(Minghui.org) Una praticante in attesa di una decisione d’appello sulla sua condanna, è stata torturata ed alimentata forzatamente per aver fatto gli esercizi del Falun Gong durante la detenzione.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina di mente-corpo perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Condannata alla prigione

Il 19 luglio dello scorso anno, Yu Zhi e Dong Jinping, entrambe residenti a Wangjiang, nell’Anhui, sono state arrestate per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong in un quartiere residenziale.

Il 14 gennaio di quest’anno sono state processate dal tribunale di Wangjiang. L’avvocato ha presentato per conto loro un’istanza di non colpevolezza, ma durante l’udienza è stato ripetutamente interrotto dal giudice del tribunale, Huang Feng, che ha presieduto l'udienza.

Il 27 aprile le due praticanti sono state multate di 10.000 yuan (circa 1.250 euro) e condannate rispettivamente a due anni e due anni e mezzo di carcere, da scontare nel centro di detenzione n. 1 di Anqing. Yu e Dong hanno presentato ricorso in appello al tribunale intermedio di Anqing ed attualmente sono ancora in attesa di ricevere il risultato.

Torturata per aver fatto gli esercizi del Falun Gong

Poiché durante la detenzione Yu faceva gli esercizi del Falun Gong nella sua cella, le guardie le hanno ammanettato mani e piedi, impedendole di fare qualsiasi movimento. La donna per protestare contro la persecuzione ha fatto uno sciopero della fame e gli agenti l'hanno alimentata forzatamente.

Nel frattempo la detenuta responsabile della cella di Yu l'ha costretta a pulire il bagno, il pavimento ed i letti, poi le ha proibito di fare la doccia e di usare il bagno. Oltre alle percosse ed agli insulti, la detenuta ha anche istigato altri carcerati ad aggredirla. Talvolta l’ha costretta a camminare avanti e indietro nella cella con pesanti catene.

Dopo aver saputo degli abusi subiti da Yu, la sua famiglia ha presentato una denuncia alla Procura di Anqing ed al centro di detenzione, ed immediatamente le guardie l’hanno trasferita in un’altra cella.

Dopo due settimane di indagini il Procuratore, soprannominato Yang, ha contattato la famiglia della donna dichiarando di non aver trovato prove che confermassero i maltrattamenti fisici, tuttavia, quando gli è stato chiesto dell'alimentazione forzata e delle manette, Yang ha risposto: «È necessario».

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