(Minghui.org): Dopo aver scontato una pena di tre anni e mezzo nella prigione femminile di Xinjiang, per non aver rinunciato alla sua fede nel Falun Gong, Wang Xiaoying, il 10 maggio scorso, anziché essere rilasciata è stata fatta salire in un auto ed è stata portata via. Il marito e il figlio hanno visto la donna solo per pochi attimi.

Il Falun Gong è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il funzionario della Commissione per gli Affari Politici e Legali, Luo Liping, della città di Gaoquan, nello Xinjiang, e altre due persone dell’ufficio giudiziario, hanno sequestrato la praticante, l’hanno spinta in una macchina e sono partiti prima che il marito potesse fermarli.

In seguito, il marito, attraverso una parcella ricevuta da un centro di lavaggio del cervello ha scoperto dove era stata portata sua moglie al momento del rapimento. Nel documento gli veniva richiesto di pagare i pasti che venivano somministrati alla donna, e qualora si fosse rifiutato le avrebbero sospeso i viveri.

Successivamente il coniuge ha dichiarato che nello stesso centro, sono detenuti circa altri dodici praticanti, che vengono costretti a guardare filmati denigratori e menzogneri contro il Falun Gong, e frequentemente alcuni spietati psichiatri tentano di costringerli a rinunciare alla loro fede.

Secondo l’uomo, il centro si trova all’interno del carcere 123 Tuan, una struttura che era stata dismessa da tempo. Oltre ai praticanti del Falun Gong, vi sono detenuti altri dissidenti, tra cui persone di diverse fedi religiose, firmatari di petizioni e uiguri.