(Minghui.org)Una cittadina di Qitaihe, residente nella provincia dell’Heilongjiang, è stata arrestata mentre faceva visita alla figlia di una praticante deceduta. Il 5 novembre, la donna dovrebbe essere processata per la sua fede nel Falun Gong.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spirituale e di meditazione che è perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

L'11 dicembre 2019, la signora Jin Yuhong è stata arrestata mentre faceva visita ad una studentessa universitaria di nome Gong Yu. La sua visita è stata fatta giorni dopo che la madre della studentessa, la signora Li Yanjie, è morta mentre cercava di sfuggire a un arresto. Mentre il marito di Li, Gong Fengqiang, è sopravvissuto alla caduta riuscendo a nascondersi, la polizia ha arrestato Jin nel tentativo di scoprire dove si trovasse l’uomo, sapendo che aveva contatti con la sua famiglia.

La polizia ha anche preso di mira il marito di Jin, Ren Tianwen, che non pratica il Falun Gong. Durante l'interrogatorio la polizia gli ha versato dell'acqua fredda sulla testa e ha aperto la finestra della stanza lasciandolo esposto ai venti gelidi. Inoltre gli agenti lo hanno picchiato così forte, da causargli la rottura di due costole.

Incapace di sopportare la pressione, ha confessato di avere libri e materiali del Falun Gong a casa, ma non ha fornito alcuna informazione sul signor Gong. La polizia ha poi minacciato Jin, dicendole che se non avesse rivelato dove si trovava l’uomo, avrebbero continuato a picchiare suo marito.

Oltre al pestaggio selvaggio, la polizia ha anche costretto Ren a mangiare feci e bere urina. In seguito la polizia, solo dopo averlo visto tentare più volte il suicidio, lo ha rilasciato su cauzione.

Nel frattempo, hanno intimidito anche il figlio di Jin, impendogli di assumere avvocati in difesa della madre. Nonostante ciò, suo figlio credendo nella sua innocenza ha assunto diversi avvocati per cercare di salvarla.

Dopo l'arresto, Jin è stata trattenuta in un hotel, interrogata e privata del sonno per dodici giorni, prima di essere trasferita al centro di detenzione di Qitaihe, dove ha scontato in isolamento i successivi dieci mesi.

GuSonghai, un membro dello staff del Comitato per gli affari politici e legali dell'Heilongjiang (un'agenzia extragiudiziale incaricata di supervisionare la persecuzione del Falun Gong), ha detto alla famiglia di Jin, che se la donna avesse firmato una dichiarazione in cui rinunciava al Falun Gong, l'avrebbero rilasciata, ma al contrario, sarebbe stata condannata.

Jinsi è rifiutata di collaborare con le autorità e per protestare contro la persecuzione subita ha fatto tre scioperi della fame. A causa di ciò il suo peso è sceso rapidamente da 130 libbre (circa 60 chili) a meno di 100 libre (circa 45 chili).

Guha anche ordinato al centro di detenzione di impedire che l'avvocato della donna le facesse visita. Gli è stato dato il via libera, solo dopo che ha cercato di sporgere denuncia contro il centro di detenzione. In ogni caso non gli è stato permesso di vederla per ben dieci mesi. Inoltre in questo periodo di tempo il centro di detenzione ha mentito a Jin dicendole che la sua famiglia non aveva assunto nessun avvocato per rappresentarla.

Il 5 novembre Jin dovrebbe comparire davanti al tribunale distrettuale di Taoshan.

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