(Minghui.org) Il 28 ottobre dello scorso anno Liu Weishan è morta dopo aver trascorso alcuni anni in stato vegetativo a causa delle persecuzioni subite per la sua fede nel Falun Gong. Nove anni fa era riuscita a sfuggire per un pelo all'essere cremata viva.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica pratica spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Liu paralizzata a letto

Liu, un ex insegnante nella città di Xiangfan, aveva iniziato a praticare il Falun Gong all'inizio del 1999. La donna accreditava alla pratica il miglioramento della sua salute e l’essere riuscita ad avere una visione positiva della vita.

Dopo l'inizio della persecuzione nel 1999 Liu è stata ripetutamente arrestata e detenuta per aver diffuso informazioni sulla sua fede. La scuola dove lavorava l'aveva messa agli arresti domiciliari e le aveva ridotto lo stipendio a soli 100 yuan (circa 13 euro) al mese.

Durante un arresto nel luglio 2001 è stata tenuta per cinque giorni in una gabbia così piccola da non potersi alzare in piedi.

Nel 2002 è stata sottoposta ad alimentazione forzata per alcuni mesi per aver fatto più volte lo sciopero della fame per protestare contro l'ingiusta persecuzione.

Il 13 ottobre 2002, nonostante le gravi condizioni in cui versava a causa dello sciopero della fame e dell'alimentazione forzata punitiva, le autorità hanno condannato Liu a quattro anni di carcere. Il giorno dopo la donna è stata mandata nel carcere femminile di Wuhan.

Il carcere femminile di Wuhan è noto per le brutali torture inflitte ai praticanti del Falun Gong. I praticanti che si rifiutano di rinunciare alla loro fede vengono privati del sonno, affamati o alimentati a forza con cibo rancido. Alcuni praticanti hanno avuto esaurimenti mentali o sono morti a causa delle torture subite.

Dopo alcuni mesi di prigionia Liu era diventata emaciata e disorientata, il suo ciclo mestruale si era interrotto e le sue braccia tremavano in modo incontrollato; le sue gambe erano sempre piegate e non riusciva più a muoverle.

Le guardie l'hanno portata spesso in clinica e le hanno iniettato dei farmaci sconosciuti. A volte veniva legata con delle corde e alimentata forzatamente con farmaci sconosciuti. Il suo esofago era gravemente danneggiato a causa di queste brutali torture.

Il 31 gennaio 2006 le autorità hanno trasferito Liu all'ospedale dell'aviazione 364 dove è stata trattenuta per i successivi quattordici anni fino al giorno della sua morte.

Dopo anni di somministrazione di farmaci e di mancanza di cure adeguate Liu è rimasta paralizzata e i suoi muscoli si sono atrofizzati. Era rimasta in uno stato di delirio e riusciva a dire solo poche parole di tanto in tanto. Continuava a dire alle guardie: «Voglio andare a casa!»

Nell'agosto 2011 la praticante doveva essere trasferita in un altro ospedale e durante questo periodo il personale dell' Ufficio 610 insieme a Fan Zhiyong, il segretario del Partito Comunista Cinese dell'ospedale, hanno ordinato che Liu fosse portata al crematorio nonostante fosse ancora viva.

Fortunatamente il personale del crematorio ha scoperto che il suo cuore batteva ancora; così si sono rifiutatidi effettuare la cremazione e hanno rimandato Liu all'ospedale.

Per diversi anni l'ospedale non ha fornito alcuna cura alla donna, che è rimasta in stato vegetativo senza mangiare o bere. La praticante è morta in ospedale il 28 ottobre 2019, all’età di circa 60 anni.

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