(Minghui.org) Wang Xingkai, un praticante di settanta anni, dopo aver scontato sei anni di carcere ed essere stato sottoposto a continui abusi fisici e mentali per via della sua fede nel Falun Gong, ha scoperto a gennaio di quest’anno che il pagamento della sua pensione era stato bloccato.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spiritualeperseguitata dal Partito Comunista Cinese dal 1999.

Wang lavorava in una scuola del distretto di Kaizhou, a Chongqing. Poiché sia lui che sua moglie, Yi Weixiang, si sono rifiutati di rinunciare al Falun Gong, l'ufficio di istruzione locale ha ordinato alla scuola di licenziarlo. Il preside inizialmente si è opposto in quanto ha sempre considerato il praticante un lavoratore eccellente, tuttavia è stato costretto a declassarlo, a ridurre al minimo il suo stipendio e, successivamente, a sollevarlo dal suo incarico per un anno.

In seguito, Wang è stato detenuto per sei anni per via della sua fede. Quattro anni dopo essere stato rilasciato il nuovo dirigente scolastico gli ha revocato la sua pensione, appellandosi alle norme di un nuovo regolamento che impone a tutti i praticanti del Falun Gong di restituire le somme pensionistiche ricevute durante la detenzione in carcere. In assenza di fondi per la restituzione, la somma deve essere sottratta dai versamenti futuri.

Condannato a sei anni e sottoposto a crudeli torture

Il 15 agosto 2009, Wang è stato arrestato. La polizia ha sequestrato i suoi libri del Falun Gong, il computer, oltre 2.000 yuan (circa 260 euro) in contanti ed altri effetti personali.

Sia lui che sua moglie sono stati condotti al centro di detenzione di Kai e sottoposti ad interrogatori e ad abusi verbali. Dal momento che si sono rifiutati di rispondere alle domande, sono stati entrambi schiaffeggiati dagli ufficiali.

Dopo un mese di detenzione, Yi è stata rilasciata, mentre Wang è rimasto in custodia.

Nel dicembre 2010, è stato condannato dal tribunale di Kai a sei anni da scontare nella prigione di Yudu, dove è stato privato di ogni libertà e dei diritti fondamentali. I detenuti lo monitoravano costantemente e lo torturavano con vari metodi; è stato costretto a sedersi su un piccolo sgabello, poi a stare in piedi e ad accovacciarsi o camminare senza sosta per ore, per cercare di persuaderlo a rinunciare alla sua fede.

Visto che dopo quattro mesi di torture l’uomo continuava a rifiutarsi di rinunciare al Falun Gong, le guardie hanno ordinato ai detenuti di picchiarlo.

Una guardia di nome Fan Xuan, l’ha trascinato in bagno e, dopo averlo spinto contro il muro, l’ha colpito con una pagaia sulla bocca facendogli cadere i denti anteriori, poi gli ha stretto la bocca così forte che gli altri denti si sono allentati. Subito dopo l’ha colpito all'addome, causandogli un dolore tremendo.

Oltre alla tortura fisica, gli agenti ed i detenuti hanno costretto Wang a guardare un video che demonizza il Falun Gong ed a leggere le dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong di altri praticanti.

Wang non si è sottomesso e ha continuato a sostenere la sua fede, così i detenuti lo hanno picchiato ancora più violentemente.

Un detenuto gli ha dato un calcio così forte che lo ha lanciato in avanti per più di un metro, la violenza è stata tale che anche il detenuto è caduto a terra.

Un altro prigioniero gli ha colpito più volte le gambe con una pagaia, e non si è fermato nemmeno quando il praticante ha iniziato a sanguinare; ha continuato a colpirgli le gambe, le caviglie e le dita dei piedi per alcune ore; i suoi pantaloni erano intrisi di sangue.

Le violente percosse hanno causato a Wang la perdita dell'udito all'orecchio destro ed hanno compromesso gravemente la sua memoria.

Nel 2013, il praticante è stato trasferito dal terzo al sesto reparto, dove veniva monitorato 24 ore su 24 da un gruppo di quattro persone, tra cui guardie e detenuti.

È stato costretto a "studiare" il materiale per il lavaggio del cervello per 15-20 ore al giorno, mentre veniva insultato, picchiato e privato del cibo. A volte le guardie gli toglievano i pantaloni e lo frustavano con un bastone di bambù o di metallo e poi gli applicavano dell’olio piccante sulle ferite, provocandogli un dolore lancinante.

Le guardie gli hanno anche impedito di dormire per sei giorni. Non appena chiudeva gli occhi, lo schiaffeggiavano in viso e gli colpivano le gambe, i glutei e le mani con un ago. Chiamano questa tortura terapia di agopuntura.

Wang è stato rilasciato nel 2015.

Privato della pensione

A novembre del 2019, Wang è stato convocato a scuola dal preside per firmare alcuni documenti, che avrebbero consentito alla scuola di dedurre dai versamenti della sua pensione, l’importo erogato durante i sei anni di reclusione. Il praticante ha detto che era un suo diritto ricevere l’intero importo, poiché aveva lavorato duramente, ma il preside ha affermato che un nuovo regolamento dispone di sottrarre le somme a tutti i praticanti del Falun Gong imprigionati per la loro fede.

Sotto la pressione del preside, Wang ha firmato contro la sua volontà per poi scoprire che il pagamento della sua pensione era stato interrotto a gennaio di quest’anno.