(Minghui.org) Mentre il virus del PCC (il nuovo coronavirus che prende il nome dal Partito Comunista Cinese) sta ancora devastando la Cina, 26 province cinesi sono state colpite da gravi inondazioni.

Nell’ultimo mese il governo comunista non ha preso provvedimenti e i media controllati dallo Stato non ne hanno parlato.

Alcuni utenti di internet si sono domandati sui social media: “Com’è possibile che i principali media possono essere soffocati collettivamente mentre oltre 10 milioni di persone soffrono? Perché i media continuano a concentrarsi sulle notizie degli Stati Uniti piuttosto che riferire sulle inondazioni nazionali? La stazione televisiva centrale chi sta servendo?”

Finora l’unica assistenza governativa è stata l’assegnazione di 150 milioni di yuan (circa 18 milioni di euro) a tre province, che in quelle regioni corrisponde a circa 0,5-2 yuan (circa dai 0,6 ai 24 centesimi di euro) pro capite e non equivale nemmeno al costo di un singolo pasto. La propaganda del PCC ha usato la pandemia come scusa per non fornire più risorse per il soccorso e l’emergenza, necessarie per arginare le inondazioni.

All’inizio di giugno, il governo cinese ha sospeso il rimborso del debito estero a 77 Paesi. Secondo il Global Times, negli ultimi quattro anni la Cina ha prestato oltre 6 trilioni di yuan ai Paesi in via di sviluppo dell’Africa, una cifra 40 mila volte più alta rispetto al denaro assegnato per combattere le inondazioni.

In ogni sede di governo in Cina c’è una targa appesa con scritto “Governo popolare”. Tuttavia, tali targhe servono per mascherare il governo del PCC, che serve solo gli interessi del Partito. La storia ha ormai smascherato molto bene questo camuffamento, che è diventato evidente per tutti noi.

L’insabbiamento del crollo della diga avvenuto 45 anni fa

Nel 2005, un programma televisivo del canale Discovery ha rivelato un elenco di disastri causati dall’uomo. In cima alla lista non c’era l’incidente nucleare di Chernobyl, ma piuttosto lo scoppio della diga di Banqiao nel 1975, un fatto all’epoca raramente noto ai cinesi.

Secondo Discovery, l’8 agosto 1975 la diga di Banqiao nella provincia dell’Henan è crollata a causa della forte pioggia, inondando 9 contee in un’area di 150 chilometri per 75 chilometri di superficie. Furono raccolti oltre 100 mila cadaveri galleggianti e altri 140 mila morirono per la carestia e la pestilenza a seguito del diluvio.

Nel momento in cui la diga aveva bisogno di una fuoriuscita d’emergenza per l’acqua, le autorità locali hanno telefonato al loro superiore per ottenere l’autorizzazione, ma senza ricevere risposta. Come rivelato da Ji Pomin, figlio dell’allora vice primo ministro Ji Dengkui, quando un funzionario locale ha chiamato Deng Xiaoping (allora capo di Stato maggiore dell’Esercito popolare di Liberazione) e riferito la situazione urgente, la famiglia di Deng ha risposto al funzionario che Deng era andato a dormire poiché non si sentiva bene e non si poteva svegliare.

Ma Ji in seguito ha scoperto che Deng in quel momento non era malato e neppure dormiva. Quella notte, invece, ha giocato a mahjong con altre persone nella residenza di Wan Li, un altro alto funzionario del PCC. Deng ha giocato fino alle cinque del mattino seguente.

Dopo ripetute e urgenti richieste di autorizzazione per scaricare l’acqua dell’inondazione senza risposta, la diga è crollata compiendo un disastro.

L’acqua è stata poi scaricata in ritardo, ma la diga aveva dei difetti intrinseci. La diga di Banqiao era una delle tante a essere state costruite nei primi anni ’50 a seguito della campagna del Grande Salto in Avanti. La diga è stata costruita in fretta e i controlli di qualità sono stati scadenti, inoltre negli anni successivi alla sua costruzione non sono stati fatti regolari lavori di manutenzione. Nel momento del pericolo, solo 5 cancelli su 17 sono stati in grado di sollevarsi correttamente, gli altri erano tutti arrugginiti.

È stato un disastro causato dall’uomo, la cui notizia è rimasta taciuta dalle autorità del PCC. Non è stato costruito nessun monumento commemorativo in nome dei morti. Piuttosto, il governo ne ha costruito uno per lodare e commemorare l’impresa del PCC nella lotta contro l’alluvione.

Un salvataggio avvenuto 72 ore dopo il terremoto di Wenchuan

Il 12 maggio 2008 si è verificato un terribile terremoto nella contea di Wenchuan, nella provincia del Sichuan. Mentre molte persone stavano osservando da vicino il peggioramento della situazione, 42 ore dopo la tragedia sono arrivati solo 1.000 soldati, che hanno salvato, a mani nude, oltre 100 mila persone sepolte sotto le macerie.

72 ore dopo il terremoto, il numero totale di truppe era inferiore a 10 mila, tenendo presente che nella maggior parte dei casi sono necessarie in media almeno 3 persone per estrarne una dalle macerie.

Circa 79 ore dopo il terremoto, le truppe del genio dell’esercito hanno iniziato finalmente a riparare e ripristinare le strade che conducevano nella contea di Wenchuan. La maggior parte dei sepolti era già morta. Inoltre, 34 delle 58 città colpite non sono state assolutamente aiutate dai soccorsi.

Proprio come quello che era successo nelle precedenti catastrofi, il PCC ha ordinato a tutti i media in Cina di lodare il governo per diversi giorni dopo il terremoto. La morte di oltre 100 mila cinesi è stata in qualche modo trasformata in un altro episodio di glorificazione del governo del PCC.

La natura del PCC e il popolo cinese

Il PCC non si è mai assunto alcuna responsabilità per le catastrofi naturali o causate dall’uomo sotto il suo dominio. I cinesi sanno bene che se qualcuno ammette un qualsiasi illecito, l’immagine perfetta del PCC viene macchiata e il loro controllo verrebbe violato.

Qual è la natura fondamentale del PCC? Il “Nove Commentari sul Partito Comunista Cinese” lo hanno rivelato.

“Il Partito Comunista non crede che esistano degli standard universali riferibili alla natura umana. Il concetto di bene e male, come pure le leggi e le regole, sono manipolate arbitrariamente. I comunisti non ammettono l’omicidio, se non per coloro che vengono classificati come nemici dal Partito Comunista. La pietà filiale è ben accetta, eccetto che per quei genitori che vengono considerati nemici di classe. Benevolenza, rettitudine, decoro, saggezza e fedeltà vanno tutte bene, meno quando sono contrarie agli interessi del Partito o quando il Partito non le vuole considerare come virtù tradizionali. Il Partito Comunista è costruito su principi che si oppongono alla natura umana”.

“I Cinesi tradizionalmente credono nell’unione fra il Cielo e gli esseri umani. Lao Zi nel Tao Te Ching dice: “Gli uomini seguono la terra, la terra segue il cielo, il cielo segue il Tao, ed il Tao segue ciò che è naturale”. Gli esseri umani e la natura esistono in relazione armoniosa nel procedere del cosmo”.

“Il Partito Comunista è un genere di essere. Tuttavia si oppone alla natura, al Cielo, alla Terra e al genere umano. È uno spettro malvagio che si oppone all’universo”.

“Il Movimento Comunista venne introdotto in Cina come esperimento e da lì in poi, il PCC si è messo al di sopra di tutto, conquistando tutto al suo passaggio, portando così alla Cina un’infinita serie di catastrofi”.

“Eliminare dalle nostre vite le dottrine deviate instillate dal PCC, discernere la natura totalmente senza scrupoli del PCC e ristabilire la nostra natura e coscienza umana, questo è il primo gradino essenziale per una transizione verso una società senza il Partito Comunista”.

“Anche se sembra che il PCC possieda tutte le risorse del Paese e gli apparati violenti, se ogni cittadino crederà nel potere della verità e nella salvaguardia della moralità, lo spettro malvagio del PCC perderà il fondamento della sua esistenza. Tutte le risorse potranno ritornare istantaneamente nelle mani degli onesti. Quello sarà il momento in cui avverrà la rinascita della Cina”.