(Minghui.org) Dagli Stati Uniti al Regno Unito, dal Canada a Taiwan, Paesi e regioni di tutto il mondo hanno avvertito la minaccia del Partito Comunista Cinese (PCC) al mondo libero. Tra questi, il governo degli Stati Uniti sta guidando gli sforzi per contrastare l'influenza del PCC.
Intervistato il 16 luglio da The Hill, il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha sottolineato che il PCC ha sempre mancato alle sue promesse e, facendo ciò, ha messo in pericolo il mondo; ha indicato la pandemia di coronavirus come esempio. Quando il 21 luglio è stato in visita nel Regno Unito, ha applaudito alla sua decisione di bandire Huawei dalle future reti 5G e ha invitato altri Paesi a intraprendere azioni simili. In un discorso alla Biblioteca presidenziale Richard Nixon, in California, ha esaminato i passi falsi delle amministrazioni statunitensi negli ultimi decenni ed espresso il suo desiderio di cambiamenti in Cina.
Il segretario di Stato americano Mike Pompeo parla alla Biblioteca e museo presidenziale Richard Nixon in California, il 23 luglio 2020
Allo stesso modo, il 16 luglio il procuratore generale degli Stati Uniti William Barr ha parlato in Michigan sollecitando le imprese statunitensi a non inchinarsi al regime totalitario del PCC.
Oltre ai progressi negli Stati Uniti, il 5 giugno è stata costituita l'Alleanza interparlamentare sulla Cina (IPAC) con rappresentanti di oltre dieci Paesi. In un annuncio del 19 luglio, l'IPAC ha chiesto sforzi congiunti per fermare il prelievo forzato di organi e altre brutalità contro i praticanti del Falun Gong, una disciplina spirituale basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza che dal luglio 1999 viene perseguita dal PCC.
Garantire la libertà
Durante l'intervista del 16 luglio con The Hill, Pompeo ha dichiarato: “Questo è un Partito Comunista Cinese che agisce in modo tale da rappresentare minacce reali per il mondo”. Ha detto che le minacce includono il furto di proprietà intellettuale, il mancato rispetto dell'accordo di Parigi sul clima e molte altre azioni che contraddicono ciò che ha promesso al mondo.
La copertura del coronavirus del PCC è un esempio emblematico: “Il Partito Comunista Cinese ha impedito a chiunque di trovare la risposta a quella domanda [la fonte del virus]. Hanno negato l'accesso al laboratorio, hanno impedito all'Organizzazione Mondiale della Sanità... a chiunque che era all'interno di quel laboratorio voleva parlarne, che fosse un giornalista o un medico, è stato vietato di farlo. Questo è il risultato dell'occultamento dei dati da parte del Partito Comunista Cinese”.
Il 21 luglio, durante il suo recente viaggio nel Regno Unito, Pompeo ha tenuto una conferenza stampa congiunta con il segretario agli Esteri britannico Dominic Raab. Raab ha ribadito la necessità di collaborare con gli Stati Uniti e gli altri Paesi membri dell'alleanza Five Eyes per la condivisione di intelligence e ha preso atto delle lezioni apprese dalla pandemia di coronavirus. Ha inoltre appoggiato la cooperazione con altri Paesi occidentali su questioni come Hong Kong, per difendere i loro valori. Ha affermato: “Quando lavoriamo insieme siamo più influenti, abbiamo un impatto maggiore!”.
Pompeo ha invitato più Paesi a unirsi a questo sforzo e “condannare le promesse non mantenute dalla Cina sul trattato sino-britannico”. Nel rispondere alle domande dei giornalisti, ha affermato che tali sforzi non dovevano essere per fronteggiare la Cina; piuttosto, “il mondo intero deve lavorare insieme per garantire che ogni Paese, inclusa la Cina, si comporti nel sistema internazionale in modo appropriato e coerente con l'ordine internazionale... Non si possono minacciare i Paesi e opprimere le popolazioni come in Himalaya. Non si possono insabbiare le informazioni e cooptare membri di istituzioni internazionali come l'Organizzazione Mondiale della Sanità”.
Il 23 luglio, parlando alla Biblioteca e museo presidenziale Richard Nixon di Los Angeles, Pompeo ha affermato che le precedenti amministrazioni statunitensi avevano immaginato che l'impegno con la Cina avrebbe prodotto prosperità, ma “ad oggi indossiamo ancora le mascherine e vediamo il conteggio del vittime della pandemia aumentare ogni giorno perché il PCC ha fallito nel mantenere le sue promesse al mondo. Ogni mattina leggiamo nuovi titoli sulla repressione a Hong Kong e nello Xinjiang”.
Sono passati quasi cinquant'anni da quando è iniziato l'impegno. Ha chiesto: “E in effetti, a livello centrale, dal punto di vista del segretario di Stato, l'America è più sicura? Abbiamo una maggiore probabilità di pace per noi stessi e per le generazioni che seguiranno?”.
Ha detto che Nixon sperava di cambiare il PCC attraverso la collaborazione. Ha affermato: “La verità è che le nostre politiche, e quelle di altre nazioni libere, hanno fatto risorgere l'economia in crisi della Cina, solo per vedere Pechino mordere le mani internazionali che la alimentavano. Abbiamo aperto le braccia ai cittadini cinesi, solo per vedere il Partito Comunista Cinese sfruttare la nostra società libera e aperta. La Cina ha inviato propagandisti nelle nostre conferenze stampa, nei nostri centri di ricerca, nelle nostre scuole superiori, nei nostri college e persino ai colloqui con i nostri insegnanti”.
Dalle imprese a Hollywood, dalla schiavitù nel lavoro alle altre violazioni dei diritti umani ignorate, i nostri valori universali sono stati messi alla prova. Ha continuato: “Sono cresciuto e ho prestato servizio nell'esercito durante la Guerra Fredda, e se c'è una cosa che ho imparato e che i comunisti mentono quasi sempre. La più grande menzogna sta nel dire di parlare in rappresentanza di un miliardo e quattrocento milioni di persone, ma la verità è che queste persone sono sorvegliate, oppresse e hanno paura di parlare. Al contrario, il PCC teme le opinioni oneste del popolo cinese più di ogni altro nemico ed evita di perdere la propria presa sul potere... non hanno alcuna ragione per farlo”.
Ecco perché Pompeo ha invitato il mondo libero a non ripetere gli errori del passato. Ha detto: “E se non agiamo ora, alla fine il PCC eroderà le nostre libertà e sovvertirà l'ordine basato sulle regole che le nostre società hanno lavorato così duramente per costruire”.
Barr: Il mondo libero non dovrebbe inchinarsi al PCC
Il 16 luglio parlando al Museo presidenziale Gerald R. Ford nel Michigan, il procuratore generale degli Stati Uniti William Barr ha dichiarato di essere d'accordo con il consigliere per la sicurezza nazionale Robert O’Brien che “i giorni della passività americana e dell'ingenuità riguardo alla Repubblica Popolare Cinese sono finiti”.
Quando il presidente Ford ha visitato la Cina nel 1975, la gente non poteva sapere che un giorno la Cina sarebbe emersa dopo la Guerra Fredda come concorrente quasi pari degli Stati Uniti. Non solo, ha detto che le azioni “aggressive” e “orchestrate” del PCC stanno danneggiando il mondo, aggiungendo che le imprese americane hanno svolto un ruolo cruciale e che la Cina ha dominato l'industria farmaceutica, violato le università e rubato la proprietà intellettuale.
Inoltre, il PCC ha piegato i valori della comunità internazionale. Barr ha detto: “Ad oggi Hollywood censura regolarmente i propri film per soddisfare il Partito Comunista Cinese, il più potente violatore dei diritti umani al mondo”.
Ha concluso: “Il PCC ha lanciato una campagna orchestrata, attraverso tutti i suoi numerosi tentacoli nel governo e nella società cinese, per sfruttare l'apertura delle nostre istituzioni al fine di distruggerle. Per garantire un mondo di libertà e prosperità ai nostri figli e nipoti, il mondo libero avrà bisogno della sua versione dell'approccio dell'intera società... la nostra libertà dipende da questo”.
Supporto globale
Il leader del Partito Conservatore del Canada Andrew Scheer ha dichiarato che gli avvenimenti degli ultimi anni hanno mostrato un modello di comportamento aggressivo da parte del PCC. Durante una recente intervista con Minghui ha affermato: “È giunto il momento per le nazioni di tutto il mondo amanti della libertà di risvegliarsi a questa realtà, di lavorare insieme per sostenersi a vicenda nel respingere queste azioni molto assertive da parte del regime comunista di Pechino”.
Tra tutti i gruppi repressi in Cina, dal luglio 1999 circa cento milioni di praticanti del Falun Gong hanno sofferto tremendamente per la loro fede. Nel 21° anniversario dell'inizio della persecuzione del Falun Gong, l'Alleanza interparlamentare sulla Cina (IPAC) ha rilasciato una dichiarazione a sostegno della disciplina spirituale. Ha condannato il crimine del prelievo forzato di organi dai praticanti del Falun Gong messo in atto dal PCC ed esortato il mondo ad aiutare a porre fine alla persecuzione.
Lanciato il 5 giugno con rappresentanza da oltre dieci nazioni, l'IPAC è stato istituito per favorire la collaborazione tra i Paesi per gestire le sfide poste dalla Cina su regole internazionali, diritti umani e integrità nazionale.
Nella dichiarazione è stato scritto: “Negli ultimi due decenni la campagna persecutoria contro i praticanti del Falun Gong ha portato alla prigionia di centinaia di migliaia di loro, che sono stati sottoposti ad alcune delle forme più gravi di tortura”, ed è stato anche dato risalto al prelievo forzato di organi da praticanti del Falun Gong ancora in vita in Cina.
La dichiarazione ha concluso: “Oggi mettiamo in evidenza la difficile situazione del Falun Gong e di tutte le minoranze religiose che hanno sofferto a causa della repressione sotto il dominio del Partito Comunista Cinese. Ricordiamo al mondo le depravazioni che continuano a soffrire ed esortiamo il mondo a schierarsi per chiedere la fine di tale repressione e dell'impunità, e per la giustizia, la responsabilità, i diritti umani e la dignità umana di tutti i popoli della Cina”.
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