(Minghui.org) Recentemente un praticante locale è morto e voglio raccontare la sua storia.

Aveva solo 65 anni. Non sembrava coltivare diligentemente e molti praticanti non lo consideravano un praticante, ma naturalmente solo il Maestro Li (il fondatore della Dafa) conosce la vera situazione di una persona. L'origine e la missione di ogni persona è diversa e le esigenze di ciascuno di noi sono diverse, ma le sue azioni finali hanno cambiato le mie nozioni.

È stato ricoverato due volte, in estate e in autunno. Sapeva che non sarebbe vissuto a lungo e soffriva molto.

Non gli piaceva leggere la Fa, preferiva invece ascoltare ogni giorno le lezioni del Maestro. La sua salute era precaria e assumeva farmaci. A volte veniva ricoverato in ospedale. Incoraggiava sua moglie a praticare la Falun Dafa e a uscire per salvare le persone. La portava in molti posti con la sua motocicletta affinché potesse distribuire i materiali per chiarire la verità, attaccare i manifesti adesivi con le informazioni sulla Dafa e appendere gli striscioni. Per anni ha dato ai praticanti un luogo per studiare la Fa ed è stato il coordinatore di alcuni progetti. Non si lamentava mai, né sentiva che qualcosa fosse troppo difficile. Quando altri praticanti gli suggerivano come migliorare, non si è mai arrabbiato. Ma non è cambiato.

L'ultima volta che è stato ricoverato in ospedale non è stato a causa del suo solito problema ai polmoni. Il medico non è stato in grado di alleviargli il dolore. Negli ultimi giorni ha improvvisamente gridato: “Devo salvare la gente! Sbrigati e chiarisci la verità! Sbrigati e salva la gente! Non voglio restare in questo ospedale. Non ho ancora completato la mia missione e non posso andare. Non ho chiarito la verità alle persone faccia a faccia”.

Ha ripetutamente urlato: “Sbrigati e salva le persone!”. Nessuno poteva fermarlo. Sua moglie gli ha chiesto di smetterla perché le altre persone non potevano capire il suo comportamento. Lui le ha chiesto di rimuovergli le attrezzature mediche e gli aghi sussurrandole: “Il Maestro non vuole che me ne vada. Non ricordi perché siamo qui? Dobbiamo salvare le persone. Abbiamo delle missioni. Non possiamo tornare se non abbiamo completato le nostre missioni. Il Maestro ha detto che non ho completato la mia missione. Devo salvare le persone. Torniamo a casa. Invierò i pensieri retti con voi e studierò la Fa. Poi usciremo per chiarire la verità e salvare le persone”.

Le sue sorelle lo hanno convinto a rimanere in ospedale perché non volevano che morisse a casa. Lui le ha rimproverate ad alta voce e poi ha detto: “Ho finito! Questa volta non sopravviverò. È così difficile sbarazzarsi delle emozioni”. Ha guardato gli edifici residenziali di lusso all'esterno e ha detto: “Per chi sono questi edifici? Sbrigati e salva le persone”. Sua moglie gli ha chiesto se vedesse scene in altre dimensioni. Lui ha annuito ma poi ha negato.

Ha ripetutamente parlato di uscire dall'ospedale, chiarire la verità e salvare le persone. Ha detto che voleva tornare a casa, coltivare diligentemente e completare la sua missione. Poi sua moglie gli ha chiesto: “Sei in grado di fare bene le tre cose e di coltivare diligentemente?”, e lui ha risposto: “Sì, lo farò! Andiamo a casa e facciamo quello che dobbiamo fare”.

Negli ultimi giorni il suo dolore era sparito. La sua pelle era diventata delicata e rosea. Ha ripreso peso ed era allegro. Sembrava molto diverso. Era sempre stato pallido, debole, magro e aveva difficoltà a respirare.

Due giorni prima di morire è tornato a casa. Ha chiesto a tutta la sua famiglia di dire ripetutamente: “La Falun Dafa è buona, Verità-Compassione-Tolleranza sono buone”. Hanno continuato a ripetere le parole finché non ha detto che se ne sarebbe andato. Ha permesso ai suoi familiari di fargli indossare i suoi abiti funebri. Ha ripetuto le due frasi finché la sua voce è svanita. Ha lasciato questo mondo con un sorriso sulle labbra.

Una notte l'ho visto in sogno. Il sole splendeva dietro di lui formando un'aurea e sembrava sano e allegro. Stava dando istruzioni ai praticanti che lavoravano su diversi progetti. La sua espressione era felice ma determinata. Ero sorpreso di vederlo. Si era ripreso? Quando aveva lasciato l'ospedale? Era molto concentrato e diligente! La sua mente era lucida ed era nella Fa. È stato fantastico.

Era circondato da diversi praticanti che stavano lavorando intensamente ai loro progetti. Stava dando istruzioni. Mi ha guardato e mi ha chiesto: “Se d'accordo su come sto organizzando il lavoro?”. Prima che potessi rispondere mi sono svegliato.

Ho scritto questo per ricordare a quei praticanti che hanno ancora paura ed esitano a uscire e fare le tre cose: Non aspettate fino all'ultimo momento. Sarà troppo tardi!

Concluderò il mio articolo con le parole del praticante: “Sbrigati e chiarisci la verità! Sbrigati e salva le persone!”.