(Minghui.org) L’11 marzo, l'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato lo stato di pandemia a causa del coronavirus, dato che la malattia si è diffusa in oltre 100 Paesi con almeno 121.000 casi di persone infettate e oltre 4.000 decessi.

La maggior parte di questi casi si è verificata a Wuhan, l'epicentro dell'epidemia, in cui molte persone sono morte a casa o al pronto soccorso prima che venisse loro fatta una diagnosi, e alcuni sono addirittura morti mentre camminavano per strada.

Alcuni netizen di Wuhan hanno scritto sul blog che finché non è scoppiata l’epidemia di coronavirus non avevano capito quanto fosse prezioso un letto d’ospedale, un tubo per l'ossigeno o un ventilatore polmonare, poiché gli ospedali locali sono stati travolti dai pazienti infetti da coronavirus. Hanno notato che la malattia ha colpito tanto i poveri quanto i ricchi e che la vita, (non la ricchezza o la fama), è la cosa più importante di fronte alla malattia.

Sono trascorsi diversi mesi da quando è stato segnalato il primo caso confermato e molte persone stanno riflettendo su come il coronavirus si sia potuto diffondere in ogni provincia della Cina fino a trasformarsi in una pandemia. Si chiedono che cosa fare per rimanere al sicuro durante l'epidemia.

L'occultamento da parte del Partito Comunista Cinese sta alla base della rapida diffusione del coronavirus

Come descritto in un recente resoconto sui tre mesi dell'epidemia, a dicembre 2019, il Partito Comunista Cinese (PCC) è venuto a conoscenza della trasmissione del virus da uomo a uomo, ma non ha adottato alcuna misura preventiva al di fuori dell’ambito dell’esercito cinese. Diversi medici e informatori hanno subito misure disciplinari per aver parlato del potenziale focolaio.

Secondo i Difensori dei Diritti Umani Cinesi (un'organizzazione senza scopo di lucro con sede a Washington DC) i funzionari cinesi hanno arrestato almeno 325 residenti tra il 22 e il 28 gennaio. Molti di loro sono stati accusati di “diffondere fake news”, “creare panico” o “tentare di disturbare l'ordine sociale”. Sono stati puniti con detenzione, multe o misure di educazione disciplinare.

Fang Bin, residente a Wuhan, ha registrato dei video relativi all'epidemia di coronavirus e li ha pubblicati su YouTube il 25 gennaio 2020, due giorni dopo il blocco della città. Il 1° febbraio, ha girato un video in cinque ospedali; uno di questi mostrava che erano stati trasferiti 8 cadaveri in 5 minuti e lo ha pubblicato su YouTube. Fang è stato successivamente arrestato e non si ha più sue notizie dal 10 febbraio.

Il 26 gennaio 2020, il PCC ha formato una task force di controllo del coronavirus, i quali membri sono stati selezionati tra coloro che fanno parte del Dipartimento centrale di propaganda e del Ministero della pubblica sicurezza. Nessun esperto medico della Commissione per la salute nazionale è stato invitato a far parte della task force.

Fin dal primo giorno della sua costituzione, la task force ha emanato una politica, vietando agli operatori sanitari di discutere dell'epidemia a casa o in altri luoghi attraverso conversazioni di persona, telefonate, messaggi di testo, WeChat, blog su Weibo o e-mail. La politica si applica a tutte le informazioni relative al coronavirus, inclusi nuovi casi, piani di trattamento, controllo e prevenzione. Chiunque violi la politica sarà condannato dai 3 ai 7 anni di reclusione.

Il 5 marzo, quando la vice premier Sun Chunlan e altri funzionari hanno ispezionato una zona residenziale a Wuhan, un residente locale ha gridato dalla propria finestra che tutto ciò che i funzionari vedevano durante il breve giro di ispezione era “falso”. I funzionari hanno anche inscenato un episodio fasullo della consegna di cibo ai residenti. “È falso, è tutto falso!”, ha urlato furiosamente una donna dal suo palazzo. Presto anche gli altri si sono uniti a lei gridando all’unisono.

Aleksandr Solzhenitsyn, autore di Arcipelago Gulag, una volta scrisse: “Sappiamo che mentono, sanno che mentono. Sanno che sappiamo che stanno mentendo, sappiamo che sanno che sappiamo che stanno mentendo. Eppure continuano a mentire”.

Molti cittadini cinesi hanno capito che il PCC ha sempre mentito fin dalla sua fondazione e che il fatto di aver coperto l'epidemia, l'ha trasformata in una pandemia.

Un problema contagioso

L'Italia e l'Iran sono diventati due focolai importanti al di fuori della Cina, registrando rispettivamente circa 120.000 e 9.000 casi di persone infettate. Un attento esame della relazione dei due Paesi con la Cina indica che ciò potrebbe non essere casuale.

Il progetto cinese “Belt and Road Initiative (BRI)”, più comunemente noto come la “Nuova via della seta”, è stato lanciato nel 2013 e mira a espandere l'influenza economica e politica della Cina dall'Asia orientale all'Europa. Molti analisti diffidano dell'ambizione della Cina di diventare una potenza mondiale e sospettano che il BRI possa essere un cavallo di Troia per lo sviluppo regionale e l'espansione militare guidati dalla Cina.

Nel marzo 2019, l'Italia è diventata la prima nazione del G7 a unirsi alla Belt and Road Initiative cinese. Mentre Roma e Pechino firmavano un accordo importante sulla BRI, diversi leader europei hanno sollevato allarme sulla possibilità che tale accordo divida l'Europa. Ma Italia e Cina hanno minimizzato tali preoccupazioni. “Non c'è nulla di cui preoccuparsi”, ha dichiarato il Vice Primo Ministro italiano alla CNBC dopo aver firmato un totale di 29 accordi tra i due Paesi.

L'Iran è un altro Paese che ha stretto legami con la Cina.

“L'interesse strategico della Cina per l'Iran si sta intensificando. I produttori cinesi stanno cercando di stabilire nuove operazioni in Iran, e Teheran è considerata un centro vitale per i trasporti e la logistica”, ha riferito il sito oilprice.com in un articolo intitolato “L'Iran diventerà un hub essenziale nella nuova via della seta cinese”.

L'11 marzo 2020 il Wall Street Journal ha riferito in un articolo intitolato 'Partnership strategica con la Cina alla base dell’esplosione dell'epidemia di coronavirus in Iran': “Il percorso esatto del virus non è chiaro. Ma la partnership strategica dell'Iran con Pechino ha creato una costellazione di potenziali contatti che hanno contribuito a scatenare la malattia, chiamata Covid-19”.

Percorso da seguire

Il PCC è noto per le sue violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle fedi religiose, in particolare il Falun Gong (noto anche come Falun Dafa), un sistema di meditazione basato sui principi di Verità-Compassione-Tolleranza. Dal luglio 1999, un gran numero di praticanti del Falun Gong è stato arrestato, imprigionato e torturato. Alcuni hanno anche subito abusi psichiatrici e sono addirittura diventati vittime del prelievo forzato di organi.

Minghui.org ha recentemente ricevuto molte storie di persone che hanno migliorato la propria salute dopo essersi dimesse dalle organizzazioni del PCC e aver recitato le frasi “La Falun Dafa è buona” e “Verità-Compassione-Tolleranza sono buone”.

In una storia pubblicata su Minghui il 9 febbraio 2020, l'autore ha raccontato di aver contattato un ex compagno di classe a Wuhan il 2 febbraio e aver appreso che era stato infettato dal coronavirus quando aveva portato sua moglie in ospedale. “Mostrava i sintomi attinenti al coronavirus, ma l'ospedale non aveva letti disponibili e non voleva fargli il tampone, e gli ha detto di rimanere in quarantena a casa, dove viveva anche con un figlio piccolo e due genitori anziani”, ha scritto l'autore.

Il compagno di classe aveva lasciato il PCC dopo che l'autore gli aveva parlato della persecuzione della Falun Dafa. “Ho chiesto se ricordava ancora le due frasi che gli avevo detto di recitare quando si trovava in pericolo. Ha detto di no. Gli ho detto di recitare 'La Falun Dafa è buona' e 'Verità-Compassione-Tolleranza sono buone' e gli ho suggerito di far fare la stessa cosa alla sua famiglia”, ha continuato l'autore.

Quando due giorni dopo l'autore dell'articolo ha contattato nuovamente il suo compagno di classe, quest'ultimo era molto emozionato e ha detto: “Questa mattina quando mi sono svegliato, tutti i sintomi erano scomparsi. Sento il mio corpo completamente rinato”.

Liu Bowen, un saggio della dinastia Ming, una volta descrisse la divina cultura cinese e le profezie in Taibai Mountain Monument Inscription (incisioni sul monumento del monte Taibai):

“Il cielo ha gli occhi, la terra ha gli occhi,

e tutti hanno un paio di occhi;

Il cielo sta guardando, la terra sta guardando,

[per natura] la vita è felice e senza preoccupazioni”.

In altre parti delle incisioni, ha predetto piaghe che sembrano essere fortemente correlate con l'epidemia di coronavirus in corso in termini di periodo, luogo e popolazione soggetta. Per i dettagli consultare l'articolo “La connessione dell'epidemia di Coronavirus a Wuhan con le antiche profezie”.

Nella stessa incisione, Liu prescrisse anche un antidoto all’epidemia: “Solo coloro che rimangono retti possono sopravvivere”. Per i dettagli, consultare l'articolo “L’epidemia prevista nella dinastia Ming da Liu Bowen”.