(Minghui.org) Il signor Chen Dicai, siccome ha aiutato sua sorella a superare le violenze domestiche subite per mano del marito, è stato denunciato dal cognato per aver praticato il Falun Gong. Chen è stato recentemente condannato a sette anni ed ora è in attesa dell'udienza d'appello presso il centro di detenzione n. 1 di Lufenglieshan, dove è incarcerato da più di un anno.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La sera del 3 luglio dell’anno scorso Chen, un trentottenne della città di Huangshi, residente nella provincia dell’Hubei, ha ricevuto una telefonata da sua nipote che chiedeva aiuto perché il padre stava maltrattando la madre, cioè sua sorella.

Chen Dicai si è subito precipitato a casa di sua sorella e l’ha trovata sdraiata nel letto esausta ed incapace di muoversi a causa delle percosse subite. Alcuni dei suoi capelli, strappati dal marito, erano sparsi sul pavimento.

Chen Dicai ha litigato con suo cognato, il signor Li Shengshui, poiché aveva maltrattato sua sorella. Subito dopo questi ha telefonato alla polizia ed ha denunciato Chen in quanto praticante del Falun Gong. La polizia è arrivata verso le 23 ed ha condotto Chen e la famiglia di sua sorella alla stazione di polizia.

Dopo aver perquisito Chen ed aver trovato materiale con informazioni sul Falun Gong, gli agenti di polizia l’hanno segnalato al supervisore della divisione di sicurezza interna che ha il compito di perseguitare i praticanti del Falun Gong.

Chen è stato trattenuto in un hotel vicino alla stazione di polizia per tre giorni. È stato interrogato 24 ore su 24, privato del sonno, del cibo e dell’acqua.

Rievocazione della tortura: appeso ad una corda

Illustrazione della tortura: ammanettato dietro la schiena

Un ufficiale di nome Ni Ge ha torturato Chen Dicai appendendolo al telaio della finestra, con le braccia sollevate da dietro; in seguito gli agenti l’hanno ammanettato dietro la schiena e gli hanno inserito delle bottiglie d'acqua tra le mani e la schiena per aumentare la sua sofferenza.

Il 6 luglio Chen Dicai, incapace di sopportare la tortura, è stato costretto a condurre gli agenti nella sua residenza per effettuare una perquisizione. Il giorno successivo gli sono stati inflitti quindici giorni di detenzione amministrativa.

Il 22 luglio Chen Dicai è stato messo in detenzione penale ed il 1° agosto il suo arresto è stato convalidato. La polizia ha falsificato le prove accusandolo ingiustamente per la detenzione di venti stampanti e di diverse chiavette USB con informazioni sul Falun Gong.

Il 29 settembre dello stesso anno la procura del distretto di Gang ha incriminato Chen ed il tribunale distrettuale di Xisaishan l’ha convocato per il giorno successivo.

Il 22 settembre di quest’anno Chen è stato processato dal tribunale di Xisaishan in videoconferenza. Il suo avvocato ha presentato una dichiarazione di non colpevolezza per conto suo. Il giudice, alla fine del processo, l’ha condannato a sette anni.