(Minghui.org) Il 17 ottobre scorso, una fila di auto con dei cartelloni informativi sul tettuccio, ha attraversato a più riprese le strade di Chinatown ed il centro della città di Seattle, nello stato di Washington. Gli striscioni riportavano i messaggi: "Il PCC mente, la gente muore", "PCC ≠ China" e "Fine del Partito Comunista Cinese".

L'evento è stato organizzato dai praticanti locali della Falun Dafa, nell'ambito di una serie di attività che si tengono ogni fine settimana in diverse città. Essi informano le persone sulla persecuzione della Falun Dafa in Cina, raccogliendo firme per chiederne la fine e fermare così il prelievo forzato di organi da praticanti ancora in vita, perpetrato dal Partito Comunista Cinese (PCC).

CY Wong, direttore dell'Associazione Falun Dafa di Seattle, ha sottolineato l'attività dei praticanti che spiegano alle persone quanto sia dannoso il PCC anche per l'Occidente, e a come salvaguardarsi durante la pandemia.

Rachel Huang, uno degli autisti, ha condiviso una storia. Mentre si trovavano in un parcheggio a preparare le auto, un uomo ha chiesto loro a quale organizzazione appartenevano. Era piacevolmente sorpreso di apprendere che erano praticanti ed ha rivelato loro di aver letto Epoch Times e di conoscere la Falun Dafa.

La parata delle auto attraversa Seattle

Striscioni dell'evento nel centro della città

Quando la sfilata ha attraversato Chinatown, molte persone hanno chiesto volantini informativi. Durante la parata di auto, un uomo anziano ha sventolato una copia del Chinese Epoch Times.

Quel giorno in contemporanea, i praticanti hanno raccolto firme nel centro di Seattle. Mentre mostravano gli striscioni agli incroci principali, diversi automobilisti di passaggio hanno abbassato i finestrini per chiedere un volantino. Alcuni hanno persino parcheggiato l'auto e si sono avvicinati ai praticanti, per firmare la petizione.

I passanti firmano la petizione dopo aver letto gli striscioni

Anche se non conosce l'inglese, Chen, una praticante di ottantadue anni, ha stampato e distribuito la storia delle esperienze che le hanno cambiato la vita, dopo aver praticato la Falun Dafa. Molte persone l'hanno ringraziata e alcuni si sono persino offerti di donare del denaro. In un giorno ha raccolto 60 firme.

Un uomo ha affermato: «Vengo dalla Russia e conosco molto bene il partito comunista. Posso condividere le informazioni con altre persone nella nostra comunità, così anche loro vi sosterranno. Dopo aver firmato la petizione, ha preso un modulo in bianco da far firmare ai suoi colleghi.

Wang Bijia, volontario al tavolo delle firme, ha detto che la maggior parte delle persone sono state favorevoli all'iniziativa. Molti hanno affermato: «Vi sosteniamo al cento per cento, per non far diventare gli Stati Uniti un paese socialista».

Una donna ha detto ai praticanti: «Noi amiamo i cinesi, sono persone laboriose e simpatiche; è il governo cinese che è malvagio. Grazie per essere qui oggi!».

Dopo aver firmato la petizione, un'altra donna ha spiegato di aver insegnato inglese all'Università di Pechino nel 1988. La polizia cinese l'ha invitata a prendere un caffè e l'ha avvertita di non discutere di argomenti politici con gli studenti. Era triste nel constatare come al popolo cinese non sia concessa libertà di opinione.