(Minghui.org) Una donna di settantadue anni della città di Maoming, provincia del Guangdong, è stata processata il 24 novembre scorso per via della sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Il 10 agosto scorso la signora Luo Ji stava distribuendo materiale informativo sul Falun Gong in un mercato contadino, quando è stata notata da un ufficiale in borghese. Gli agenti dell'Ufficio 610, un'agenzia extralegale creata per perseguitare il Falun Gong, l’hanno arrestata e condotta alla stazione di polizia di Hedong dove le hanno scattato delle foto, perquisito la sua borsa e confiscato 35 yuan (circa 4 euro) in contanti ed altri 27 yuan (circa 3 euro) in banconote su cui erano stampate informazioni sul Falun Gong (come veicolo creativo di distribuzione di informazioni per superare la rigida censura in Cina).
Nel pomeriggio qualcuno del comitato residenziale ha chiesto a Luo di firmare tre dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, e poiché si è rifiutata, gli agenti le hanno detto che l'avrebbero portata in ospedale per un esame fisico, ma lei è stata irremovibile nel suo rifiuto di collaborare.
Gli ufficiali la sera stessa hanno saccheggiato la sua abitazione e l'hanno rilasciata il giorno successivo intorno a mezzogiorno. Quando suo figlio è andato a prenderla alla stazione di polizia, gli è stato comunicato che sarebbe stata agli "arresti domiciliari".
La procura distrettuale di Maonan ha incriminato Luo l'11 novembre. Il procuratore Luo Guangsen l’ha accusata di essere recidiva, citando una detenzione di dieci giorni avvenuta nel mese di giugno.
La donna ha sostenuto che effettivamente era stata arrestata e che la sua abitazione era stata saccheggiata intorno a metà giugno dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiali del Falun Gong, ma anche che è stata rilasciata lo stesso giorno senza nessuna detenzione.
Tre giorni dopo la condanna, la polizia ha fatto un altro tentativo di spingerla a firmare dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, ma lei ha insistito che non avrebbe firmato nulla.
Il 24 novembre, poco dopo la comparsa in tribunale, ha accusato mal di testa, vertigini e difficoltà nel camminare.
Luo ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1998. Dopo che il regime comunista ha ordinato la persecuzione nel 1999, è stata arrestata cinque volte tra il 2000 e il 2008 ed ha scontato un anno e nove mesi nel campo di lavoro forzato di Sanshui. Durante la detenzione, è stata torturata, sottoposta ad alimentazione forzata e le sono state iniettate droghe sconosciute.
È stata arrestata per la sesta volta il 19 novembre 2015 e tenuta in custodia fino al 23 novembre.
Il successivo arresto è avvenuto il 4 maggio dello scorso anno, per aver distribuito materiali del Falun Gong. La polizia ha perquisito la sua borsa confiscandole quaranta souvenir del Falun Gong e banconote per il valore di 60 yuan (circa 7 euro) su cui erano stampati i messaggi della Falun Dafa. È stata rilasciata la sera stessa.
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