(Minghui.org) Il 9 novembre 2020 il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato sanzioni contro altri quattro funzionari del Partito Comunista Cinese (PCC) in carica ad Hong Kong per aver minacciato la libertà dell’ex colonia britannica.

Michael Pompeo, segretario di Stato americano, ha confermato le sanzioni in un comunicato stampa diffuso lo stesso giorno. Il provvedimentoè parte dello sforzo continuo da parte del governo degli Stati Uniti di frenare le insidie del PCC al mondo libero.

I funzionari sanzionati sono:

Li Jiangzhou, vicedirettore dell'Ufficio per la salvaguardia della sicurezza nazionale, un'agenzia istituita ai sensi della Legge sulla sicurezza nazionale.

Edwina Lau, capo della Divisione di sicurezza nazionale delle forze di polizia di Hong Kong.

Steve Li Kwai-Wah, soprintendente della Divisione di sicurezza nazionale delle forze di polizia di Hong Kong.

Deng Zhonghua, vicedirettore dell'Ufficio per gli Affari di Hong Kong e Macao (HKMAO).

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Informazioni sui funzionari sanzionati, elencati sul sito web del Dipartimento del Tesoro degli USA

I nomi (sia in inglese che in cinese), le date di nascita e il numero di passaporto di questi funzionari sono stati pubblicati anche sul sito web del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.

Dipartimento di Stato degli Stati Uniti: ritenere responsabili le figure chiave

In un comunicato stampa emesso il 9 novembre, il segretario di Stato Pompeo ha affermato che a queste persone sarebbe stato interdetto l’ingresso negli Stati Uniti e che sarebbero stati bloccati i loro beni sotto la giurisdizione degli Stati Uniti.

Secondo il Segretario “queste azioni confermano la determinazione degli Stati Uniti nel ritenere responsabili le figure chiave che stanno attivamente smembrando le libertà del popolo di Hong Kong e minando l’autonomia della regione. Gli Stati Uniti chiedono a Pechino di rispettare gli impegni internazionali assunti con la Dichiarazione congiunta sino-britannica, un trattato registrato presso le Nazioni Unite”.

Questi funzionari sono stati tutti coinvolti nell'attuazione della repressiva Legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong e nella repressione dei manifestanti.

Consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti: dittatura in espansione

L'11 novembre, in un articolo intitolato “Hong Kong opposition lawmakers all quit after four members ousted (I legislatori dell'opposizione di Hong Kong si dimettono dopo che quattro membri sono stati estromessi), il giornale The Guardian ha riportato che dopo l’approvazione da parte di Pechino di una nuova legge che escludeva dal consiglio legislativo chiunque sostenesse l’indipendenza di Hong Kong, nell’arco di pochi minuti quattro legislatori pro-democrazia sono stati rimossi dal governo di Hong Kong. Poco dopo, i restanti 15 legislatori pro-democrazia hanno detto in una conferenza stampa che il giorno successivo si sarebbero dimessi tutti.

Robert O’Brien, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ha detto che questo non lascia dubbi sul fatto che il PCC abbia platealmente violato il suo impegno ai sensi della Dichiarazione congiunta sino-britannica e la sua promessa al popolo di Hong Kong.

Questo lo ha portato a credere che il motto “Un Paese, due sistemi” fosse diventato semplicemente una “'foglia di fico' per coprire l’estensione della dittatura mono partitica del PCC a Hong Kong”.

Ha aggiunto: “Gli Stati Uniti continueranno a utilizzare tutti i poteri concessi dalla Legge sui diritti umani e la democrazia di Hong Kong, dalla Legge sull’autonomia di Hong Kong e dall'ordine esecutivo sulla normalizzazione di Hong Kong per identificare e sanzionare i soppressori della libertà di Hong Kong”.

Serie di azioni

Negli ultimi mesi il governo degli Stati Uniti ha intrapreso numerose azioni per contrastare il PCC.

Il 14 luglio, dopo che il PCC ha promulgato la Legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha emesso un ordine esecutivo sulla normalizzazione di Hong Kong. L’ordine asserisce: “Pertanto, determino che la situazione relativa a Hong Kong, comprese le recenti azioni intraprese dalla Repubblica Popolare Cinese (RPC) per minare fondamentalmente l’autonomia di Hong Kong, costituisca una minaccia insolita e straordinaria, che ha la sua fonte essenzialmente al di fuori degli Stati Uniti, per la sicurezza nazionale, la politica estera e l'economia degli Stati Uniti. Con la presente dichiaro un'emergenza nazionale dovuta a questa minaccia”.

In base alla Legge sull'autonomia di Hong Kong, il Dipartimento del Tesoro americano ha imposto sanzioni a 11 personalità per aver minato l'autonomia di Hong Kong, tra cui Carrie Lam, attuale amministratrice delegata della regione.

Il segretario del Tesoro Steven Mnuchin ha osservato: “Gli Stati Uniti stanno dalla parte del popolo di Hong Kong, perciò useremo i nostri strumenti e la nostra autorità per prendere di mira coloro che minano la sua autonomia”.

Il 14 ottobre il Dipartimento di Stato americano ha presentato al Congresso un rapporto che include un elenco di 10 persone “che stanno materialmente contribuendo, hanno contribuito materialmente o tentano di contribuire materialmente al mancato adempimento da parte della RPC dei propri obblighi ai sensi della Dichiarazione congiunta sino-britannica e della Legge fondamentale di Hong Kong”.

Il rapporto afferma: “La presentazione di questo rapporto sottolinea la nostra continua obiezione alle azioni di Pechino che sono intenzionalmente progettate per minare le libertà del popolo di Hong Kong e imporre le oppressive politiche del PCC”.

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