(Minghui.org) Mi chiamo Wei Zaiqun e sono una cinese che ha sposato un danese nel 2004, e da allora mi sono trasferita in Danimarca. Ho conosciuto il Falun Gong nel 2006, divenendone una praticante e traendone enormi benefici, l'ho quindi fatto conoscere alla mia famiglia e così mia madre e le mie due sorelle sono diventate anche loro praticanti. Tuttavia, una pratica così meravigliosa è oppressa in Cina e la persecuzione si è estesa anche oltreoceano; così il Partito Comunista Cinese ha rifiutato di darmi un nuovo passaporto.
L'ambasciata cinese in Danimarca si rifiuta di emettere un nuovo passaporto
Il 22 marzo dello scorso anno sono andata all'ambasciata cinese in Danimarca per richiedere un nuovo passaporto, poiché il mio era in scadenza. Come di prassi mi è stata rilasciata una ricevuta su cui c’era scritto che avrei dovuto ritirare il passaporto il 12 aprile, ma più tardi ho ricevuto una telefonata dall'ambasciata che m'invitava a recarmi lì per una conversazione. Ci sono andata e durante l’incontro ho detto loro di come ho cominciato a praticare il Falun Gong e dei benefici per la salute che ho sperimentato. Soffrivo di molte malattie, ma dopo tre mesi tutti i miei disturbi sono scomparsi. Sono ormai tredici anni che non prendo una medicina, né vado dal medico. Dopo avermi ascoltato mi è stato detto di andare a casa e attendere un nuovo avviso.
Non avendo più ricevuto notizie, ho parlato più volte con l'ambasciata via telefono e di persona per capire se il mio passaporto fosse pronto, ma loro mi rispondevano ogni volta di no e che avrebbero riferito la cosa ai loro superiori. Ho anche fatto diverse telefonate per parlare con un funzionario superiore, ma al telefono mi ripetevano che la persona che cercavo era troppo impegnata o fuori dall'ufficio.
Finalmente a dicembre sono riuscita a parlare con un supervisore di nome Qu, che mi ha risposto: "Secondo la legge non hai diritto a un nuovo passaporto". Quando gli ho chiesto la motivazione, ha replicato: "Dovresti saperlo". Ciononostante non mi ha detto quale legge avessi violato, né mi ha fornito alcuna documentazione. Ho pensato che forse si riferiva al Falun Gong, ma secondo la legge cinese praticarlo non è illegale. Inoltre non mi hanno ancora inviato alcun documento ufficiale che dichiari il loro rifiuto di rilasciarmi un nuovo passaporto.
Madre deceduta per il decesso del figlio torturato a morte
Wei Zaiqun (prima fila, prima a destra) prende parte a una protesta davanti all'ambasciata cinese in Danimarca
Mia madre, le mie due sorelle e mio cognato che vivono in Cina, hanno iniziato a praticare il Falun Gong dopo aver visto i miei cambiamenti, e sono diventati sani e pacifici.
Sfortunatamente nel maggio del 2015, circa due dozzine di poliziotti senza un mandato hanno fatto irruzione nella loro casa arrestando le mie sorelle e mio cognato, confiscando oggetti personali, libri della Falun Dafa, opuscoli, denaro, un computer, una stampante e altre apparecchiature elettroniche.
Nel febbraio del 2017 le mie sorelle sono state condannate a sette anni, mentre mio cognato a tre anni da scontare in carcere. Qui sono stati brutalmente torturati durante gli interrogatori.
Mio cognato, a causa delle torture, è deceduto tre mesi dopo essere stato recluso. Mia madre, che ha ottant'anni e quella di mio cognato, sono rimaste cosi traumatizzate per la sua morte, che si sono sempre più ammalate, finché lo scorso anno sono defunte.
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Categoria: Resoconti della persecuzione