(Minghui.org) In occasione della ricorrenza del ventunesimo anniversario dall’inizio della persecuzione del Falun Gong, sabato 19 e sabato 25 luglio, i praticanti di Padova hanno tenuto due attività di chiarimento della verità. Le date scelte son cadute prima e dopo la manifestazione pacifica del 20 luglio a Roma davanti a Montecitorio. Alcuni praticanti di Padova hanno partecipato alla manifestazione di Roma, traendone entusiasmo ed ispirazione da infondere nelle attività locali

Durante le due date, in centro città, i praticanti hanno allestito dei tavolini su cui hanno disposto volantini in tutte le lingue e hanno messo a disposizione del pubblico la raccolta firme per la petizione rivolta al parlamento italiano, che chiede di porre fine immediata alle violazioni subite dai praticanti cinesi.Sono stati esposti cartelloni che descrivono i valori fondanti della pratica e i benefici che essa offre, inoltre è stato dedicato dello spazio per mostrare le torture subite dai praticanti cinesi e dei famigliari che ne riportavano le testimonianze, assieme ai motivi e alle fasi della persecuzione.

Oltre a distribuire volantini ai passanti, i praticanti hanno svolto gli esercizi e inviato pensieri retti seduti sul tappetino, notando che quando erano in molti a fare gli esercizi, i passanti si fermavano con più frequenza. Le attività si sono svolte lungo una via pedonale di Padova, dove il fine settimana passeggiano molte persone di tutte le età. Essendo una via di passaggio, in un primo momento erano in pochi a fermarsi, ma dopo aver fatto pensieri retti e ripulito il campo, molta più gente si è interessata ai volantini e si è fermata per ascoltare.

Attività svolta a Padova per il ventunesimo anniversario dall’inizio della persecuzione

In certi momenti, nonostante la strada fosse spesso molto trafficata e piuttosto rumorosa, si percepiva un forte senso di calma, armonia e tranquillità, che ha stupito i praticanti. In molti casi, una volta chiarita la verità e proposto di firmare la petizione, le persone accettavano di buon grado, con meno esitazioni rispetto ad altri eventi passati.

Il sabato è un giorno di festa e molti giovani escono in strada per incontrare gli amici. Nonostante avessero voglia di divertirsi, in molti casi ascoltavano le parole dei praticanti e firmavano. Un adolescente ha detto che non era interessato alla pratica di qigong perché andava in palestra ed era soddisfatto, ma sentendo parlare della persecuzione, ha riconosciuto la malafede del Partito Comunista Cinese (PCC) che si manifesta in molti modi, così lui e un amico hanno deciso di firmare.

Un signore in giacca e cravatta che passava in bicicletta ha letto i cartelli e si è voluto complimentare, con tono molto gentile, per l’attività dei praticanti. Una signora che passeggiava col marito e la bambina in carrozzina, ascoltate le parole dei praticanti, è rimasta molto colpita dalle gravi violenze e iniquità subite in Cina, così ha deciso di firmare. Quando un praticante le ha donato un fiore di loto, ha ringraziato con molto cuore e molta benevolenza.

Diverse persone hanno dimostrato interesse verso la disciplina e hanno chiesto informazioni sul luogo di pratica, dove la domenica mattina i praticanti si ritrovano per lo studio e gli esercizi. Una giovane coppia con un bambino si è fermata a parlare a lungo con due praticanti e ha deciso di andare il giorno dopo a provare gli esercizi. Una volta appresi e svolti assieme agli altri praticanti, erano molto contenti e i loro volti erano rilassati. Hanno lasciato il luogo di pratica sorridenti.

Mentre i praticanti chiarivano la verità, molti giovani ascoltavano con cuore aperto e, in modo molto intuitivo, capivano l’importanza di conoscere i fatti che accadono in Cina. I praticanti sono riusciti a raccogliere un buon numero di firme e in occasione delle due attività hanno potuto rafforzare il corpo unico, sentendosi uniti nel salvare gli esseri senzienti di Padova, avvertendo l’urgenza di cui il Maestro più volte parla. Ognuno si è guardato dentro, per vedere dove si poteva fare meglio e ha messo più impegno per compiere al meglio la missione.

Sabato 25 Luglio è passato anche un anziano signore di origini orientali, che senza dire niente ha letto i volantini in cinese e ne ha preso qualcuno, anche di quelli che spiegavano più approfonditamente la storia della pratica, diffamazione e persecuzione. In alcune occasioni i praticanti hanno avuto modo di chiarire la verità a turisti francesi o inglesi, che nonostante inizialmente fossero un po’ riluttanti, una volta notato che i praticanti parlavano diverse lingue, hanno ascoltato con piacere. Una signora francese, che difende i diritti delle comunità cristiane perseguitate in Francia, ha detto che avrebbe parlato ai membri della sua associazione delle violazioni subite dai praticanti.

La sera di sabato 19 hanno acceso delle candele per ricordare i ventuno lunghi anni di sofferenze atroci delle vittime della persecuzione, che purtroppo continuano ancora ad aumentare perché i praticanti in Cina non rinunciano alla loro fede.

Un piccolo disguido è accaduto verso la fine della prima giornata, che però ha rafforzato la cooperazione tra i praticanti e accentuato la fede nel Maestro. Ad un giovane praticante è stato rubato il borsello, con dentro gli effetti personali e il libro Zhuan Falun.

Una volta accorti del furto, i praticanti hanno chiamato più volte il cellulare contenuto nel borsello. Dopo alcuni tentativi ha risposto una signora che aveva sentito squillare il telefono all’interno di un cestino dell’immondizia e lo aveva preso, dicendo ai praticanti dove potevano recuperare il borsello. I praticanti così, hanno chiarito la verità alla gentile signora. È stato un segno molto forte sulla presenza costante del Maestro che veglia su di loro e se ne prende cura.

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