Liaoning: Tre praticanti torturate nel carcere femminile non rinunciano alla loro fede

(Minghui.org) Tre praticanti sono state recentemente arrestate per la loro fede nel Falun Gong e inviate nella prigione femminile dello Liaoning.

Le donne sono state condannate a diversi anni di detenzione, rispettivamente: Lin Jiangmei a sette anni, Zhang Weihua a cinque anni e Xu Guixian a quattro anni. In prigione sono state vittime di diverse forme di tortura.

Condannata a sette anni per aver fatto causa all'ex leader del P.C.C.

Lin risiede nella contea di Jianping, nello Liaoning. Nel 2015 ha presentato una denuncia penale contro l'ex leader cinese Jiang Zemin per aver avviato la persecuzione e per averle causato anni di sofferenza, e a causa di ciò l'11 novembre dello stesso anno è stata arrestata e portata nel centro di detenzione di Huludao.

La polizia ha saccheggiato la sua casa ed in sua assenza ha confiscato molti dei suoi effetti personali.

L'8 aprile 2016, all'interno del centro di detenzione di Huludao, si è tenuta l’udienza relativa al suo caso. Le autorità hanno inizialmente negato ai suoi familiari la possibilità di assistere al processo sostenendo che la stanza fosse troppo piccola, ma dopo le loro proteste, hanno permesso solo a suo marito di entrare, mentre una dozzina di altri membri della famiglia hanno dovuto aspettare fuori.

L'avvocato difensore ha confutato le prove dell'accusa contro Lin e ne ha chiesto l’assoluzione, ma il presidente del tribunale della contea di Jianping l'ha condannata a sette anni di prigione e le ha inflitto una multa di 20.000 yuan (circa 2.550 euro).

Lin ha ricorso in appello ed il 28 giugno dello stesso anno il tribunale intermedio della città di Chaoyang ha ascoltato il suo caso, ma alla fine il tribunale superiore ha confermato la sentenza originale.

Il 29 maggio di quest’anno i familiari le hanno fatto visita nella prigione femminile dello Liaoning e hanno notato che appariva molto debole. La praticante ha confermato di aver sofferto di grave stress fisico e mentale, ma si è rifiutata di rivelare ulteriori dettagli perché la loro conversazione era monitorata dalle guardie carcerarie.

Praticante anziana soffre di ipotermia da quando è stata bagnata con acqua gelata

Xu, una praticante di sessant’anni, viene dalla città di Jinzhou, nello Liaoning. È stata arrestata il 19 luglio dell’anno scorso e, a marzo di quest’anno, condannata a quattro anni di detenzione per aver tenuto fede alle sue convinzioni. Ad aprile il tribunale distrettuale di Linghe le ha ordinato di scontare la pena nella prigione femminile dello Liaoning.

Le autorità carcerarie hanno istigato alcune detenute ad abusare fisicamente di lei: queste non le permettevano di dormire aprendole le palpebre non appena provava a chiudere gli occhi e le negavano l'uso della toilette con la conseguenza che la donna ha smesso di mangiare.

Durante l’inverno, per sei giorni consecutivi è stata spogliata dei suoi indumenti intimi e le è stata versata addosso dell'acqua fredda bagnandola completamente e causandole ipotermia. È stata riportata in vita solo grazie ai soccorsi di emergenza e il medico le ha detto che se la tortura fosse continuata non sarebbe sopravvissuta.

Dopo il suo ritorno dall'ospedale, le guardie l'hanno messa su un letto bagnato e l'hanno coperta con un lenzuolo in modo che gli altri non potessero vederla, ma le detenute hanno continuato a torturarla fisicamente e ad insultarla.

Da quando è stata ricoverata in prigione, Xu è stata privata delle necessità quotidiane. Un funzionario ha infatti ordinato alle altre detenute di non offrirle aiuto o cibo.

Donna condannata a cinque anni viene ripetutamente picchiata

Zhang proviene dalla città di Anshan nello Liaoning. È stata arrestata il 2 gennaio 2017 e successivamente condannata a cinque anni di detenzione e portata nella prigione femminile dello Liaoning.

A novembre dello scorso anno, quasi ogni giorno, le guardie l’hanno portata in bagno per torturarla: la inondavano di acqua fredda tenendo la finestra spalancata nel tentativo di congelarla. Inoltre, la picchiavano quotidianamente in modo così violento che la sua caviglia ha subito gravi ferite ed il gonfiore si è attenuato solo dopo alcuni mesi.