(Minghui.org) Secondo un post del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, pubblicato su Twitter il 14 novembre, l’amministratore delegato della Dominion Voting Systems, una società canadese che vende hardware e software per i voti elettronici - le cui macchine per il voto sono state utilizzate in 28 Stati durante le attuali elezioni - ha ammesso che i componenti delle loro macchine provenivano dalla Cina comunista. Il giorno prima, Trump ha dichiarato in un’intervista che le elezioni presidenziali del 2020 sono state il “più grande furto nella storia americana”.

Rudy Giuliani, avvocato ed ex sindaco della città di New York, ha confermato il legame della Dominion sia con la Cina comunista sia con il Venezuela. Ha anche indicato che il sistema di voto utilizzato nel Michigan aveva una backdoor in grado di consentire l’intervento umano e la manipolazione dei dati in tempo reale durante le votazioni.

Componenti cinesi nelle macchine per il voto

Il 9 gennaio 2020, il fondatore della Dominion, John Poulos, ha testimoniato al Congresso che alcuni componenti delle macchine per il voto Dominion provenivano dalla Cina. Ha anche riconosciuto il rischio per la sicurezza associato ad alcuni dei Dominion Voting Systems in quanto consentono la trasmissione del conteggio dei voti durante la notte delle elezioni tramite modem, una vulnerabilità che potrebbe essere sfruttata dagli hacker.

Dopo aver scoperto che Dominion Voting Systems non era in grado di soddisfare gli standard di sicurezza di base, l’ufficio del Segretario di Stato e Procuratore generale del Texas ha rifiutato di utilizzare le macchine nel 2013 e altre due volte nel 2019. Gli esperti hanno riscontrato gravi difetti di progettazione con i sistemi che erano soggetti a frodi durante la votazione.

Dal Venezuela agli Stati Uniti

Durante un’intervista del 15 novembre, Giuliani ha fornito ulteriori informazioni sui sistemi di voto Dominion. Progettata inizialmente per consentire di rieleggere l’ex presidente venezuelano, Hugo Chavez, l’azienda e i suoi prodotti hanno sollevato delle serie preoccupazioni negli ultimi anni.

Il software utilizzato nelle macchine per il voto proveniva da Smartmatic, una società che ha fornito software per il voto in 14 elezioni nazionali venezuelane. Anche nelle Filippine sono stati riscontrati dei “problemi tecnici” inaspettati nelle elezioni di medio termine del 2010 e del 2013, sempre gestite dal software Smartmatic.

Situazioni simili si sono verificate nelle attuali elezioni presidenziali americane. “In ognuno di questi Stati [altalenanti], abbiamo già documentato più che sufficienti schede illegali per ribaltare il risultato in quello Stato”, ha dichiarato Giuliani nell’intervista, aggiungendo che le schede elettorali per posta non erano valide perché ai repubblicani “non era stato permesso di osservare il conteggio”.

Giuliani ha anche affermato che la campagna di Trump ha raccolto sufficienti dichiarazioni sotto giuramento da testimoni che hanno riferito di aver assistito ad attività fraudolente, tali da annullare centinaia di migliaia di voti: “Abbiamo già abbastanza dichiarazioni sotto giuramento da parte di persone a cui non è stato permesso di osservare il conteggio, quindi in ciascuno di quegli Stati che ha perso per poco, in quegli Stati [Trump] ha vinto probabilmente del 2, 3 per cento”.

Mentre la campagna di Trump sta combattendo per l’integrità elettorale, un cittadino venezuelano ha avvertito riguardo ai danni del socialismo.

“I miei genitori mi raccontavano della vita prima del socialismo, di come in Venezuela le persone non avevano paura di lasciare le loro case e di come non avessimo problemi con il cibo o l’elettricità”, ha scritto Daniel Di Martino, originario del Venezuela, in un articolo intitolato “Venezuelan Socialists Come for America” e pubblicato sul sito web The American Mind nel settembre 2020.

Le cose sono cambiate radicalmente con lo scoppio di rivolte e saccheggi in Venezuela. “Ora sappiamo da documenti e interviste di ex ufficiali militari che hanno lavorato con Chavez, che lui aveva pianificato questo colpo di Stato per oltre un decennio. Ha lavorato con gruppi che hanno guidato i saccheggi nel 1989”, ha scritto Di Martino. “Sappiamo anche da un ex generale venezuelano che il regime cubano ha armato manifestanti violenti durante le rivolte”.

Dopo aver assistito ai disastri causati dal socialismo in Venezuela, Di Martino si è detto preoccupato per la situazione negli Stati Uniti, sia riguardo ai recenti movimenti socialisti che alle attuali elezioni. “Gli americani dovrebbero prestare attenzione a questo avvertimento, perché esso rivela che, dato che il socialismo può entrare in America solo attraverso le urne, i politici socialisti cercheranno di convincerci che l’America è una nazione malvagia i cui problemi possono essere risolti solo se “[loro] hanno il controllo”, ha spiegato. “Vi chiedo di non rinunciare mai a tutte le cose buone che l’America possiede, in nome di quelle poche cose cattive di cui dobbiamo sbarazzarci. Possiamo e dobbiamo proteggere l’America ogni singolo giorno”.

Mancanza di supervisione

Giuliani ha detto di conoscere il sistema relativo al conteggio dei voti. Di solito ci sono almeno due ispettori, uno per ogni partito politico. In queste elezioni, tuttavia, gli ispettori del Partito Repubblicano in alcuni Stati sono stati esclusi. Secondo le leggi statali, i risultati delle elezioni non sono validi quando il processo è viziato.

Ha riferito che ci sono prove secondo le quali 632.000 voti sono stati processati senza un ispettore repubblicano, specialmente a Filadelfia. A Detroit sono stati inclusi nel conteggio circa 100.000 voti inviati alle 4:30 del mattino. Secondo quattro testimoni, tra cui un ex dipendente di Dominion, quei voti avevano solo il nome di Biden e nessun’altra informazione. L’unica spiegazione è che le persone hanno visto Biden restare indietro e hanno avuto il tempo di recuperare questi voti senza il tempo di compilare altre informazioni.

Giuliani ha detto che molti cittadini comuni non sono consapevoli di tutto questo a causa della censura delle informazioni da parte dei media.

Trump afferma che questa elezione è stata “il più grande furto nella storia d’America”

Decine di migliaia di persone si sono radunate a Washington D.C. l’11 novembre per sostenere Trump, il quale ha definito i recenti avvenimenti come la più grande frode elettorale nella storia degli Stati Uniti.

Durante un’intervista al New York Post del 13 novembre, Trump ha dichiarato che non si sarebbe arreso. “Questa elezione è stata rubata”, ha osservato. “Sono state elezioni truccate, al 100 per cento e tutti lo sanno”.

“È possibile che nonostante abbia ottenuto circa 74 milioni di voti ho perso?”, aggiunge. “Non è possibile”.

Ha ribadito che i Dominion Voting Systems utilizzati negli Stati oscillanti avevano legami profondi con il Partito Democratico. L’azienda ha contribuito e ha collaborato con la Clinton Family Foundation durante l’amministrazione Obama-Biden. L’Associated Press ha confermato anche che un ex assistente di primo piano del presidente della Camera, Nancy Pelosi, è uno dei lobbisti della società.

Trump ha affermato che queste elezioni sono state “il più grande furto nella storia d’America”. Il 15 novembre ha twittato: “Non concedo nulla. Vinceremo”. La sua determinazione a fare ciò che è giusto per l’America era stata a lungo rivelata in un discorso di apertura.

“La storia dell’America è la storia di un’avventura iniziata con una fede profonda, dai grandi sogni e dagli umili inizi”, ha dichiarato Trump durante un discorso di apertura nel maggio 2017 alla Liberty University. “Nei vostri cuori sono iscritti i valori del servizio, del sacrificio e della devozione. Ora dovete andare nel mondo e trasformare le vostre speranze e i vostri sogni in azioni. L’America è sempre stata la terra dei sogni perché l’America è una nazione di veri credenti. Quando i pellegrini sbarcarono a Plymouth pregarono. Quando i Fondatori scrissero la Dichiarazione di Indipendenza invocarono il nostro Creatore quattro volte, perché in America non adoriamo il governo, adoriamo Dio”.

“Andate avanti con dignità e orgoglio. Richiedete il meglio da voi stessi e non abbiate paura di sfidare gli interessi radicati e le strutture di potere fallite. Vi suona familiare, a proposito? Più persone vi dicono che non è possibile, che non può essere fatto, più dovreste essere assolutamente determinati a dimostrare che si sbagliano. Trattate la parola ‘impossibile’ come nient’altro che una motivazione”, ha aggiunto, “e fintanto che l’America rimarrà fedele ai suoi valori, fedele ai suoi cittadini e devota al suo Creatore, i giorni migliori dovranno ancora venire. Ve lo prometto.”

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