(Minghui.org) Il 20 febbraio Lin Guizhi, una donna della città di Chaoyang, è morta dopo anni di persecuzione per la sua fede nel Falun Gong. La morte di Lin è avvenuta solo un anno e mezzo dopo la morte del marito, il quale aveva sofferto tremendamente a causa della persecuzione della moglie.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica pratica spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Lin Guizhi

Lin ha iniziato a praticare il Falun Gong nel marzo 1998 e dava il merito alla pratica per aver curato il suo grave disturbo cardiaco che spesso le causava la perdita di coscienza.

A causa della sua fede Lin è stata spesso arrestata e molestata. Impossibilitata a vivere una vita normale è stata costretta a nascondersi per poi essere arrestata di nuovo il 18 novembre 2003.

Nel gennaio 2004 la donna è stata condannata a sette anni nella prigione femminile dello Liaoning dal tribunale del distretto di Shuangta. Dopo un mese di detenzione presso il centro di detenzione locale le sue condizioni cardiache sono peggiorate.

Il 5 marzo 2004 la prigione ha inizialmente rifiutato il ricovero di Lin a causa delle sue condizioni di salute; tuttavia due mesi dopo la polizia ha fatto pressioni per ammettere la praticante.

Le guardie carcerarie hanno picchiato Lin dopo averla vista praticare il Falun Gong e le hanno fratturato la caviglia.

Nonostante la sua salute è rapidamente deteriorata a causa degli abusi, le autorità carcerarie si sono rifiutate di rilasciarla in libertà vigilata perché la praticante si rifiutava di rinunciare al Falun Gong.

Nel novembre 2008 era in condizioni critiche e si trovava in stato di shock, e il 19 novembre dopo un controllo fisico in ospedale le è stata concessa la libertà vigilata.

Tuttavia quando la famiglia della praticante si è recata alla divisione di sicurezza domestica per compilare i documenti per la sua libertà vigilata, il capo della polizia Li Guangwen ha rifiutato di esaminare la richiesta e ha detto che Lin non aveva i requisiti per il rilascio.

Alla fine la polizia ha ceduto alla persistenza della famiglia. Tuttavia il 14 gennaio 2009, quando i famigliari di Lin sono andati in prigione per portarla a casa, gli agenti hanno tentato di costringere la praticante a scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong. Quando la donna si è rifiutata di farlo gli è stata negata la libertà.

Poco dopo le autorità carcerarie hanno iniziato a mettere farmaci sconosciuti nel suo cibo. Alcune detenute hanno anche visto le guardie metterle i farmaci direttamente in bocca fino a che non ha perso conoscenza ed è entrata in stato di shock a causa dei continui abusi. Spesso sembrava essere in uno stato di delirio a causa dell'assunzione dei farmaci.

Il 9 settembre 2009 quando il marito le ha fatto visita ha improvvisamente perso conoscenza per cinque minuti. Una guardia gli ha detto che quella non era la cosa peggiore che era capitata alla donna poiché a volte perdeva i sensi per mezz'ora o sveniva sei o sette volte al giorno.

Lin ha scontato l’intero mandato senza aver mai ricevuto cure mediche.

Le sue condizioni non sono mai migliorate e la donna era rimasta mentalmente incapace dopo il suo rilascio. Aveva solo 58 anni quando è morta.

Mentre Lin scontava la pena in prigione, suo marito Zhang Zhongquan, si sentiva impotente dopo aver assistito alla brutalità delle torture subite dalla moglie e non era in grado di chiedere giustizia per lei. Il tremendo disagio mentale ha avuto ripercussioni sulla sua salute ed è morto nel settembre 2018, all'età di 56 anni.

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