(Minghui.org) Una residente di Pechino è stata recentemente condannata a due anni per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Li Ruiling è stata arrestata il 20 gennaio, dopo essere stata seguita dalla polizia mentre distribuiva del materiale informativo sul Falun Gong. Gli agenti l'hanno riportata a casa sua e le hanno saccheggiato l'abitazione. I suoi libri del Falun Gong, alcuni materiali e il computer sono stati confiscati.

Lo zio di Li, sulla settantina, è passato da lei prima che la polizia andasse via. Hanno afferrato la sua borsa gettando il contenuto sul pavimento. Quando l'uomo ha discusso con gli agenti, l'hanno ammanettato e tenuto fermo.

Entrambi sono stati portati alla stazione di polizia locale. La donna è stata successivamente trasferita al centro di detenzione di Dongcheng mentre lo zio è stato rilasciato. La polizia in seguito ha molestato la sua famiglia altre volte. I famigliari, in particolare la suocera ottantenne, sono molto preoccupati per lei.

Il 30 settembre, Li è apparsa presso il tribunale distrettuale di Dongcheng. Il giudice ha negato la richiesta della sua famiglia di partecipare all'udienza.

Il suo avvocato ha presentato una dichiarazione di non colpevolezza e la praticante ha anche testimoniato in sua difesa. Ha dichiarato che, dopo aver praticato il Falun Gong, la sua salute è migliorata ed è diventata una persona più aperta e positiva: «Condivido la mia storia con le persone e spero che anche loro possano trarre beneficio dalla pratica del Falun Gong. Se tutti seguono i principi di Verità, Compassione e Tolleranza, il mondo sarà un luogo pacifico».

Il pubblico ministero ha criticato Li per non essersi dichiarata colpevole e ha suggerito una condannata fino a tre anni.

La sua famiglia ha recentemente appreso che Li è stata condannata a due anni con una multa di 4.000 yuan (circa 515 euro).