(Minghui.org) Il 12 dicembre, durante un'intervista con Newsmax, il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha detto che il Partito comunista cinese (PCC) rappresenta la più grande minaccia per il popolo americano e per il mondo libero.

Parlando con il giornalista Rob Schmitt ha dichiarato: «Il presidente Trump è entrato in carica con un punto di vista fondamentalmente diverso da quello che Washington ha mantenuto per molto tempo in materia di politica estera, abbiamo fatto molti progressi con un enorme successo e abbiamo reso il popolo americano più sicuro. "America First " non significa che solo gli Stati Uniti vengono per primi, significa che pensiamo al popolo americano e alla sua sicurezza come nostra priorità iniziale».

Pompeo ha elogiato l'amministrazione Trump per i risultati ottenuti negli ultimi quattro anni: « Sotto i primi quattro anni di questa amministrazione, che si tratti del lavoro che abbiamo fatto nel mondo per mostrare la minaccia del Partito comunista cinese, o del fatto che ora abbiamo ristabilito la pace e stabilità in tutto il Medio Oriente e messo l’Iran sulla difensiva, la lista dei successi nell’ambito internazionale è molto lunga».

Il piano del PCC di combinare imprese e militari per il dominio

Rispondendo a una domanda sul pericolo che il PCC rappresenta per il mondo, Pompeo ha detto che si tratta di una "tremenda minaccia ". Aggiungendo: «In effetti io considererei il Partito comunista cinese come la più grande minaccia per la sicurezza del popolo americano e per il mondo libero».

L'attuale leader del PCC, Xi Jinping, ha elaborato un piano di "fusione civile-militare", cioè l'integrazione del potere delle imprese statali e dei servizi militari per "creare un'egemonia per espandere la sua portata... per espandere il suo potere". Per raggiungere questo obiettivo, il PCC utilizza l'attività commerciale, compreso il furto di milioni di posti di lavoro americani, rappresentando così un rischio reale per il popolo americano.

Donald Trump è il primo presidente che ha affrontato questo tema negli ultimi decenni: «Non è una questione politica, entrambi i partiti politici hanno distolto lo sguardo e si sono inginocchiati davanti al Partito comunista cinese. Il presidente Trump invece ha detto basta e abbiamo iniziato a cambiare rotta e a costruire una coalizione in tutto il mondo delle democrazie e delle economie di libero mercato per respingere questa minaccia».

Infiltrazione attraverso l'educazione e pericolo per il mondo libero

Durante l'intervista Pompeo ha menzionato un recente discorso tenuto alla Georgia Tech, in cui ha parlato dell'infiltrazione del PCC nelle istituzioni scolastiche americane. Ha detto che le informazioni dell'FBI, mostrano che attualmente 360.000 studenti cinesi stanno studiando negli Stati Uniti, e che solo alcuni di loro sono qui solo per studiare, mentre molti ritornano in Cina.

Ha spiegato anche nell'intervista a Newsmax: «Ci teniamo molto al popolo cinese, vogliamo che abbiano successo ma non possiamo permettere che vengano a rubare segreti dai nostri principali istituti di ricerca come la Georgia Tech. Non possiamo permettere che gli Istituti Confucio agiscano contro il popolo americano. Questo è il tipo di cose su cui il presidente Trump ha focalizzato l’attenzione, infatti stiamo cominciando ad avere successo ma c’è ancora molto lavoro da fare».

Quello che succede con l'istruzione è solo la punta di un iceberg, dato che il PCC ha influenzato anche i governatori, i sindaci e i consiglieri comunali degli Stati Uniti. Pompeo ha detto: «Non confondetevi, stanno cercando di influenzare il modo in cui i nostri funzionari eletti e i nostri candidati pensano alla Cina e che probabilmente continuerà fino a quando le amministrazioni come la nostra non lavoreranno duramente per respingerla. Abbiamo chiuso il consolato di Houston proprio per questo, stavano conducendo un'operazione di spionaggio da quella che doveva essere una struttura diplomatica».

Inoltre ha anche discusso del rafforzamento del controllo del PCC a livello nazionale, ad esempio riferendosi ad Hong Kong, ha recentemente elogiato su Twitter, Jimmy Lai che era stato arrestato dal PCC: «Jimmy Lai è un vero patriota, ha a cuore la gente di Hong Kong così come la nostra amministrazione».

L'arresto di Lai è solo un altro esempio di come il leader del PCC, Xi Jinping, abbia infranto una promessa, un impegno cinquantennale di libertà per i residenti di Hong Kong: «Ora ha infranto l’accordo con la sua legge sulla sicurezza nazionale causando l’incarcerazione di Jimmy Lai che stava semplicemente cercando di parlare di diritti fondamentali per la gente di Hong Kong».

Continua: «Ecco perché l’amministrazione statunitense ha fatto pressioni su questo punto ed ha coinvolto il Regno Unito insieme ad altri Paesi per l’adesione. Temo che Hong Kong stia diventando solo un'altra città comunista cinese e questo è un peccato. Non è coerente con quanto promesso da Xi Jinping ed è un altro esempio del fatto che non ci si può fidare di ciò che dice il Partito comunista cinese, va verificato ogni singola cosa che affermano».

Sulla questione della pandemia da coronavirus, Pompeo ha ribadito la responsabilità del PCC: «Se si osserva quello che stanno facendo l'Australia, l’India e gli altri Paesi, si vede che il mondo comprende il semplice fatto che questo virus di Wuhan, è arrivato dalla Cina e che il Partito comunista cinese ha coperto quello che sapeva del rischio,permettendo alle persone di viaggiare all’estero quando non avrebbero dovuto, senza avvertire il mondo intero».

Ha concluso: «Come risultato, ora abbiamo avuto più di un milione di persone uccise in tutto il mondo con un'enorme devastazione economica. Il Partito comunista cinese ha una responsabilità diretta per questo e il mondo ha bisogno di una risposta collettiva».