(Minghui.org) Ho iniziato a praticare la Falun Dafa nel 1996 e adesso ho 77 anni.

All'epoca ero professore presso un'università locale. Prima di andare in pensione ho passato un esame per andare un anno in Canada a studiare ingegneria automobilistica come studioso ospite. Dopo il mio ritorno, l'università mi ha riassegnato il ruolo di direttore della biblioteca; non essendo la mia specializzazione, non ne capivo la ragione.

Sognare la mia casa celeste

Una notte, non molto tempo dopo il mio ritorno in Cina, ho fatto un sogno vivido: ho visto un lungo tappeto rosso srotolarsi lentamente verso l'oceano, dopo di che due monaci mi hanno invitato a percorrerlo. C'era una magnifica imbarcazione ormeggiata vicino alla riva. Sembrava un antico grande palazzo, rivestito di giada intagliata e piastrelle smaltate, così magnifico da trovare difficile descriverlo.

La barca è salpata e, dopo aver viaggiato a lungo, uno scintillante regno delle fate, simile a un miraggio, è apparso davanti ai miei occhi. Siamo sbarcati e abbiamo visto tutto risplendere. C'erano palazzi traslucidi e sontuosi, padiglioni abbaglianti e molti fiori e alberi esotici bellissimi. Ero senza parole.

Sono andato in un gazebo d'oro dove c'era un tavolo con delle sedie, e lì mi è stato servito del tè. Ero così commosso da una tale accoglienza regale! Un monaco mi ha chiesto: “Ti piace qui? Questo è il Paradiso del Falun. Torna indietro e coltiva bene, così facendo potrai ritornare”.

Da quel momento il Paradiso del Falun è rimasto impresso nella mia memoria. Era così vivido e reale! Ho capito che era il posto da dove venivo e ho promesso di tornare a casa con il Maestro.

Mia moglie, anche lei praticante, mi ha detto che il Maestro aveva predisposto il mio percorso e che non avrei dovuto essere arrabbiato per il fatto di essere stato assegnato alla biblioteca; al contrario, avrei dovuto essere felice poiché avrei avuto più tempo per coltivare.

Il giorno successivo sono dunque andato a lavorare molto contento. I praticanti locali spesso studiavano la Fa e facevano gli esercizi con me in biblioteca. Stavamo fermamente percorrendo insieme il sentiero della coltivazione.

Un fiore sboccia a casa mia

Nel luglio 1999 Jiang Zemin ha lanciato la persecuzione della Falun Dafa, e menzogne e calunnie si sono diffuse in tutto il mondo. Non potevo più stare a guardare mentre persone innocenti venivano avvelenate dalla propaganda; dovevo renderle consapevoli della verità.

Ho acquistato i materiali e le attrezzature necessari per produrre volantini informativi, che creavo e distribuivo da solo dopo il lavoro. Ho anche fornito dvd e volantini agli amici praticanti nella nostra zona. Una volta mia moglie e io abbiamo distribuito oltre cento opuscoli agli studenti davanti alla mensa.

Mentre lo facevamo, mia moglie mi ha detto che il segretario del Dipartimento automobilistico si stava dirigendo dritto al refettorio. Non mi sono mosso, volevo solo salvare gli studenti, e lui è entrato senza neanche vedermi. Con la protezione del Maestro, abbiamo distribuito tutti i nostri volantini.

Protezione del Maestro

Un giorno sono andato al dormitorio degli studenti per distribuire il materiale informativo, ignaro del fatto che il personale di sicurezza dell'università stesse pattugliando la zona. Mi hanno scoperto e confiscato gli opuscoli. Hanno commentato che ero abbastanza audace a farlo in pieno giorno.

Mi hanno portato nell'ufficio della sicurezza e chiesto se avessi distribuito informazioni sulla Falun Dafa. Non avevo paura e sentivo che il Maestro era con me, perciò ho chiesto loro di dare un'occhiata ai miei materiali. Hanno detto che a causa di ciò che avevo fatto, dovevano punirmi. Dopo avermi fatto salire in macchina si sono diretti verso il centro di detenzione locale, ma una volta arrivati non si sono fermati e hanno tirato a dritto. Era buio e mi hanno fatto scendere lontano dalla zona residenziale. Ho detto loro che se fossi scomparso, la mia famiglia li avrebbe incolpati. Mi hanno creduto e perciò mi hanno riportato indietro e lasciato andare. Il Maestro mi ha protetto di nuovo.

Un giorno l'università ha ricevuto dei manifesti che diffamavano la Falun Dafa, e il personale li ha affissi nella sala della biblioteca. Noi praticanti eravamo tutti molto preoccupati e abbiamo intensificato l'invio dei pensieri retti. Diversi giorni dopo ho avvertito che non potevo più permettere che rimanessero appesi, perciò li ho strappati tutti e mi sono incamminato fuori dalla biblioteca. La guardia alla porta ha visto i manifesti sotto il mio braccio e si è rifiutata di lasciarmi uscire, poi ha chiamato qualcuno dell'Ufficio 610 all'interno dell'università e gli ha chiesto cosa doveva fare con me. Avevo già chiarito la verità a questa persona, e lei, dopo aver compreso la natura della persecuzione, si era dimessa dal Partito Comunista Cinese (PCC). Ha quindi detto alla guardia che andava tutto bene e di lasciarmi andare. Il Maestro mi ha protetto di nuovo!

Prendersi cura di mio “nipote”

Spesso mia moglie e io uscivamo per inviare pensieri retti vicino al carcere; avevamo appreso che vi era rinchiuso e torturato un praticante di fuori città. Non aveva nessuno che lo andasse a trovare e la sua salute si stava deteriorando. Desideravamo aiutarlo e sostenerlo, ma non volevamo esporre la nostra identità. Abbiamo chiesto al Maestro di aiutarci.

Quando siamo arrivati alla prigione, prima ancora che potessimo parlare, la guardia ha detto: “Voi dovete essere sua zia e suo zio, vero?”; e noi abbiamo annuito. Il secondino ha affermato che non sapevano che il detenuto avesse dei familiari nelle vicinanze. Ha poi dato un'occhiata ai nostri documenti e fatto portare fuori nostro “nipote”.

È stato trasportato su una barella. Gli abbiamo detto che eravamo i suoi zii e che gli avevamo portato cibo e beni di prima necessità. Più tardi abbiamo saputo che sua moglie aveva divorziato da lui e che suo figlio non lo aveva contattato. Durante l'inverno gelido, nel momento peggiore della persecuzione, era salito sulle montagne e, quando poi era ridisceso, era svenuto dalla fame e dal freddo. Un buon samaritano lo aveva riscaldato e ristorato, ma non aveva osato ospitarlo. L'aveva portato in città, dove l'aveva lasciato da un altro praticante. Tuttavia i suoi piedi erano stati congelati e uno dei talloni stava marcendo lentamente.

In seguito è stato arrestato per aver prodotto del materiale informativo e condannato a undici anni di reclusione. Nessuno sapeva che era in prigione e la sua famiglia pensava addirittura che fosse morto. In prigione, le guardie e i detenuti l'hanno maltrattato al punto da ridurlo all'immobilità, ed è diventato incontinente. Non indossava i pantaloni ed era coperto solamente da una trapunta sporca. Un giorno altri detenuti hanno lavato con dell'acqua la sua trapunta per ripulirla dagli escrementi e poi gliel'hanno rigettata addosso senza asciugarla. Aveva solo quarant'anni, ma sembrava un vecchio gracile: non aveva più denti ed era emaciato.

Abbiamo messo dei soldi sul suo conto presso il carcere e gli abbiamo portato dei vestiti, una trapunta pulita e del cibo. Dal momento che sapevano che il praticante aveva una “famiglia” nelle vicinanze, le guardie e i detenuti hanno smesso di maltrattarlo. Gli abbiamo fatto visita spesso fino al giorno del suo rilascio.

I praticanti locali hanno contattato i suoi familiari e chiarito loro la verità. Sua madre era morta poco dopo il suo arresto, mentre suo padre, paralizzato e costretto a letto, era scomparso durante la sua detenzione. Suo fratello non aveva capito la Falun Dafa né la verità sulla persecuzione ed era riluttante all'idea di fargli visita. Alla fine ha però capito che i praticanti sono brave persone e, commosso fino alle lacrime, ha chiesto perdono.

Il giorno in cui nostro “nipote” è stato rilasciato, oltre cento amici praticanti sono andati a salutarlo. L'abbiamo circondato e protetto, e abbiamo ostacolato il tentativo dell'Ufficio 610 di portarlo via per molestarlo ulteriormente. Suo fratello era così toccato che si è inginocchiato a terra e ci ha ringraziati tutti quanti ripetutamente. I due fratelli piangevano l'uno sulle spalle dell'altro. In seguito, il fratello non-praticante si è preso cura altruisticamente dell'altro.

Mia moglie e io stiamo ancora studiando diligentemente la Fa, inviando pensieri retti e facendo gli esercizi ogni giorno. Abbiamo sempre continuato a chiarire alla gente la verità sul Falun Gong. Ogni volta che ripenso al sogno che ho fatto tanto tempo fa, continuo a sentirmi incoraggiato a rimanere risoluto sul mio sentiero di coltivazione.