(Minghui.org) Siamo giuntial momento più critico dei discepoli della Dafa per salvare le persone. La pandemia si è diffusa in tutto il mondo e si stanno verificando vari disastri naturali. Il 2020 è un anno estremamente insolito per la storia.

La praticante Ying ha saputo che nelle zone remote di montagna delle contee vicine, in molti villaggi e città, non ci sono praticanti della Falun Dafa, così ha deciso di recarcisi per distribuire materiali e salvare le persone.

In un villaggio ha distribuito 400 volantini e quando le sono rimaste solo dieci copie, un grosso uomo le ha afferrato il braccio dicendole: “Stai distribuendo informazioni sulla Falun Dafa, ti denuncerò alla polizia”.

Lei sorridendo gli ha detto: “Giovanotto, è una buona cosa che io abbia portato materiale della Falun Dafa al tuo villaggio. Apri il volantino e leggilo. Durante la pandemia del virus COVID-19, sono morte molte persone e la previsione di Liu Bowen dice che seguiranno disastri ancora più grandi. Imparare la verità può aiutarvi ad evitare questi disastri”.

Poi è arrivata un'auto della polizia mentre una grande folla di persone si era radunata intorno a lei. Pensava: “È una rara opportunità per questa gente di montagna poter incontrare un discepolo della Dafa. È un buon momento per chiarire la verità”.

Ha sollevato le mani e gridando ha detto: “La Falun Dafa è buona! Verità-Compassione-Tolleranza sono buone! Date un'occhiata ai volantini, vi aiuteranno ad evitare la pandemia e altri disastri. Potrete essere salvati”.

Le persone, sorprese, sono rimaste in silenzio e sempre più gente si è radunata mentre Ying continuava a parlare.

Poi è stata portata alla stazione di polizia dove l'hanno costretta a stare seduta su una sedia di ferro con mani e piedi ammanettati alla sedia. Otto giovani agenti di polizia, incuriositi, sono venuti a vederla. Alcuni ne parlavano con disprezzo e altri si son messi a leggere gli opuscoli che aveva distribuito.

Gli hanno chiesto da dove venisse, ma lei ha risposto: “Non è importante da dove vengo. La cosa più importante è che tu venga salvato”.

Le hanno scattato delle foto e subito dopo hanno scoperto la sua identità. Hanno saputo che veniva da un'altra città e che era stata precedentemente detenuta per aver distribuito i materiali della Dafa.

Ying ha continuato a chiarire la verità alla polizia, dicendo loro che i discepoli della Dafa distribuendo materiale per chiarire la verità stavano salvando la gente, e che loro avrebbero dovuto essere compassionevoli con loro, permettendole di tornare a casa.

Alcuni agenti hanno detto: “Guardate, questo materiale dice alla gente di lasciare il Partito Comunista Cinese (PCC), quindi è contro il PCC”.

Ying ha raccontato che il PCC ha fatto molte cose cattive e che il Cielo lo vuole distruggere. Inoltre ha spiegato: “Se la gente non lascia il PCC, in futuro non potrà sfuggire alle catastrofi”.

Un agente ha chiesto: “Se credo nella Falun Dafa, chi pagherà il mio stipendio?”.

Ying ha risposto: “Il denaro non è importante, la cosa più importante è rimanere al sicuro durante il disastro imminente; trattate gentilmente i discepoli della Dafa e sarete benedetti. Il Maestro sta salvando le persone in tutto il mondo. Voi tutti siete ancora giovani e se seguirete Jiang Zemin (l'istigatore della persecuzione della Falun Dafa), potreste perdere la vita a causa sua”.

Poi ha chiesto di vedere il capo della stazione di polizia e quando è arrivato gli ha detto: “Sei tu il capo? Parliamo. Sono venuta qui a portare materiale da condividere, perché la gente in montagna non conosce la verità; sono qui appositamente per indicarvi il modo migliore per evitare la pandemia. Invece mi avete ammanettato a una sedia di ferro, è così che trattate gli ospiti che vengono da lontano? Rischiamo la vita per venire qui a salvare le persone e dovreste esserne grati”.

Un agente di polizia le ha chiesto di firmare un modulo e di fornire la sua impronta digitale, ma lei ha risposto: “Non sarebbe un bene per te se lo firmassi, sarebbe una prova che hai perseguitato la Falun Dafa. Non firmerò”.

Quel pomeriggio hanno smesso di interrogarla. Le hanno poi comunicato che l'avrebbero trattenuta per 12 giorni, ma alle sette di quella sera un agente le ha detto: “Puoi tornare a casa”.

Nelle zone di montagna a quell’ora non c'è il servizio di autobus. Ha rimediato un passaggio in motocicletta ed è rientrata a casa al crepuscolo. Mentre era in viaggio ha anche chiarito la verità al conducente della motocicletta e a un'altra coppia, e li ha aiutati a dimettersi dal PCC.