(Minghui.org) Il direttore di una fabbrica di tappezzerie di Wendeng, nello Shandong, è deceduto a fine novembre scorso, all’età di sessantaquattro anni, dopo aver subito anni di persecuzioni per aver praticato il Falun Gong.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Poiché aveva rifiutato di rinunciare alla sua fede, Tian Shihong è stato ripetutamente arrestato e detenuto, per questo la sua fabbrica ha subito enormi perdite finanziarie.
Praticare il Falun Gong
Tian aveva gestito la fabbrica di tappezzerie per decenni. Durante gli anni '90, a causa di una crisi economica, l’azienda ha subito un calo delle entrate. Tuttavia non si era arreso, aveva lavorato duramente giorno e notte cercando di risanare le perdite, ma con gravi effetti sulla sua salute.
Successivamente un amico gli aveva parlato dei benefici del Falun Gong, così non molto tempo dopo aver iniziato la pratica, aveva riacquistato la salute e si sentiva pieno di energia.
Da quel momento, l’uomo aveva vissuto secondo i principi del Falun Gong di Verità, Compassione e Tolleranza, e aveva applicato questi valori anche per gestire i suoi 100 dipendenti.
L'intera fabbrica aveva assunto un nuovo aspetto, e con le entrate in aumento, aveva concesso maggiori benefici ai suoi lavoratori; come una migliore qualità del cibo distribuito per la pausa pranzo e la ristrutturazione degli appartamenti assegnati a tutto il personale.
Tutti apprezzavano la sua generosità, e molti si sono identificati nei principi del Falun Gong. Negli anni successivi lo avevano anche protetto più volte dalla polizia quando aveva cercato di arrestarlo.
Quattro arresti in quattro anni
Il 22 gennaio 2001 Tian era stato arrestato a Pechino, dove si era presentato per fare appello per il diritto di praticare il Falun Gong. In carcere lo avevano picchiato, privato del sonno e torturato.
Sette giorni dopo era stato scarcerato, al suo rientro a casa, aveva saputo che il capo della stazione di polizia locale, Cai Desheng, era entrato nella sua abitazione nel cuore della notte e aveva estorto alla sua famiglia più di 7.000 yuan (circa 900 euro). In seguito era stato monitorato dalle autorità che gli avevano proibito di lasciare la città.
Nel marzo 2003 era stato nuovamente arrestato e detenuto in un centro di lavaggio del cervello per due mesi, durante i quali lo avevano costretto a guardare ripetutamente ogni giorno, video che diffamavano il Falun Gong.
Il 9 maggio 2004 lo avevano arrestato per aver pubblicato del materiale informativo sul Falun Gong. Tuttavia era riuscito a fuggire, e per evitare di essere preso, era stato costretto a vivere lontano da casa. Nel mentre la polizia aveva molestato i suoi dipendenti, saccheggiato la sua casa e confiscato il computer di sua figlia.
Dopo due mesi era rientrato in fabbrica e successivamente, dopo una denuncia, circa trenta agenti si erano presentati nello stabilimento per arrestarlo. In quell’occasione più di sessanta lavoratori lo avevano difeso, cercando di impedire che lo prendessero.
Poco dopo altri poliziotti mandati dalla centrale, avevano iniziato a picchiare gli operai. Alcuni erano svenuti a terra per i colpi ricevuti, mentre altri avevano ferite sul viso. Tuttavia, Tien era stato nuovamente arrestato.
In seguito i lavoratori si erano recati all’ufficio locale per le petizioni, per fare appello per il loro principale. Dopo più di due ore d’attesa, erano stati aggrediti dalla polizia e fatti disperdere, anche se dieci dirigenti della fabbrica erano stati arrestati. Una donna con un bambino e un’altra persona di settant’anni, prima di essere rilasciate, avevano dovuto versare un’ammenda di 200 yuan (circa 25 euro) ciascuna.
Tre anni di lavoro forzato per la sua fede
l'8 luglio 2004 Tian era stato condannato a tre anni di lavoro forzato a Wangcun. Il campo di lavoro lo aveva accettato nonostante avesse avuto la pressione sanguigna alta. In carcere lo avevano sottoposto a continui abusi violenti e a incessanti lavaggi del cervello. Tre mesi dopo lo avevano rilasciato poiché la sua pressione sanguigna aveva raggiunto livelli pericolosamente alti.
Il 5 marzo 2005, mentre era in partenza per un viaggio d’affari a Pechino, lo avevano fermato alla stazione ferroviaria ed era stato trattenuto per tre ore dalla polizia locale.
Dipendenti in difesa di Tian
Intorno alle 8 del mattino del 12 maggio 2011, più di venti agenti avevano improvvisamente fatto irruzione nel suo ufficio dicendogli che doveva seguirli.
Il praticante, dopo aver rifiutato di obbedire, aveva chiesto i loro nomi, così alcuni poliziotti avevano nascosto il distintivo identificativo. Il responsabile, Wang Yong, aveva rimproverato i suoi ufficiali dicendo loro che dovevano essere più duri e dovevano ammanettarlo così, dopo quelle parole, aveva trascinato Tian al piano di sotto.
Tutta quella confusione aveva allarmato i suoi dipendenti, che in un attimo l’avevano circondato per proteggerlo. Dopo poco, sua moglie si era presentata in fabbrica e aveva chiesto alla polizia il motivo per cui volevano arrestare suo marito.
2011, alcuni lavoratori che impediscono agli ufficiali di arrestare Tan Shihong
Un'agente donna era intervenuta rispondendo che volevano far partecipare l’uomo ad una sessione di studio presso il centro di lavaggio del cervello locale, ma la moglie insieme agli operai si erano fermamente rifiutati di farlo portare via.
Dopo ore di resistenza, la polizia si era ritirata. Tuttavia avevano continuato a monitorare e molestare Tian negli anni seguenti.
Tra il 9 e il 12 giugno dell’anno scorso, poco prima dell’incontro dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), organizzato a Qingdao, distante 220 Km da Wendeng, la polizia aveva fatto parcheggiare un'auto fuori casa di Tian, con un incaricato munito di macchina fotografica e il 13 giugno avevano installato un'altra telecamera di fronte all'ingresso della fabbrica.
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