(Minghui.org) Il 18 novembre si è tenuta al Bundestag, il Parlamento federale tedesco, un'audizione sulla condizione dei diritti umani in Cina. Alcuni praticanti della Falun Dafa (noto anche come Falun Gong), così come rappresentanti dello Xinjiang e di gruppi tibetani hanno testimoniato come il Partito Comunista Cinese (PCC) abbia soppresso le diverse fedi in Cina.

L'udienza del 18 novembre al Bundestag, Parlamento federale tedesco, per discutere delle violazioni dei diritti umani in Cina

Durante l'audizione, promossa e diretta da Gyde Jensen, presidente della Commissione per i diritti umani e gli aiuti umanitari, i relatori hanno parlato dell'uso diffuso della “trasformazione del pensiero” in Cina. Il PCC ha ampiamente utilizzato questa tecnica nella persecuzione del Falun Gong e da allora l'ha perfezionata e utilizzata su altri gruppi minoritari.

Zhou Lei dell'Associazione tedesca della Falun Dafa ha parlato alla conferenza

Zhou Lei, portavoce dell'Associazione tedesca della Falun Dafa e professionista dei media, ha parlato di come i praticanti sono stati maltrattati in Cina negli ultimi ventuno anni. Ha detto che l'eliminazione del PCC è l'unico modo per porre definitivamente fine alle gravi violazioni dei diritti umani in Cina.

Trasformazione del pensiero in Cina

Zhou ha affermato che oltre a prigioni e centri di detenzione, sono stati istituiti centri di lavaggio del cervello praticamente in ogni città e paese della Cina. Sebbene queste strutture possano essere etichettate come “centro di educazione legale”, “centro di riabilitazione dalla droga” o “scuola di formazione professionale”, questi centri di lavaggio del cervello sono entità extralegali create per costringere i praticanti del Falun Gong a rinunciare alla loro fede nei principi di Verità, Compassione, e Tolleranza.

La persecuzione a livello nazionale è stata lanciata dall'ex leader del PCC Jiang Zemin e attuata attraverso gli Ufficio 610 a tutti i livelli. Nel 2001 sono stati istituiti i primi centri per il lavaggio del cervello. Senza dover seguire alcuna procedura legale, le autorità possono detenere in questi luoghi i dissidenti, come praticanti del Falun Gong, cristiani e musulmani, fino a quando non firmano dichiarazioni di rinuncia al loro credo.

All'interno di queste strutture sono usati molti metodi di tortura, tra cui percosse, alimentazione forzata, soffocamento, isolamento e abuso sessuale. Inoltre le vittime vengono costrette a rimanere a lungo in una posizione dolorosa, ustionate in parti sensibili del loro corpo con bastoni elettrici e tenute in ammollo nell'acqua per lunghi periodi di tempo. Secondo le informazioni ottenute dal Centro Informazioni della Falun Dafa, è stata confermata la morte di oltre quattromila cinquecento persone a causa della persecuzione. Questo numero non include coloro che sono scomparsi o che sono morti a seguito del prelievo forzato di organi.

Wenzel Michalski, direttore di Human Rights Watch in Germania, ha detto che il lavaggio del cervello ai danni dei musulmani da parte del PCC è opprimente; alcuni di loro sono stati incarcerati per molti anni semplicemente per essere stati sorpresi a pregare. All'interno dei centri di lavaggio del cervello, i detenuti sono costretti a imparare i caratteri cinesi e cantare canzoni pro-PCC. Qualsiasi attività religiosa viene immediatamente punita.

Adrian Zenz, antropologo e famoso studioso dei campi di lavoro nello Xinjiang, ha detto che il PCC persegue il controllo assoluto sulla sua gente; ciò include dove una persona può vivere, cosa deve dire, quanto tempo può trascorrere in bagno, quando deve piangere, come deve pensare e quando subirà una scossa elettrica.

Kai Müller, direttore esecutivo della Campagna internazionale per il Tibet, ha dichiarato che il PCC ha inviato fino a diecimila ufficiali in Tibet, apparentemente per “fare amicizia” con la gente del posto. In realtà, tuttavia, il loro obiettivo era la censura e il controllo della regione. Di conseguenza, il buddismo tibetano deve ora piegarsi all'ideologia comunista, la lingua tibetana è considerata un gergo e i leader religiosi sono nominati dalle autorità del PCC.

Nessuna tolleranza dei sistemi di credenze

Una domanda posta durante l'audizione è stata la possibilità di una riforma politica da parte del PCC che consentirebbe la libertà di credo. Zhou ha detto che a causa dell'ideologia comunista, non ci sono prove che ciò potrebbe verificarsi.

Più specificamente, il comunismo sostiene la distruzione del sistema esistente e dei suoi valori, il che, in Cina, ha significato le sue ricche tradizioni costruite in cinquemila anni di storia, come il buddismo, il taoismo e il confucianesimo che promuovono la virtù e l'auto-miglioramento. Per imporre i suoi valori fondamentali di violenza e odio, il PCC ha lanciato numerose campagne a livello nazionale per sopprimere la cultura e le religioni tradizionali cinesi.

Di conseguenza, la libertà di parola e la libertà di credo esistono raramente in Cina. Tutte le religioni devono seguire ideologicamente la linea del Partito. I praticanti del Falun Gong si sforzano di migliorare le loro menti e il loro corpo facendo i cinque esercizi della disciplina spirituale e vivendo secondo i principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Quando il Falun Gong è divenuto popolare più di venti anni fa, il PCC l'ha considerato una minaccia e nel luglio 1999 ha lanciato una campagna nazionale per eliminarlo. Ad oggi la persecuzione non accenna ancora a diminuire.

Zhou ha sottolineato che la condanna delle violazioni dei diritti umani del PCC da parte della comunità internazionale è critica. Negli ultimi anni il Partito aveva posto fine al sistema dei campi di lavoro e rilasciato alcuni prigionieri di coscienza a causa delle pressioni dei Paesi occidentali, ma le gravi violazioni dei diritti umani in Cina – un incubo che dura da oltre settant'anni – sono tutt'altro che finite.

Prendere l'iniziativa

Negli ultimi decenni i Paesi occidentali hanno aiutato la Cina in molti modi a rilanciare la sua economia, sperando che ciò portasse all'apertura politica e alle riforme. Tuttavia sotto il governo totalitario del PCC, come stiamo vedendo ora, una Cina forte significa solo una censura più potente, una disinformazione più totale e un'influenza comunista in continua espansione in tutto il mondo.

Negli ultimi mesi, in particolare, il PCC ha intensificato la sua campagna diffamatoria contro i Paesi e i funzionari occidentali. Zhou ha espresso la speranza che il Parlamento tedesco si impegni a indagare sulla questione. Uno degli approcci più efficaci è quello sanzionare le aziende e le persone coinvolte nelle violazioni dei diritti umani in Cina.

Müller ha convenuto che le sole critiche al PCC non sono sufficienti e ha affermato che gli alti funzionari del Partito, come quelli responsabili del deterioramento delle condizioni in Tibet, dovrebbero essere ritenuti responsabili.