(Minghui.org) Un residente sessantaseienne della città di Shulan, in provincia dello Jilin, è stato condannato a tre anni e mezzo per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il signor Zhu Zhaoshui è stato arrestato il 10 settembre dello scorso anno ed è stato incarcerato presso il centro di detenzione della città di Shulan. Il 19 dicembre è comparso presso il tribunale della città di Shulan. La sua famiglia ha appreso soltanto a novembre della sua condanna. Sua madre, novantatreenne, piange ogni giorno per il suo calvario e desidera ardentemente il suo ritorno.

Zhu ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1998. Coloro che lo conoscevano prima sono rimasti sorpresi nel vedere i cambiamenti che ha subito dopo aver iniziato a praticare.

Un tempo era un accanito fumatore e bevitore, e spesso litigava con le persone riguardo alle sue abilità nelle arti marziali, ma ora ha smesso di fumare e di bere e si astiene dal combattere.

È diventato umile, onesto e gentile. Si è preso cura della moglie costretta a letto per più di dieci anni, fino alla sua morte; dopodiché ha invitato sua madre, una donna irascibile, a trasferirsi con lui poiché nessuno dei suoi fratelli era disposto a prendersi cura di lei.

A causa del rifiuto di rinunciare al Falun Gong, Zhu è stato ripetutamente arrestato, e durante la detenzione ha subito pesanti torture.

È stato arrestato il 3 novembre 2002. La polizia l’ha appeso per i polsi e l’ha picchiato. Quando l’hanno calato le sue braccia avevano perso sensibilità e gli ci sono voluti sei mesi per riprendersi. Le guardie l’hanno anche legato a una recinzione metallica e non gli hanno permesso di dormire per tre giorni.

Successivamente è stato condannato a un anno nel campo di lavoro forzato di Jiutai. Poiché si è rifiutato di rinunciare al Falun Gong, il suo termine è stato prorogato di cinque mesi e mezzo.

È stato nuovamente arrestato il 5 gennaio 2006 e condannato ad un altro anno nel campo di lavoro forzato di Jiutai. Dopo che il campo di lavoro si è rifiutato di ammetterlo, la polizia l’ha recluso nel centro di detenzione della città di Shulan e ha estorto 2.000 yuan (circa 250 euro) alla sua famiglia il 23 gennaio 2006, prima di rilasciarlo. In seguito la polizia ha continuato a molestare Zhu, costringendolo a vivere lontano da casa per evitare la persecuzione.

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