(Minghui.org) Dopo aver letto l’articolo sul sito web Minghui, “Cambiare il nostro modo di pensare”, vorrei condividere le mie comprensioni.

Mentre lavoriamo ai progetti della Dafa o nella nostra coltivazione personale sperimentiamo varie difficoltà e conflitti e talvolta, subito dopo l’avvio dei progetti, ci stanchiamo della tensione che questi conflitti portano. La maggior parte dei praticanti guarda dentro se stesso e fa del proprio meglio per eliminare i propri attaccamenti; fa tutto il possibile per correggere quelle cose che sente di non aver gestito correttamente. Tuttavia, nonostante i loro sforzi sinceri, non sempre possono raggiungere uno stato elevato di coltivazione. Qual’è il problema? Vorrei condividere le mie comprensioni.

Pensare al motivo per cui si è verificato il conflitto

Quando i praticanti hanno opinioni o conflitti divergenti, di solito pensano che dovrebbero aumentare la loro tolleranza.

Ovviamente mentre lavoriamo insieme a un progetto dovremmo cooperare, aiutarci a vicenda e praticare la tolleranza, ma questo non risolve il problema fondamentale; lo stesso conflitto potrebbe riaffiorare. Quando sentiamo di non riuscire più a resistere, la maggior parte di noi inizia a collaborare passivamente o addirittura si ritira dal progetto. Alcuni danno avvio a un progetto simile, altri diventano gelosi o addirittura sperano segretamente che il progetto fallisca.

A volte dimentichiamo che il motivo per cui stiamo attuando il progetto è aiutare il Maestro a salvare gli esseri senzienti. Il progetto stesso è molto importante. Potrebbero sorgere conflitti a causa dei seguenti motivi: il modo in cui abbiamo proceduto non era del tutto corretto, non ci siamo messi nei panni dell’altra persona o abbiamo sostenuto fortemente le nostre opinioni. Come coltivatori dovremmo tollerare. Tuttavia, a volte, è più importante esaminare la causa del conflitto e da quella prospettiva dovremmo cercare di risolvere il problema fondamentale.

Di solito, per realizzare il progetto seguiamo le nostre abitudini e le nostre nozioni. Se le nostre nozioni non sono in linea con la Fa, il progetto su cui stiamo lavorando potrebbe deviare dalla Fa. Il più delle volte non siamo consapevoli di questo stato. Quindi, quando i conflitti emergono coltiviamo noi stessi come facciamo di solito e il ciclo continua a ripetersi.

Il Maestro ha detto:

“È veramente difficile spazzare via le nozioni e quelle cose cattive che avete formato nella vostra vita di tutti i giorni, e voi dovete cambiare quelle cose abituali che avete formato. Voi avete già formato un modo di pensare di quel tipo, dovete guardare dentro al vostro modo di pensare e correggerlo per evitare problemi.” (“Insegnamento della Fa all’Incontro di Epoch Times”, Insegnamento della Fa nelle conferenze X)

Quando ciò accade, penso che dovremmo riesaminare il nostro modo di pensare per vedere se abbiamo inconsapevolmente sviluppato un’abitudine. Suggerisco di prestare attenzione ai seguenti punti.

1. Chiediamoci se siamo interamente sulla Fa o se abbiamo degli attaccamenti nascosti come quello al convalidare noi stessi, al mettersi in mostra, ecc.

2. In ogni progetto, dove i praticanti svolgono ruoli diversi, non dovremmo concentrarci solo sul nostro ruolo e ignorare l’intero quadro. Dovremmo chiederci: “Il progetto e il nostro modo di attuarlo sono razionali e pratici? Stiamo valutando l’intero quadro della situazione?” Non dovremmo attuare un progetto basato sulla nostra percezione limitata, altrimenti potremmo ottenere il risultato opposto.

3. Quando decidiamo una linea di condotta, dobbiamo seguirla.

4. Se pensiamo che qualcosa non sia in linea con la Fa, dovremmo discuterne con gli altri praticanti e segnalarlo gentilmente.

Dimenticare di coltivare se stessi

Per salvaguardare e mantenere progetti importanti come Shen Yun, Minghui, NTDTV e The Epoch Times, abbiamo una forte mentalità e di conseguenza, anche quando cooperiamo gli uni con gli altri, possono verificarsi dei conflitti. Nel processo di risolverli, alcuni di noi hanno una forte mentalità di salvaguardare il progetto e a causa di ciò potremmo rimproverare altri praticanti o sminuirli in modo aggressivo. Ogni persona coinvolta potrebbe pensare che l’altro praticante stia sabotando la Fa e quindi potrebbe non tollerarlo.

Il Maestro ha detto:

“... fin tanto che siete dei coltivatori, io userò qualunque difficoltà o cosa spiacevole che incontrate, in qualsiasi ambiente e in qualsiasi circostanza, anche se coinvolgono il lavoro per la Dafa o per quanto buone o sacre voi pensiate che siano, per eliminare i vostri attaccamenti e rivelare la vostra natura demoniaca affinché possiate disfarvene...” (“Un’ulteriore comprensione”, Elementi essenziali per un ulteriore avanzamento)

Penso che la praticante che ha scritto l’articolo precedente avesse ragione nel proteggere la Fa, ma durante il processo ha dimostrato il suo attaccamento alla disputa e a convalidare se stessa. Non ha coltivato se stessa mentre salvaguardava la Fa. Questa potrebbe essere la sua mentalità abituale.

In realtà, ogni praticante coinvolto in un progetto desidera salvaguardare la Fa. Tutti sarebbero felici di collaborare se mantenessimo un comportamento gentile quando segnaliamo qualcosa di inappropriato che qualcuno potrebbero aver fatto. Se si tratta del problema di un praticante che non collabora, possiamo lasciare che sia la direzione a risolverlo. Se segnaliamo qualcosa in modo aggressivo, questo potrebbe avere un impatto negativo sul nostro lavoro futuro. Salvaguardare la Fa non significa che dovremmo adottare un approccio drastico; possiamo raggiungere lo stesso obiettivo se gestiamo le cose in modo pacifico, con una mentalità calma.

Vari attaccamenti e stati di coltivazione

Gli esseri umani formano molte nozioni mentre vivono le loro vite; alcune nozioni forti possono influenzarli e avere effetto su di loro per il resto della loro vita. I coltivatori, tuttavia, devono sbarazzarsi di queste nozioni, alcune delle quali potremmo anche non essere consapevoli di avere.

Una praticante ha coltivato diligentemente ma ha avuto tribolazioni familiari. Ha inviato pensieri retti per molto tempo sperando di dare una svolta alla situazione, tuttavia poco è cambiato. Questo le ha dato la falsa impressione che i suoi pensieri retti fossero deboli. Sembrava che le sue tribolazioni familiari non sarebbero finite presto e così è diventata pessimista.

Alcuni nuovi praticanti sentono che i loro pensieri retti sono molto potenti. Perché? Penso che finché coltiviamo sinceramente noi stessi, abbiamo un grande potere. Il motivo per cui i nostri poteri non entrano in gioco è che le nostre nozioni o mentalità abituali ci impediscono di usarli.

Quella praticante pensava che i suoi pensieri retti non avessero potere. Il nostro potere non si manifesta necessariamente in questa dimensione; invece, di solito è più efficace in altre dimensioni. Un altro motivo per cui non si manifesta potrebbe essere che l’abbiamo perseguito. Vogliamo vedere l’efficacia dei nostri pensieri retti e perdiamo la fiducia se non vediamo i risultati; questo perseguimento può influenzare i nostri pensieri retti. Inoltre le vecchie forze possono rafforzare questa nozione e farci pensare poco ai pensieri retti, e quindi cadiamo nella loro trappola. I nostri pensieri retti possono davvero diventare deboli quando pensiamo che lo siano. Le tribolazioni della famiglia della praticante hanno continuato a manifestarsi e perciò lei ha studiato di più la Fa, sperando di superarle. Si è sentita meglio e poi ha inviato più pensieri retti.

Penso che questa praticante non avrebbe dovuto diventare pessimista. Non si è resa conto che avrebbe dovuto lasciare andare il suo attaccamento alla ricerca dei risultati.

Nel processo, dovremmo seguire i principi della Fa e rettificare noi stessi. Quando raggiungeremo lo standard, otterremo naturalmente buoni risultati.

Coltiviamo nel mondo umano e abbiamo corpi e sentimenti umani. Nel corso della coltivazione avremo vari attaccamenti e stati e se alcuni di loro ci controlleranno e indulgeremo in loro, potremmo sviluppare problemi di xinxing.

Nella coltivazione usiamo come guida i principi di Verità, Compassione e Tolleranza, e questi sono i criteri secondo i quali dovremmo misurare tutto. Quando misuriamo i nostri attaccamenti e stati di coltivazione con questi criteri sapremo cosa è giusto o sbagliato.

Dobbiamo lasciar andare gli attaccamenti emotivi quali rabbia, dolore, paura, odio, senso di colpevolezza, atteggiamento pessimistico, arroganza ed eccitazione. Nel caso ci dovessero controllare, dovremmo prendere la cosa sul serio. Solo quando rimuoviamo l’interferenza da altre dimensioni, lasciamo andare i nostri attaccamenti e rettifichiamo noi stessi, possiamo aiutare il Maestro a rettificare meglio la Fa e salvare più esseri senzienti.

Il Maestro è con noi e abbiamo la Dafa. Se rettifichiamo i nostri pensieri e il nostro cuore, chi può influenzarci?

Quanto sopra è la mia comprensione limitata al mio livello. Siete pregati di indicarmi qualunque cosa ritenete inappropriata. Spero che tutti noi possiamo prendere l’abitudine di valutare ogni nostro pensiero e azione dalla prospettiva della Fa.