(Minghui.org) In occasione del 21° anniversario dell'inizio della protesta pacifica dei praticanti del Falun Gong contro la persecuzione del Partito Comunista Cinese (PCC), il segretario generale di Amnesty International Canada Alex Neve ha rilasciato una dichiarazione con la quale ha elogiato il coraggio e la perseveranza dei praticanti nei loro sforzi per porre fine alla persecuzione.
La persecuzione del PCC deve finire
Il segretario ha dichiarato: “Se mai fosse appropriato definire un anniversario lugubre, questo sarebbe quel caso. Il 20 luglio 2020 segna ventuno anni di inesorabili, crudeli e sistematiche violazioni dei diritti umani da parte del governo cinese contro i praticanti del Falun Gong e i loro familiari”.
“In questi anni mi sono spesso unito ai praticanti del Falun Gong in Canada, che si sono radunati a Parlament Hill e davanti all'ambasciata cinese qui a Ottawa, per attirare l'attenzione su questa crudele e incessante repressione dei diritti umani”.
“Mi sono schierato con numerosi praticanti qui in Canada, gravemente preoccupati per il destino dei propri cari imprigionati in Cina”.
“La serie di violazioni dei diritti umani è ampia e spietata: persecuzione religiosa, libertà di espressione, arresto arbitrario, detenzione illegale, processi iniqui, torture e maltrattamenti e negazione del diritto alla vita... e queste violazioni devono finire!”.
Nelle nostre relazioni con la Cina i diritti umani devono stare al primo posto
Ha sottolineato che il governo canadese deve lavorare sia a livello bilaterale che multilaterale per intensificare la pressione sul governo del PCC affinché ceda.
Neve ha dichiarato: “Ciò significa che nelle nostre relazioni con la Cina i diritti umani devono venire per primi, al centro di tutto il nostro impegno e in tutti i rapporti governativi e commerciali. I diritti umani non possono essere messi dietro il commercio e gli investimenti, come è già accaduto per troppo tempo”.
“Ciò significa anche intensificare gli sforzi all'interno della comunità internazionale, lavorando con un vasto insieme di governi, per chiarire che l'atroce primato di violazioni dei diritti umani della Cina non può essere più tollerato”.
“Ventuno anni di repressione del Falun Gong, l'attuale crisi uigura, il deterioramento della situazione a Hong Kong, il persistere degli abusi contro i tibetani e la costante repressione di avvocati, difensori e attivisti per i diritti umani. È tempo che il mondo prenda posizione a fronte dello smisurato primato cinese nelle violazioni dei diritti umani”.
Il caso della praticante Sun Qian deve attirare l'attenzione dei funzionari canadesi di alto livello
Neve ha notato, in particolare, la situazione molto preoccupante della cittadina canadese e praticante del Falun Gong Sun Qian, ingiustamente imprigionata e quasi certamente soggetta a torture, maltrattamenti e condizioni carcerarie dure da quasi tre anni e mezzo.
Ha dichiarato: “Alla fine del mese scorso Sun Qian è stata improvvisamente condannata a una pena detentiva di otto anni, sulla base di una confessione quasi certamente ottenuta con la coercizione e un processo ingiusto, e per di più a seguito di una presunta decisione volontaria di rinunciare alla sua cittadinanza canadese”.
“Come sappiamo, in questo momento c'è una notevole tensione nelle relazioni tra Canada e Cina quando si tratta di prigionieri. Il governo canadese si è impegnato duramente per garantire la libertà a Michael Kovrig e Michael Spavor, che hanno languito in detenzione per una chiara rappresaglia per i procedimenti di estradizione avviati contro Meng Wanzhou”.
Neve ha indicato che il caso di Sun Qian deve ricevere allo stesso modo un'attenzione costante e prioritaria ai massimi livelli del governo canadese, compreso il Primo Ministro.
Ha continuato: “Infine, vale la pena notare che la repressione contro i praticanti del Falun Gong si estende anche al Canada. A maggio, a nome della Coalizione canadese sui diritti umani in Cina, Amnesty International ha pubblicato un rapporto che documenta le molestie, le minacce, le interferenze e la violenza contro i difensori dei diritti umani in Canada, nonché contro i praticanti del Falun Gong che attirano l'attenzione sull'aumento delle violazioni dei diritti umani commesse dalla Cina”.
“Potrebbe non essere sempre semplice porre fine alle violazioni dei diritti umani in Cina, ma non può essere così in Canada. Il governo canadese deve agire seguendo le raccomandazioni della nostra coalizione, per garantire che i praticanti del Falun Gong e altri difensori dei diritti umani che lavorano qui in Canada su questioni relative alle violazioni dei diritti umani commesse dai cinesi, possano farlo in modo sicuro”.
“Certamente un triste anniversario, ma anche un momento per onorare la straordinaria forza, la perseveranza e il coraggio dei praticanti del Falun Gong e dei loro familiari, in Cina e nel mondo, che si rifiutano di arrendersi e di accettare questa repressione dei diritti umani e che ci mostrano una straordinaria resilienza da cui dobbiamo tutti trovare ispirazione”.
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