(Minghui.org) In una recente intervista con Epoch Times, il deputato canadese e ministro ombra per la Difesa nazionale James Bezan ha dichiarato che il governo canadese dovrebbe sanzionare i “funzionari comunisti federali cinesi che hanno preso parte all'insabbiamento della pandemia di Covid-19 a Wuhan”, avvalendosi del Magnitsky Act.

Il deputato Bezan chiede al governo di indagare sulla copertura del regime cinese e su come il PCC “ha mentito ai propri cittadini e al mondo”.

Il parlamentare James Bezan

Bezan ha anche condannato il Partito Comunista Cinese (PCC) per il fatto di aver messo a tacere gli informatori. Ha osservato che quelli che “hanno cercato di dire la verità alle autorità e si sono adoperati per allertare i cittadini cinesi e il mondo del pericolo rappresentato dal Covid-19, sono stati improvvisamente messi a tacere”.

“Non sappiamo dove siano; non sappiamo cosa sia loro successo e sospettiamo il peggio. I funzionari del regime comunista devono essere ritenuti responsabili nei confronti del mondo per il costo di tutte quelle vite perse inutilmente, nonché per le implicazioni finanziarie derivanti dai danni creati all'economia globale dalla loro copertura”.

“Il Magnitsky Act fornisce al governo canadese gli strumenti per impedire ai funzionari stranieri corrotti di usare il Canada come rifugio sicuro per le loro ricchezze e per nascondere le loro famiglie mentre abusano delle loro posizioni autoritarie contro i propri cittadini”.

Il deputato Kent: Il Canada deve riconsiderare le sue relazioni con il PCC

Il parlamentare Peter Kent

In un'intervista con Epoch Times, Peter Kent, parlamentare canadese e ministro ombra per l'Immigrazione, i Rifugiati e la Cittadinanza, ha affermato che “sebbene il mondo sia preoccupato per la pandemia di Covid-19, è importante ricordare che molti degli elementi che hanno reso questa pandemia così grave e tragicamente mortale sono il risultato delle solite politiche repressive, crudeli, mortali e brutali del regime di Pechino”.

Il deputato invita la comunità internazionale a utilizzare l'informazione e il commercio per abbattere il muro rosso cinese.

Riferendosi all'esempio della caduta dell'Unione Sovietica, ha detto: “L'isolamento della Russia durante la Guerra fredda e l'incredibile costo di mantenimento dell'Unione Sovietica che questa ha comportato, hanno fatto fallire l'Unione Sovietica; questo è accaduto nel 1989. Quindi, fondamentalmente, in termini di commercio internazionale, i Paesi democratici dovrebbero iniziare a dire alla Cina che se non accetta di comportarsi lealmente, non faranno più affari con lei”.

Il deputato pensa anche che sia importante “portare alla coscienza di coloro che sono al potere a Pechino che il mondo non tollererà più come membro della comunità internazionale questo Paese bellicoso, imperiale e che abusa brutalmente dei diritti umani” e che “i mezzi d'informazione e i social media, che talvolta sono totalmente o in parte bloccati in Cina, dovranno essere attivati”.

Ha concluso: “Il Canada deve riconsiderare le sue relazioni con il PCC e il regime di Pechino”.

Il deputato Genuis: “Non dovremmo compromettere i nostri valori” nel trattare con il PCC

Il parlamentare Garnett Genuis

Garnett Genuis, deputato canadese e ministro ombra per il Multiculturalismo e le Relazioni Canada-Cina, ha dichiarato a Epoch Times di ritenere che il Canada dovrebbe riorganizzare le sue priorità ed essere cauto nel trattare con il PCC.

Ha criticato in modo specifico l'attuale governo per aver compromesso i valori del Canada nel fare affari con il PCC, in particolare per quanto riguarda Huawei, nella sua costruzione della rete 5G.

Ha affermato: “Un'economia forte deriva dal dare alle persone la libertà di vivere la loro natura umana più essenziale senza interferire nella loro condizione”.

Ha poi ammonito: “Spero che molti di noi, quando pensano alle relazioni economiche e agli scambi con la Cina, guardino prima al rischio per la sicurezza”. Mentre il governo precedente aveva adottato tali precauzioni, quello attuale le ha perse in una certa misura. “Andando avanti, non dobbiamo essere ingenui. Dobbiamo riconoscere la priorità di considerare la nostra sicurezza e dobbiamo essere cauti”.

Ha aggiunto: “Non credo che ci siano stati molti vantaggi nel compromettere i nostri principi. Alcune persone promuovono il compromesso. Se mettessimo i nostri valori in fondo all'angolo, allora come potremmo portare avanti i nostri interessi. E non è stato effettivamente utile, giusto? I nostri interessi sono a rischio in molte aree a causa della compromissione dei nostri principi. Penso che il rispetto dei nostri principi sia nel nostro interesse. Penso che questi tipi di situazioni [la pandemia] lo sottolineino ancora di più”.