con se suo nipote di 18 mesi, quandol'agente Wang Youwu, che le stava pedinando, le ha arrestate. Le due donne sono state prima portate alla stazione di polizia di Zhugou, e poi trasferite al centro di detenzione di Pudong il giorno successivo.

Circa una settimana dopo, Sun Tao, il vice capo del commissariato di Zhugou ha inviato nove agenti a casa di Qu, ma suo marito che era appena uscito dall’abitazione, si è rifiutato di far entrare i poliziotti. Quattro agenti lo hanno allora costretto ad entrare in un veicolo della polizia, e quando suo figlio ha messo in discussione la condotta della polizia, Sun gli ha detto che sua madre era in arresto per aver praticato il Falun Gong e che suo padre stava ostacolando le forze dell'ordine.

Il figlio di Qu ha allora ricordato al commissario che la pratica della madre non è illegale, chiedendogli di visionare le prove usate per trattenerla. Sun ha replicato dicendo che il Partito Comunista Cinese è al governo e che le sue politiche sono la legge. Poi la polizia ha minacciato di arrestare il giovane uomo, e il padre. A quel punto ha ceduto e ha lasciato entrare gli agenti.

I poliziotti hanno saccheggiato la loro casa e confiscato i materiali relativi al Falun Gong. Il marito e il figlio di Qu sono poi stati presi in custodia, e rilasciati solo dopo essere stati costretti a firmare un documento che non sono stati autorizzati a leggere.

L'arresto di Qu è stato approvato il 2 marzo, circa 40 giorni dopo essere stata arrestata. Quando il suo avvocato l'ha visitata al centro di detenzione di Pudong, la donna era molto debole e la sua pressione sanguigna era pericolosamente alta, aveva toccato i 190 mmHg. Il legale ha perciò espresso la sua determinazione nel lottare affinchè il caso venga archiviato senza accuse.

Gli sforzi della famiglia per salvare Qu

La famiglia di Qu è andata alla procura di Pingdu molte volte per chiedere la sua liberazione. Inizialmente il personale dell’ufficio ha chiesto loro di compilare dei formulari per far rivalutare la detenzione e richiedere la sua scarcerazione, mapiù tardi li hanno informati che il caso era legale e che quindi il procedimento sarebbe continuato.

In seguito i famigliari di Qu hanno accidentalmente scoperto che il caso della praticante era stato inoltrato alla Procura di Huangdao il 26 aprile e alla Corte di Huangdao il 14 maggio, proprio mentre erano nel processo di assunzione di un avvocato. Nessuno aveva informato loro di questi spostamenti.

Persecuzioni precedenti

Prima del suo ultimo arresto, Qu era stata catturata e torturata altre quattro volte, poiché si erasempre rifiutata di rinunciare alla sua fede.

La praticante era andata a Pechino per protestare contro la persecuzione nel luglio del 2000, e in quell’occasione era stata arrestata e detenuta per 20 giorni. Un ufficiale l'aveva ripetutamente presa a calci in faccia quando si era rifiutata di rivelare il suo indirizzo. Mentre tornava a casa aveva cercato di spiegare all’agente che la stava accompagnando perché la persecuzione fosse sbagliata, ma l'ufficiale le aveva dato un pugno in faccia. Al suo ritorno, il fratello maggiore aveva chiesto alla polizia perché la sua faccia era gonfia e sfigurata, ed avevano pestato anche lui. Inoltre, quando Quaveva cercato di proteggerlo, era stata legata a un albero e picchiata come punizione.

La praticante era stata arrestata per la seconda volta nell'ottobre del 2001. In quel caso la polizia l’aveva torturata, e ne era uscita con una gamba rotta.

Nell'estate del 2008 gli agenti del dipartimento di Zhugou erano entrati in casa sua e avevano confiscato i suoi materiali del Falun Gong.

Qu era stata nuovamente arrestata nell'inverno del 2009 poiché aveva cercato di chiarire la verità alla gente riguardo la persecuzione, equando il marito era tornato a casa, aveva trovato la polizia saccheggiare l’appartamento.

Nel maggio 2013 c’era stato l’ennesimo arresto di Qu, ancora una volta perché aveva parlato ad altri del Falun Gong e della persecuzione, questa volta in compagnia di Sheng. In quell’occasione era stata portata nella stazione di polizia di Jiudian, dove gli agenti l’avevano legata a una sedia di ferro per interrogarla, liberandola solo dopo averla fatta ammalare.

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