(Minghui.org) Chen Zhilian, una donna di settant'anni, detenuta per aver praticato il Falun Gong, ha recentemente subito una grave emorragia intracranica dopo essere stata picchiata dalle guardie carcerarie. Alla donna, che è stata rianimata nell'ospedale della polizia, sono state riscontrate una frattura del cranio e ferite multiple alla testa. Le autorità hanno proibito ai suoi familiari di farle visita. Ulteriori dettagli sugli abusi subiti rimangono sconosciuti al momento della stesura della presente relazione.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Nel 2018 Chen, residente nella città di Leshan, provincia del Sichuan, è stata condannata a tre anni e mezzo dalla Corte Emei per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. All'inizio di quest'anno è stata trasferita nel carcere femminile di Chengdu.

La donna ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1998, quando aveva problemi di salute e soffriva per un matrimonio infelice. Riconosce alla pratica il merito di aver migliorato rapidamente la sua salute ed averle restituito speranza nella vita.

Un anno dopo, in seguito all'inizio della persecuzione da parte del regime comunista cinese, Chen si è recata a Pechino per fare appello a nome del Falun Gong. La donna è stata arrestata e incarcerata più volte ed i funzionari del governo locale l'hanno picchiata e l'hanno fatta sfilare per strada per umiliarla.

Nel 2003, è stata condannata a sei anni dalla Corte di Renshou per aver parlato alla gente del Falun Gong. Nel 2015 è stata nuovamente arrestata per aver sporto denuncia contro Jiang Zemin, l'ex capo del regime comunista che ha ordinato la persecuzione.