(Minghui.org) Una cittadina di Chengde, della provincia dell’Hebei, il cui figlio vive in Giappone, è stata recentemente condannata ad un anno e mezzo di carcere per la fede condivisa nel Falun Gong, una disciplina di mente e corpo che viene perseguitata dal regime comunista cinese sin dal 1999.

Un gruppo di agenti ha fatto irruzione nella casa della signora Zhao Huairong il 6 luglio 2019 ed ha saccheggiato la sua abitazione. La polizia ha sequestrato tutti i suoi documenti ed ha svuotato la cassaforte. Zhao che in un primo momento era sfuggita all'arresto, è stata prelevata dai poliziotti quando è tornata a casa il 26 novembre ed è stata condotta al centro di detenzione della sua città.

È stata processata in videoconferenza dal tribunale il 16 giugno scorso. Il giudice l'ha poi condannata ad un anno e mezzo con una multa di 20.000 yuan(circa 2500 euro). Il 17 settembre è stata condotta nel carcere femminile dell’Hebei.

Il signor Yang Jian, figlio di Zhao, che ora risiede a Kansai in Giappone, ha tenuto un discorso di fronte al consolato cinese di Osaka il 20 luglio scorso, chiedendo l'immediato rilascio della madre.

L’uomo ha riferito che sua madre ha ritrovato la salute e migliorato i rapporti con la sua famiglia dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong nel 1998, ma ha subito anni di persecuzione per aver rifiutato di rinunciare ai suoi principi.

Zhao è stata arrestata nel febbraio 2003 e trattenuta per 50 giorni in un centro per il lavaggio del cervello.

Il 9 dicembre 2010 è stata arrestata nuovamente e la sua casa è stata saccheggiata. Dapprima è stata rinchiusa nel centro di detenzione della città di Zunhua e poi trasferita in un centro per il lavaggio del cervello.

Il suo successivo arresto è avvenuto il 2 luglio 2015, dopo che era stata denunciata per aver parlato alla gente del Falun Gong. Lo stesso giorno è stata inviata al Centro per il lavaggio del cervello di Chengde.

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