(Minghui.org) Un residente di Shanghai è morto il 26 novembre scorso, all’età di cinquantun'anni, a causa di un'emorragia cerebrale. Era stato arrestato l'ennesima volta, per essere un praticante del Falun Gong, un'antica disciplina spirituale, e di meditazione, perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Jiang Yong

Jiang accreditava al Falun Gong la sua guarigione dall'ulcera duodenale, che aveva da quindici anni. Poiché ha tenuto fede alla pratica, è stato condannato due volte per un totale di tredici anni e durante la detenzione nella prigione di Tilanqiao è stato brutalmente torturato.

Quando è stato rilasciato, dopo aver scontato la seconda pena detentiva durata quasi cinque anni, la polizia lo ha arrestato nuovamente il 24 aprile dell’anno scorso, saccheggiandogli la casa. Nello stesso giorno ha avuto un ictus ed è stato rilasciato su cauzione due giorni dopo, perché il centro di detenzione locale si era rifiutato di trattenerlo.

Le autorità hanno continuato a molestare Jiang anche dopo il suo ritorno a casa. Per la settantesima giornata nazionale del Partito Comunista, avvenuta il primo ottobre scorso, la polizia lo ha tenuto sotto controllo tutto il tempo, per una settimana, seguendolo ovunque andasse.

Jiang era profondamente turbato dalla stretta sorveglianza, di conseguenza il 19 novembre ha avuto una grave emorragia cerebrale, ed è morto sette giorni dopo.

Spinto di faccia nelle urine

Il 23 ottobre del 1999 Jiang è stato arrestato per la prima volta, e tenuto in custodia per un breve periodo di tempo. Era stato nuovamente arrestato nel luglio 2000 per essere andato a Pechino per fare appello al diritto di praticare il Falun Gong. In seguito la polizia ha saccheggiato la sua casa, e l'ha tenuto in detenzione penale per un mese. Ế stato anche licenziato dal lavoro presso uno stabilimento di produzione automobilistica di Shanghai.

Dopo circa quattro mesi, il 6 gennaio del 2001, Jiang è stato arrestato per la terza volta. La polizia gli ha tolto i vestiti, gli ha versato addosso dell'acqua fredda e l'hanno esposto all'aria fredda. Successivamente l'hanno interrogato per otto giorni senza lasciarlo dormire.

A settembre, Jiang è stato condannato a otto anni di detenzione nella prigione di Tilanqiao.

Le guardie lo picchiavano, lo costringevano a sedersi su un piccolo sgabello con una superficie irregolare per lunghe ore, lo privavano del sonno e dell'uso del bagno.

Una volta un detenuto ha costretto Jiang a mettere la testa dentro un WC portatile, dopo averlo sorpreso fare gli esercizi del Falun Gong. Il detenuto ha anche scaricato l'urina per terra ed ha premuto il viso del praticante sul terreno.

Quando ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la persecuzione, le guardie lo hanno legato su una tavola di legno per quattro settimane, e dopo avergli causato un'emorragia gastrointestinale l'hanno portato in ospedale.

Una volta sei guardie lo hanno colpito con bastoni elettrici, aveva la bocca gonfia, le orecchie erano bruciate ed era gravemente ferito. Dopo le scosse elettriche è stato legato di nuovo ad una tavola di legno per altri sette giorni. Quando l'hanno slegato aveva perso la sensibilità alle gambe, non riusciva più a camminare, e gli ci è voluto più di un anno per riprendersi.

Un anno e mezzo in isolamento

Nel gennaio del 2009, quando Jiang è stato rilasciato, aveva un aspetto emaciato e soli cinque mesi dopo, il 12 giugno, è stato nuovamente arrestato. Aveva iniziato un’altro sciopero della fame nel centro di detenzione di Xuhui, ed è stato rilasciato su cauzione un mese dopo. A fine dicembre fu nuovamente arrestato, e successivamente condannato a cinque anni.

Quando Jiang ha fatto appello al verdetto la Corte Intermedia di Shanghai ha confermato la sua condanna, ed ha compilato la documentazione per un'udienza che non ha mai avuto luogo.

Jiang è stato torturato, sia mentalmente che fisicamente, per altri cinque anni nella prigione di Tilanqiao. Durante la detenzione ha trascorso un anno e mezzo in isolamento, in una stanza di circa undici metri quadrati.

Per il rilascio avvenuto il 27 novembre del 2014, sono stati impiegati più di 20 agenti di polizia per scortarlo a casa.

Mentre l'uomo era in prigione, i suoi genitori sono morti a causa dello stress causato dalla persecuzione.

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