(Minghui.org) Sempre più persone e governi di tutto il mondo chiedono al regime cinese di risarcire le vittime del coronavirus, che a oggi ammontano a 342 mila in tutto il mondo, accusandolo di non aver dato tempestivamente la notizia dopo l'iniziale scoppio dell'epidemia a Wuhan. In risposta il regime comunista cinese sta facendo di tutto addossare le colpe ad altri, diffondendo persino voci secondo cui il virus potrebbe aver avuto origine negli Stati Uniti.

Il sindaco di Belleville, una città del New Jersey di 36 mila abitanti, è diventato il soggetto più criticato dal recente attacco dei media cinesi.

Nell'articolo pubblicato il 30 aprile su NJ.com intitolato “N.J. mayor makes unfounded claim that he had coronavirus in November” (Sindaco del New Jersey: coronavirus presente già a novembre), il sindaco di Belleville Michael Melham ha dichiarato di essere risultato positivo al COVID-19 e che probabilmente aveva contratto il coronavirus quattro mesi prima, all'inizio di novembre, periodo in cui aveva sofferto di febbre, brividi e altri sintomi simili a un influenza.

I media controllati dal Partito Comunista Cinese (PCC) hanno pubblicizzato questo articolo sui canali televisivi, sui giornali e telefoni cellulari come “prova” che il COVID-19 avesse avuto origine negli Stati Uniti. I media cinesi hanno anche riferito che i test a campione nel Massachusetts avevano scoperto che un terzo delle persone possedeva già gli anticorpi al COVID-19, il che implica che il coronavirus avesse già infettato gli americani, ma la cosa era stata trattata come fosse un'influenza o altro.

L'articolo di NJ.com e l'articolo cinese di Xinhua.net

I media cinesi hanno specificato che Melham avrebbe “ammesso” di aver contratto il coronavirus lo scorso novembre, ma in realtà non ci sono prove mediche incontrovertibili a sostegno di questa affermazione. L'articolo di NJ.com afferma infatti che Melham avrebbe chiamato un medico a novembre e gli era stato detto che probabilmente aveva l'influenza, ma non ci sono state diagnosi dettagliate o altre cartelle cliniche. Eppure i media statali cinesi hanno preso questa mancanza come prova, affermando che il virus avrebbe avuto origine negli Stati Uniti e chiedendo al mondo di ottenere un risarcimento dagli Stati Uniti.

È opinione diffusa che il regime cinese, all'inizio della pandemia di COVID-19, abbia messo a tacere i medici che tentavano di dare informazioni, censurato le notizie sull'epidemia, distrutto campioni di virus nei laboratori e rifiutato di consegnare i campioni a scienziati internazionali. Sta anche distorcendo i fatti e cercando di addossare ad altri le colpe.

Tuttavia questa volta il mondo non è stato ingannato. All'interno della Cina sempre più persone chiedono al governo di assumersi le sue responsabilità per aver insabbiato i fatti. Per esempio la cittadina di Wuhan Yang Mi, si è recata presso il municipio della città per chiedere che fossero punite le persone che avevano insabbiato il virus. Il giorno successivo è stata rinchiusa nella sua zona residenziale e ha perso i contatti con il mondo esterno, una storia che ha attirato l'attenzione internazionale.

Sotto la pressione internazionale e interna, il PCC si è impadronito della notizia del sindaco Melham per deviare l'attenzione del popolo cinese. Questo incidente riflette esattamente la vera natura depravata del PCC.