(Minghui.org) Il Codice di condotta del giornalismo del Quarto Stato è una delle linee guida più rispettate dai media statunitensi. Stabilisce gli standard etici del giornalismo, tra cui l’accuratezza, l’indipendenza, l’imparzialità, l’integrità, la minimizzazione del danno, l’impegno e la responsabilità.

Tuttavia, negli ultimi anni, molti dei principali media degli Stati Uniti si sono discostati da questi standard. Si è fatta strada attraverso varie piattaforme, spesso in modo concertato, un’informazione di parte e, a volte distorta, per fuorviare il pubblico e minare i valori più conservatori.

“Conta per l’integrità delle elezioni e conta per il futuro della nostra nazione”

Durante una conferenza stampa del 19 novembre, il team legale della campagna elettorale del presidente Trump ha presentato una panoramica delle informazioni relative ai brogli elettorali durante le recenti elezioni generali.

“Quello che vi sto descrivendo è una massiccia frode”, ha affermato l’ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, il quale ha citato dichiarazioni giurate di cittadini statunitensi in Pennsylvania e Michigan. Per esempio, in una dichiarazione giurata si sostiene che migliaia di persone a Pittsburgh si siano presentate alle urne per scoprire che i voti erano già stati espressi a loro nome, perché ai lavoratori dei centri sondaggi era stato detto di assegnare le schede elettorali senza nomi a persone a caso.

Il consulente legale senior della campagna di Trump, Jenna Ellis, ha affermato: “Si tratta fondamentalmente di una dichiarazione per far sì che il popolo americano possa capire cosa i network abbiano nascosto e cosa si rifiutano di coprire, perché tutti i titoli delle notizie fuorvianti stanno danzando intorno ai meriti di questo caso e stanno cercando di delegittimare quello che stiamo facendo. Permettetemi di essere molto chiara sul fatto che il nostro obiettivo è quello di assicurarci di preservare e proteggere l’integrità elettorale”.

Ha poi continuato: “Se il vostro finto network di notizie non parla del caso o non vi permette di parlarne in modo equo e preciso, dovreste chiedervene la ragione. Si tratta di una questione legale assolutamente legittima. I fatti contano, la verità conta e se siete giornalisti onesti parlerete del caso in modo equo e appropriato e permetterete anche l’opinione... del nostro team legale”.

Jenna Ellis, consulente legale senior della campagna Trump, durante una conferenza stampa il 19 novembre 2020

Ellis ha anche incoraggiato i giornalisti a riportare fedelmente l’evento e le prove. “Se non si è disposti a parlare delle prove che sono state presentate, allora si tratta di qualcosa di assolutamente inaccettabile per gli standard giornalistici”, ha detto. “Il popolo americano merita di sapere cosa abbiamo scoperto”.

“Voi, la stampa, dovreste parlare di questo aspetto in modo equo e dovreste sapere che è una cosa importante per l’integrità elettorale e per il futuro della nostra nazione”, ha aggiunto Ellis.

Censura online

Devin Nunes, rappresentante degli Stati Uniti d’America in California, ha convenuto che molti dei principali media hanno ingannato il pubblico. Ha affermato che hanno dichiarato Biden vincitore quando sono ancora da risolvere un gran numero di questioni legali poste dalla campagna di Trump.

Nunes ha anche criticato le aziende ad alta tecnologia e le piattaforme di social media, come Facebook e Twitter, per le loro censure. Di conseguenza le persone non sono in grado di ottenere informazioni concrete e non censurate.

In realtà, Twitter lo ha censurato per quattro anni, ha aggiunto.

Nunes è membro della House Intelligence Committee e autore di Countdown to Socialism, dove scrive: “È un mistero ciò che sta alla base della convinzione dei Democratici che il socialismo porti armonia razziale. Ciò che il socialismo eccelle nel creare è la miseria economica come in Venezuela, il totalitarismo fascista come in Cina e le epurazioni come in Unione Sovietica”.

Nunes non è solo. In un annuncio su Twitter del 12 novembre l’azienda aveva definito nelle ultime due settimane circa 300.000 tweet “fuorvianti”. Anche alcuni tweet del presidente Trump sulle frodi elettorali sono stati etichettati in questo modo. Tra il 3 e il 6 novembre, oltre un terzo dei tweet di Trump sono stati segnalati per “disinformazione”.

Libertà di stampa sotto attacco

Tseng Hui-yen lavora da 38 anni come corrispondente a Hong Kong, Taipei e New York. Secondo le sue osservazioni, molti media negli Stati Uniti sono stati controllati da sinistre, élite accademiche e altri gruppi liberali. Invece di servire il pubblico come fonti obiettive di informazione, sono diventati strumenti di propaganda per manipolare l’opinione pubblica.

Tseng è preoccupata per il futuro della società americana. Come faro di libertà, compresa la libertà di stampa, gli Stati Uniti sono sotto attacco e la libertà delle persone è a rischio, ha aggiunto.

Per esempio, la CNN ha affermato che la presidente della Commissione Federale per le Elezioni, Ellen Weintraub, ha annunciato che Biden ha vinto e ha negato l’esistenza di brogli elettorali. Il fatto è che Ellen Weintraub è un ex presidente, mentre l’attuale presidente Trey Trainor ha già riconosciuto i brogli elettorali.

Un altro esempio è un rapporto del Washington Post sull’informatore del Servizio Postale degli Stati Uniti, Richard Hopkins, riguardo lo swing state (Stato conteso) della Pennsylvania, che afferma di aver volontariamente ritirato la sua dichiarazione giurata. Lo hanno riferito anche l’ABC, l’AP e il The Guardian. La realtà è che gli agenti dell’USPS avevano parlato con lui per quattro ore nel tentativo di costringerlo a ritirare la dichiarazione giurata.

Inoltre, quando Trump ha parlato di frode elettorale in una conferenza stampa del 5 novembre, tutte e tre le principali reti di informazione, ABC, NBC e CBS hanno interrotto la dichiarazione in diretta. “Se quello che ha detto non è vero, potete intervistare altre persone per smentirlo. Non si può semplicemente metterlo a tacere”, ha aggiunto Tseng. “Quando il Presidente degli Stati Uniti non ha libertà di parola, non è protetta nemmeno la libertà dei nostri cittadini comuni”.

Tuttavia, Tseng ha fiducia nelle persone. “Quando un mezzo di informazione non segue il Codice di Condotta del Quarto Stato, perde la sua ragione d’essere”, ha spiegato. “Alla fine sarà abbandonato”. Ha poi esortato i giornalisti ad essere responsabili di ciò che riportano.