(Minghui.org) L’“ego” è una caratteristica fondamentale del vecchio universo, ed è generato dall'egoismo. Ci sono molti attaccamenti che sono difficili da rimuovere perché c’è in gioco l’effetto dell’ego. Recentemente, quando mi sono guardato dentro per capire perché il mio stato di coltivazione fosse scadente, ho scoperto che la radice dei miei problemi era perché non avevo lasciato andare me stesso.

Recentemente ho sentito che la mia mente non era più così salda come in passato. Quando avvertivo una piccola interferenza, tentavo di ignorarla. Nel processo di chiarire la verità sulla Dafa faccia a faccia, non riuscivo parlare con una mentalità pura. Il fatto di selezionare qualcuno a cui chiarire la verità era divenuto più come completare un compito.

In passato, quando l'ambiente era più teso, ero molto determinato dentro. Ora che l'ambiente è relativamente libero non sono più così fermo nel mio cuore. Quando sono uscito per chiarire la verità alle persone e ho visto dei giovani ho pensato: “Non gli offro materiale per chiarire la verità perché la maggior parte di loro non lo accetterà; è inutile chiedere”.

Inoltre ritengo che sia più facile parlare con una o due persone, per cui non apro volentieri la bocca per parlare quando ce ne sono molte. Nel profondo del mio cuore sapevo che era sbagliato, ma non volevo cambiare. Non riuscivo a capire cosa non andasse.

Sono andato a casa per studiare lo Zhuan Falun e ho letto la seguente Fa dove il Maestro ha parlato del terzo occhio:

“La superficie del corpo non è né liscia, né regolare. Lo stesso vale per tutte le sostanze nell'universo, siano esse acciaio, ferro, pietra o altro: tutti i loro elementi molecolari sono in movimento. Voi non potete vedere veramente la loro forma globale perché, in effetti, nulla di ciò che la compone è statico. Anche questo tavolo è in perpetuo movimento, ma i vostri occhi non sono in grado di percepirne la realtà. Così, questo paio di occhi può crearvi una falsa impressione.” (Seconda lezione, Zhuan Falun)

Ispirazione da un articolo di un praticante

Sebbene emergessero i pensieri retti, sentivo ancora di avere degli attaccamenti nascosti, eppure non sono riuscito a trovarli. Una sera, mentre cucinavo, ho ascoltato un articolo di condivisione che parlava dello studio della Fa durante la detenzione, e parlava dei sentimenti di un praticante quando la Dafa veniva denigrata.

All'improvviso ho capito dove sbagliavo. Succedeva perché non avevo lasciato andare il mio “ego”, quell’“io” fasullo che si è formato dopo la nascita. Nel frattempo ho capito perché non riuscivo ad alzarmi per inviare pensieri retti a mezzanotte. Era perché consideravo il “falso io” come il mio vero “io”, che desidera la comodità. Quella era una tentazione a cui non volevo rinunciare.

Questa era anche la ragione per cui non riuscivo a chiarire bene la verità, cioè, non volevo sentire o vedere alcuna reazione che avrebbe messo a disagio il mio ego. Era più importante il benessere del mio ego che il chiarire bene la verità. Se avessi continuato in questo modo senza riuscire a superare l’ego, avrei rallentato sempre di più e sarebbe diventato sempre più difficile superare l'attaccamento.

Sono rimasto scosso. Ho sospirato, pensando che la ricerca del benessere sia come un alcol velenoso. Essendomi reso conto, improvvisamente, mi sono sentito illuminato e ho capito cosa dovrei fare in futuro. Ho provato la sensazione meravigliosa nel rimuovere gli attaccamenti nella coltivazione.

Guardando indietro ho visto che a volte quando un certo attaccamento era troppo forte, infatti, era perché c’era in azione il perseguimento dell’ego. Ma l’ho considerato la volontà del mio vero “io” e non volevo affrontarlo, sopportarlo e menzionarlo; tuttavia era il ruolo di quel falso “io”.

Dando meno importanza ai propri interessi umani e considerando prima gli altri si può eliminare il falso io, capire meglio gli altri e cooperare meglio. Si possono anche fare più progressi, coltivare in modo solido, uscire dall'egoismo e generare maggiore compassione.