(Minghui.org) Un uomo di ottant’anni residente a Jilin, provincia dello Jilin, sta lavorando duramente nel chiedere giustizia per sua figlia, che è detenuta da tre mesi per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Citando un ordine pervenuto dall’alto le autorità della città di Jilin stanno impedendo a tutti i praticanti locali del Falun Gong, arrestati per la loro fede, di assumere avvocati fuori città. Questi, in base allo stesso ordine, possono soltanto presentare una dichiarazione di colpevolezza per conto dei loro clienti.

Non avendo accesso ad alcun canale legale per chiedere giustizia, molte famiglie dei praticanti, una volta che questi vengono arrestati, sono tenute all'oscuro della loro situazione. Alcune famiglie hanno appreso le pene detentive dei loro cari solo molto tempo dopo che erano stati incarcerati.

Per salvare sua figlia, il padre ottantenne della signora Jin Min ha deciso di rappresentarla lui stesso. Nel suo parere legale recentemente presentato al procuratore locale ha chiesto al pubblico ministero di fornirgli aggiornamenti sul suo caso e di ritirare le accuse contro di lei, visto che non ha fatto nulla di male nel seguire i principi del Falun Gong di "Verità, Compassione, Tolleranza" e nell'essere una brava persona. In qualità di padre ha la responsabilità di difenderla.

La signora Jin Min

L'11 settembre di quest’anno Jin, di cinquantatré anni, è stata arrestata dopo essere stata denunciata per aver dato informazioni sul Falun Gong ad un tassista. Il 14 settembre è stata condotta al centro di detenzione di Jilin ed il suo arresto è stato confermato il 23 ottobre.

L'8 novembre il padre e la sorella maggiore di Jin si sono recati al dipartimento di polizia della contea di Yongji per informarsi sul suo caso. Si sono lamentati del fatto che a due mesi dal suo arresto la sua famiglia non abbia ancora avuto il permesso di farle visita, né ricevuto nessuna informazione sul suo caso. L'agente che li ha ricevuti ha negato di essere a conoscenza dell'arresto e li ha indirizzati al dipartimento di polizia della contea di Yongji.

Nelle settimane successive il padre si è recato frequentemente presso il dipartimento di polizia, solo per ricevere qualche informazione.

Il 19 novembre, quando si è recato nuovamente al dipartimento di polizia, ha insistito affinché l'agente che ha arrestato sua figlia fornisse gli aggiornamenti su di lei, temendo che potesse essere "scomparsa". Dopo che l'agente ha chiesto istruzioni al suo supervisore, ha informato il padre che il suo caso era stato inviato alla Procura del distretto di Chuanying.

L'anziano padre subito dopo vi si è recato ed ha parlato con il procuratore Ren, informandolo che sua figlia non ha violato alcuna legge nell'esercizio della sua fede e ha esortato il procuratore a rinunciare al suo caso. Ren si è rifiutato di farlo e subito dopo è andato via.

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